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Pubblicato il 20/02/2009 alle 22:39:59Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Arisa vince nelle Nuove Proposte e si aggiudica il Premio Assomusica per la migliore esibizione

di: Pippo Augliera

Meritato riconoscimento alla giovane interprete che ha conquistato il pubblico con una presenza scenica originale abbinata a doti canore indiscutibili.

Meritato riconoscimento alla giovane interprete che ha conquistato il pubblico con una presenza scenica originale abbinata a doti canore indiscutibili.

Con la sua canzone “Semplicità” ha instaurato, sin dalle prime note, un feeling particolare con l’intera platea presente nel teatro, che ha accompagnato la sua coinvolgente performance battendo le mani a ritmo.

Suo malgrado, Arisa riesce ad essere un personaggio, con la sua immagine candida, un po’ buffa, da ragazza che sta vivendo una favola con atteggiamenti schivi, con lo sguardo a volte sorpreso e attonito, da assomigliare alla grande Giulietta Masina, la sua attrice preferita, e prendendo a prestito la comicità surreale di Renato Pozzetto, altro suo idolo.

La sua canzone risulta tra le più trasmesse alla radio e colpisce anche il suo look vintage ispirato alla moda anni ’20:'Grazie a tutti per l’interesse e l’affetto dimostrato, dichiara, sono 26 anni che aspetto questo successo e se è arrivato adesso vuol dire che adesso doveva arrivare e lo prendo sicuramente con una mentalità e una maturità diversa, senza idealizzarlo troppo. E’ importante il coraggio di essere fedele a se stessi nel bene e nel male'.

Il prestigioso Premio Assomusica casa Sanremo è stato assegnato, per la migliore esibizione dal vivo della categoria Nuove Proposte, dalla giuria composta da Ilaria Gradella, Presidente di Assomusica, l’Associazione dei produttori e organizzatori di eventi di musica dal vivo in Italia, Mauro Marino, ideatore di Casa Sanremo, Elio Cipri, discografico, e dal produttore musicale Giampaolo Rosselli con la seguente motivazione: 'La canzone 'Semplicità' viene arricchita dal personaggio Arisa che ha saputo creare un rapporto immediato con il pubblico. Nell’esibizione con il Maestro Luttazzi, Arisa ha dimostrato di saper calcare il palco con semplicità e dimestichezza adattandosi perfettamente all’atmosfera dell’arrangiamento swing del brano'.

Il Premio Assomusica Casa Sanremo rappresenta un riconoscimento a una delle capacità artistiche non valutata dal Festival ma che spesso costituisce un elemento importante del successo di un interprete: la capacità di calcare il palco, di creare un rapporto con il pubblico, di interpretare la canzone attraverso un linguaggio che non sia solo la voce.

A conferma del successo, il brano di Arisa, sarà l'unico che RTL 102.5, uno dei maggiori network radiofonici, ha scelto di inserire nella sua programmazione musicale: 'E' una canzone piacevole, fresca e orecchiabile, un vero e proprio tormentone - commenta Lorenzo Suraci Presidente dell'emittente - per questo motivo dopo l'esibizione che ha fatto ieri sera, abbiamo deciso di inserirla subito nella nostra playlist musicale, sono sicuro che diventerà un hit’.

La sua esibizione ha registrato la share più alta, un successo meritato per una talentuosa promessa, il cui nome d’arte è un curioso acronimo che porta le iniziali di tutti i componenti della sua famiglia. Fra gli artisti che hanno influenzato il suo percorso artistico cita Fabrizio De Andrè, Coldplay, Fiona Apple, Sara Bareilles, Adele, Mia Martini, Tori Amos e Subsonica.
E' nata una stella!Di lei ne sentiremo parlare a lungo...

Ecco la tracklist dell'album “Sincerità” con il commento di Arisa brano per brano…

SINCERITÀ
«È fondamentale per qualunque rapporto che voglia avere radici profonde e robuste: “un elemento imprescindibile per una relazione stabile che punti all’eternità”. Essere sinceri significa mettersi continuamente in discussione, quindi conoscere meglio se stessi e ammettere le proprie debolezze; così che gli altri possano amarci anche per i nostri difetti: “si litiga quello è normale, ma poi si fa sempre l’amore”. La sincerità aiuta anche a non avere sorprese (“il sogno va da sé, regina io, tu re di questa storia sempre a lieto fine”) perché le persone, dopo un po’ di tempo trascorso insieme, svelano sempre la loro vera natura. Il primo singolo è caratterizzato dal suono languido di una chitarra hawaiana».

IO SONO
«Atmosfera reggae per un testo autobiografico (“voglio essere mamma, perché la mia mamma è la più bella che c’è”) che è anche lo specchio delle difficoltà dei giovani a restare fedeli ai propri ideali, senza scendere a compromessi alla ricerca di facili scorciatoie. Viviamo nell’incertezza del futuro (“la mia generazione se aspetta la pensione può darsi non arrivi mai”) ma i nostri valori sono la forza per superare gli ostacoli quotidiani. Alla maggior parte dei giovani bastano cose semplici per essere felici (“un balconcino con le piante e un angolo cottura bello grande”) eppure abbiamo problemi a costruire una vita che per i nostri genitori era assolutamente normale. Comunque io… “non mi piango addosso e accetto il compromesso, mi godo tutto quello che ho, perché la vita è un dono ed io credo nel buono di quel che ho fatto e che farò”».

