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Pubblicato il 12/03/2011 alle 12:41:53Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Paolo Farina ed il suo progetto Etnoritmo (dal cd Tondomondo a quello nuovo) analizzato da La Fanzine dei Giovani

di: Maria Liberata Apisconi

Il materano Vincenzo Madio ha un suo personale blog La Fanzine dei Giovani: da qualche giorno e' visibile una sua riflessione sul lavoro di Paolo Farina (qui tra le case di Castellana Grotte), tramite Etnoritmo e gli artisti coinvolti!

Il materano Vincenzo Madio ha un suo personale blog chiamato ClFanzine: da qualche giorno e' visibile una sua riflessione sul lavoro di Paolo Farina (qui tra le case di Castellana Grotte), tramite Etnoritmo e gli artisti coinvolti!

I rush folkloristici ballabili ed altri momenti di questo Tondomondo, sono analizzati da Vincenzo Madio, il quale sulla sua La Fanzine dei Giovani cosi' inizia la sua recensione ... Castellana Grotte (Bari) è un centro abitato non molto lontano dal mio, tant’è che mi sono impegnato ad ascoltare il cd senza sbirciare più di tanto i testi delle canzoni per indovinarne il dialetto. E se è vera quella massima che dice anche l’occhio vuole la sua parte, io non so se il mondo è tondo (come affermano gli Etnoritmo) ma a volte, un po’ in B/N lo è (come vogliono dimostrarlo i tanti scatti d’autore presenti all’interno della booklet ufficiale)....Due brani su tutti mi hanno colpito particolarmente: Verso Sud, dolce, metafisica, intensa ballata di una Puglia che è “soglia d’Oriente” e Tijmp’d’C’ras suonata con marranzano e fisarmonica...

In maniera intelligente, Vincenzo Madio poi si riferisce anche al parere di altri critici... A proposito della world music e del commento dei brani ci ha già ampiamente pensato Giancarlo Bolther; io mi soffermerò solo su alcuni aspetti forse meno evidenti. L’immagine di una Puglia (come può essere benissimo quella della Basilicata) che non solo diventa qui, in un disco bianco-giallo-rosso e nero - per una volta - “l’ombelico del mondo”, ma anche terra quella di gente anziana, di giovani ai margini, di capri espiatori, di “buoni a nulla” per molti, che hanno - prima o poi - sempre il loro “giorno da leone”...

Continua Vincenzo Madio con l'analisi di alcuni brani ... In Fall’I’Dall, o in Giuann’, il riscatto del tipico scemo del paese, nullatenente-nullafacente in una terra di gran bei panorami lunga da Eboli a Bari, gli estremi di un meridione che si tiene a galla grazie ad un disco artigianale e ben ritmato da metà disco in poi. Troppa enfasi in Le montagne sono alte: è la classica storia della musica che si fa portatrice di ideali alti che vedono interessati più che altro i più deboli e i bambini, che in un girotondo cantato a più voci (e in arabo), fan sentire forte, la loro presenza. Sa però di ripetuto, di già sentito (ma questa è l’opinione di un ragazzo che ama poco questo genere di arrangiamenti musicali)...

Ed ecco le riflessioni finali apparse su La Fanzine dei Giovani...Per essere un disco artigianale, va bene, ma forse i margini di miglioramento erano ampi, visto anche l’elevato afflusso di persone presente alla programmazione, realizzazione e missaggio delle 10 tracce. Non è né un giudizio rivolto alla produzione U.d.U. Records né all’ideatore del progetto e cantante Paolo Farina: in fondo da metà disco in poi, quando cambiano i ritmi e il numero dei giri dell’album, i rush folkloristici si rendono più interessanti e ballabili. Infine, in questi giorni Paolo Farina sta pubblicando un nuovo disco, intitolato Dall'acustico... all'elettrico, dove ripropone in diverse versioni alcuni suoi brani del passato come Tijmp’d’C’ras

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