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Pubblicato il 22/02/2009 alle 15:13:09Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Un gioco di chitarre contrapposte semplicemente da brivido: MusicMap.it promuove il soft rock dei Git & Cri.

di: Francesca Odette Croxignatti

Note lievi che ricordano Tuck & Patti, Kings of Convenience o Simon & Garfunkel: questo il pensiero di Andrea Rossi che esalta le atmosfere di questo disco uscito per la U.d.U. Records come vincitori di Ritmi Glovali Europei.

Note lievi e convincenti, che ricordano Tuck & Patti, Kings of Convenience o Simon & Garfunkel: questo il pensiero di Andrea Rossi che esalta le atmosfere di questo disco uscito per la U.d.U. Records come vincitori di Ritmi Glovali Europei.

Questa e' una recensione che ci ha dato i brividi: la disanima di Andrea Rossi e' veramente perfetta e condivibile.
Scrive infatti su MusicMap ..Ci sono certi dischi che colpiscono al cuore. Che al primo ascolto convincono immediatamente. Non capita spesso, ma capita, ringraziando il cielo. Anche a chi, come il sottoscritto, di musica ne ascolta valanghe quotidianamente, succede di tanto in tanto di pensare di aver scovato un autentico gioiello. E' esattamente questo il pensiero che mi è balenato in mente, alle primissime note di questo disco d'esordio dell'ottimo duo Git & Cri....

Ricordando che il cd e' stato pubblicato perche' Git & Cri hanno vinto l'ultima edizione del festival trevigiano Ritmi Globali Europei, proseguiamo con l'analisi di questa recensione...Note lievi ma convincenti, che qua e là ricordano Tuck & Patti, Kings of Convenience o Simon & Garfunkel: il tutto attualizzato, con suoni moderni e studiati, senza però che questo grande lavoro su ogni singola nota, e su ogni singolo passaggio testuale, renda il tutto meno immediato e largamente fruibile...

Vediamo i singoli brani come sono stati giudicati da Andrea Rossi ...Le iniziali Summersweet e Filled With Grace (firmate dalla coppia Stefano Zuin e Cristina Pizzol) ci regalano attimi di grazia, poesia e splendida musicalità; Bittersweet (firmata dalla sola Cristina Pizzol) fa ancor più un passo in avanti, con un gioco di chitarre contrapposte semplicemente da brivido, per giungere alla conclusiva L’elefante (scritta da Stefano Zulian), probabilmente il top assoluto del piccolo ma convincente lotto. Che dire? Attendiamo al varco l'assortito duo in una prova sul lungo percorso, in un album che già d'ora stuzzica il nostro appetito. Sarebbe bello, davvero, non dover attendere troppo...


Diciamo grazie a tutti: in primisi ai Git & Cri per l'ottima musica proposta, lo staff di Ritmi Globali Europei per aver scoperto una band cosi' originale ed infine grazie ad Andrea Rossi per questa sua recensione.

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