LA MIA STRANA VERITÀ
«“Io sono pane, terra, lame e un biscottino”. La trilogia autobiografica si chiude con un brano elettronico sul mio lato nascosto (“il disordine è la mia famiglia, meglio chi mi rassomiglia, altrimenti sono guai”) fatto anche di contraddizioni e timore di tradire le aspettative della gente. Emergono altri aspetti del mio carattere. Sono idealista. Sono dolce, ma non solo e non sempre: “se vuoi darmi la felicità, io capisco eternità, quindi non mentirmi mai”».

ABBI CURA DI TE
«Una donna tradita che ritrova la stima in se stessa e la forza per assorbire questa delusione (“ho visto solo quel che eri, il re di tutti gli egoisti”) e riprendere il cammino verso un nuovo amore e una nuova felicità. Il tono vocale è più vissuto e più disilluso (“ma se l’amore non torna presto chi mi salverà”) ma lo spirito è sempre positivo (“avrò cura di me, del mio lato migliore, da quando per luna mi basta un lampione”) perché bisogna trasformare qualunque delusione o problema in uno stimolo per migliorare il nostro futuro. Sul fronte musicale è la traccia più pop: impronta americana con echi R&B e reggae».

PENSA COSÌ
«Fra chitarra e mandolino, una filastrocca alla Sergio Endrigo: “Il leone ostacolava il passaggio all’elefante disse e beh! non t’inchini sono il re…il gigante disse al re, io m’inchino però vivo più di te”. Dedicata a chi non si piace; chi è troppo timido con gli altri; chi ha perso fiducia e stima in se stesso. Non possiamo essere tutti belli e carismatici, ma certamente “ognuno ha qualcosa dentro di sé e basta cercarla veder di trovarla capire dov’è”. È un talento prezioso che ci rende unici e fortunati rispetto a chiunque altro. Il suggerimento è sempre lo stesso: affrontare la vita con spirito positivo: “tanto domani c’è sempre il sole, pensa così”».

PICCOLA ROSA
«Una ballata acustica molto emotiva, che in tre minuti tenta di esprimere l’incredibile emozione di diventare genitore. È l’auspicio per un’esistenza serena (“diverrai sposa e quando il tempo lo vorrà, dalla mia rosa dolce e odorosa un altro fiore nascerà”) che ho interpretato in preda a una grande emozione. In me c’è un forte istinto materno e mi piace il contatto con l’infanzia: i bambini sono le creature più pure e sincere. Sono il mio modello: maturando come donna, vorrei comunque mantenere l’approccio alla vita dei bambini».

TE LO VOLEVO DIRE
«Un tradimento scoperto alla vigilia delle nozze: “l’ho visto con un’altra a casa sua e giuro che non stavano a parlare… pensa che scena. Pensa che scema”. Una ritmica popolare, quasi napoletana, per narrare la teatralità della fine di un rapporto (“io oggi ho messo all’asta il suo diamante”). Chitarra surf nel ritornello e cadenze dal rock americano al jazz per un brano in crescendo fra intimità e ironia (“e complimenti, beccati sta iena!”) che rispecchia la mia personalità e la mia convinzione che “quello che fai all’amore, l’amore fa”».

COM’È FACILE
«Una storia d’amore equilibrata e solare: la gioia di una donna che ammette la fortuna di aver trovato l’uomo ideale (“com’è facile volerti così bene amore mio”) ma è altrettanto consapevole di valere molto pure lei. “Guardo avanti perché oggi di paure non ne ho: nello scrigno tu hai la perla più preziosa”. Una bossanova moderna, con un ritornello ricco armonicamente, ispirata allo stile della commedia italiana Anni 70».

L’UOMO CHE NON C’È
«Questa canzone mi fa tornare in mente il film “Bridget Jones”. Penso alle donne in carriera che non hanno tempo per la vita privata: a 30 anni è più complicato trovare un compagno ideale, anche perché sono più esigenti. Allora ci si inventa il fidanzato perfetto: “è dolcissimo talmente dolce che quando lo bacio è come mordere un bignè”. È bellissimo, dolcissimo, magnifico, unico… “ma è duro ammettere che lui in realtà non c’è”. Ripensando a Bridget Jones, anche per loro arriverà l’uomo giusto: realmente! L’arrangiamento ha uno stile Anni 70/80 che unisce orgogliosamente Donatella Rettore di “Splendido splendente” e Raffaella Carrà di “Tanti auguri”».

BUONA NOTTE
«Il mio primo album è una gioia immensa, che voglio condividere con tutti (“buona notte a chi conosco e anche a chi non vedrò mai”) nel momento più sereno della giornata. Una ballad enfatizzata da un quartetto d’archi e un ritornello musicalmente più acido. “Buona notte a me buona notte a noi”».

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