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Pubblicato il 14/05/2010 alle 18:58:31Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

La R.E.A. denuncia l'SCF alla Antitrust sui diritti connessi ed intanto le piccole radio si ribellano

di: Giancarlo Passarella

Anche Lucio Dalla e Francesco De Gregori concedono i loro brani alle piccole radio senza nulla pretendere! La SCF ha chiesto di alzare i diritti fonografici dall'1 al 4%. Le radio hanno trovato esagerata la richiesta e non trasmettono i nuovi brani.

Anche Lucio Dalla e Francesco De Gregori concedono i loro brani alle piccole emittenti, senza nulla pretendere! Perche' questo braccio di ferro? La SCF ha chiesto di alzare i diritti fonografici dall'1 al 4% secondo media europea. Le radio hanno trovato esagerata la richiesta e per ora non trasmettono i nuovi brani.

Martedi' 11 Maggio il sasso l'ha lanciato il TgCom. Nel suo articolo (tuttora presente sul sito) si parla espressamente della lotta esistente. Lo si intuisce dal titolo...Tensioni tra discografia e radio - Dal palinsesto spariscono le nuove hit, ma prima dobbiamo raccontare ai lettori (non addentro a queste cose) che l'SCF include le case discografiche Emi, Universal, Sony, Warner, Nar e Sugar. Ma la notizia bomba e' quella di pochi minuti fa, perche' abbiamo telefonato ad Antonio Diomede (presidente della R.E.A. RadioTelevisioni Europee Associate) e l'abbiamo trovato mentre usciva da un ufficio postale, dove aveva appena spedito per raccomandata la denuncia all'antitrust. La situazione dunque e' in ebollizione...

Vediamo correttamente di illustrare le due posizioni...

1) Come riporta l'articolo del TgCom, Saverio Lupica (in qualita' di presidente della SCF) dichiara ...Questa situazione va avanti dal dicembre 2006 quando è scaduto il contratto. Abbiamo fatto la richiesta iniziale di alzare i diritti dall'1% al 2%, oggi le radio pagano comunque meno del 2%. Ma non è stato raggiunto nessun accordo a dicembre 2008. Poi siamo passati a un altro piano di discussione chiedendo di stabilire un equo compenso della percentuale calcolando il minimo dei diritti applicati dalla Spagna del 2,16% e quello massimo francese del 5,8%. In sostanza si arriva a una richiesta del 4%. Siamo stati disponibili, abbiamo provato una conciliazione ma alla prima udienza, dopo mesi di promesse, è saltato tutto da parte delle radio. Quando abbiamo comunicato che saremmo ricorsi, come abbiamo fatto, ai giudici ecco che le radio hanno attuato questa iniziativa di rimodellare i loro palinsesti musicali non proponendo le nuove hit. Per carità, liberissimi di farlo, possono anche programmare canzoni degli anni 30 ma non trovo corretto la richiesta della liberatoria per la richiesta sui pagamenti dei diritti fonografici, chiamati anche comunemente diritti discografici...

2) La replica della R.E.A. e' affidata ad un comunicato stampa diffuso alle 10:34 di Giovedi' 13 Maggio 2010, cosi' dettagliato...
a) I diritti connessi, benchè arcaici, sono previsti dalla legge 633/41 sul diritto d'autore;
b) almeno fino al 28 febbario 2004 tali diritti sono stati riscossi dalla SIAE;
c) La SCF, nata nel 2001, ha iniziato a pretendere l'incasso diretto di tali diritti;
d) La REA non riconosce alla SCF il ruolo di esattore dei diritti connessi senza una speciale delega del Governo ai sensi dell'articolo 181/ter della legge sul diritto d'autore. Infatti tale ruolo la legge lo riconosce all'ente monopolistico SIAE come, tra l'altro, ribadito da ben 12 sentenze dei Tribunali del Riesame di Salerno, Rieti, Firenze, Trani, Reggio Emilia, Tivoli, ecc.
e) Pare che SCF e l'AFI si siano piegate alla tesi sostenuta dalla REA tant'è che hanno richiesto alla SIAE di stipulare una convenzione per l'incasso dei diritti per loro conto;
f) Se ciò è legittimo, come lo è, ma non nella misura del 4% del fatturato e con le condizioni capestro che vorrebbe la SCF, è altrettanto legittimo da parte della REA e della stragrande maggioranza delle emittenti locali, chiedere a SCF e AFI che sia riconosciuto alle radio il preminente ruolo di promozione e diffusione delle loro opere nel "mercato musicale" per le quali, a fronte delle spese sostenute per la messa in onda, vanno ricompensate;
g) Pertanto la REA ha chiesto all'Autorità Antitrust e AGCOM, che impongano a SCF la pubblicazione delle opere tutelate affinchè le emittenti locali, nella formazione delle scalette musicali, con criteri di massima trasparenza e libertà di mercato, possano tenerne conto;
h) Dunque l'editore avrà la possibilità delle seguenti scelte: 1) non utilizzare le opere tutelate da SCF e, quindi, non pagare i diritti connessi; 2)utilizzarle in parte e, quindi, pagare i diritti per le sole opere utilizzate; 3) compensare gli eventuali diritti connessi con l'attività di promozione e diffusione;
i) La REA è sempre disponibile per un confronto sereno e costruttivo, alla condizione che i dirigenti SCF chiedano pubblicamente scusa alle radio e televisioni locali per averle perseguitate con mezzi illeciti e forze di polizia....

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