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Editoriale
Pubblicato il 19/07/2007 alle 08:14:06Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

I bambini in Iraq stavano meglio sotto Saddam

di: Giancarlo Passarella

Lo dice Dan Toole, direttore del programma d'emergenza dell'Unicef: intanto nelle radio italiane e' gia' in programmazione la canzone di Marco Lai, dedicata alla strage di Nassirya, con il coro dei bambini che chiede acqua ai Carabinieri.

Lo dice Dan Toole, direttore del programma d'emergenza dell'Unicef: intanto nelle radio italiane e' gia' in programmazione la canzone di Marco Lai, dedicata alla strage di Nassirya, con il coro dei bambini che chiede acqua ai Carabinieri.

Fa una certa impressione leggere nella giornata di Martedi' 17 Luglio 2007 sulla stampa internazionale titoli del tipo L'ONU dice che con Saddam i bimbi stavano meglio. Contemporaneamente la canzone Mister (composta e cantata dal Brigadiere Marco lai, con l'ausilio del cantautore modenese Luca Frigeri) dallo stesso giorno la si puo' ascoltare su molte radio italiane che ce l'hanno richiesta e non gratuitamente (come nella nostra tradizione, rispettando anche il messaggio di pace e non profit del futuro disco) l'abbiamo concessa.

I due episodi hanno in comune proprio la situazione drammatica dell'infanzia in quella lontana terra, una volta una delle culle della civilta', cosi' come i ricordi scolastici ti invitano a riflettere: tra il Tigri e l'Eufrate da un paio di millenni c'era prosperita', ma tra quei due fiumi da qualche decennio invece si soffre ad ogni eta'. Secondo i dati dell'Unicef, in Iraq oggi un bambino su 8 muore prima del suo quinto anno di vita.
Puo' sembrare veramente strano, ma il comunicato giunto da Ginevra dice chiaramente che quei bambini vivevano meglio durante la dittatura di Saddam, perche' almeno le famiglie avevano accesso agli aiuti alimentari. Storicamente la situazione e' peggiorata dal Febbraio 2006, dopo il bombardamento del tempio sciita di Samarra: gia' nei mesi precedenti le stime davano una media di 100 morti al giorno, quasi 2 milioni di profughi interni (con il 55% con una eta' inferiore ai 12 anni) e di altri 2 milioni di profughi usciti dall'Iraq dall'inizio della guerra nel 2003.
A rincarare la dose, i dati forniti dall'OMS Organizzazione Mondiale della Sanita’: il tasso di malnutrizione e' del 21% ed a Baghdad il 47% dei bimbi (tra i 3 ed i 10 anni) e' stato coinvolto in gravi episodi di violenza....

Dopo aver provato i brividi a leggere questi numeri (immaginandosi percio' la situazione in cui l'infanzia vive), non si puo' rimanere insensibili nell'ascoltare l'appello disperato che nella canzone Mister i bambini di Nassirya facevano ai nostri Carabinieri..... per favore signore, dacci un po' d'acqua.... Ti invito a leggere l'intero articolo di presentazione di questo progetto, sottolineando il fatto che il Brigadiere Marco lai non e' un cantante professionista, ma un testimone del suo tempo: colpito da quella esperienza e dopo aver visto morire alcuni suoi amici nella ormai famosa strage, ha voluto mettere in musica quelle sensazioni che molte volte non lo fanno dormire di notte.
Il cd che faremo a Settembre sara' a scopo umanitario, ma sin da ora puoi ascoltare il brano su alcune radio (la maggior parte aderenti al circuito della R.E.A.) tra cui Radio ElleUno di Lentini (Siracusa), Radio Nova di Sorso (Sassari), Rete Puglia di Foggia, PrimaRadio di Napoli, Radio Studio 54 di Scandicci (Firenze), Radio Sole di Galatina (Lecce), Radio Sardinia di S.Gavino (Cagliari), Radio Empire di Messina, Radio L’Olgiata di Roma, Radio Reporter di Palermo, Radio Tour di Potenza, Radio Studio 7 di Maletto (Catania), Radio Alcamo Centrale di Trapani, Radio Onda Stereo di Alghero (Sassari), Radio Kemonia (web radio da Napoli), Radio Cristiana Brianza di Seregno (Milano), Radio Valentina di Soverato (Catanzaro), Radio Azzurra di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), Radio Ufita di Montecalvo (Avellino), Radio RNC di Nichelino (Torino) ...

Ringrazio queste emittenti per aver capito l'importanza dell'operazione e per aver intervistato Marco Lai: quelle sue risposte (con tipica cadenza sarda) hanno ulteriormente fatto comprendere che non ci troviamo di fronte ad una rockstar maliarda che vuole sfruttare la sua esperienza di vita, ma ad un padre di famiglia che pensa a quanto sono fortunati i suoi figli. Non devono andare per strada ad implorare un po' d'acqua ....

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