Dance of Death: Il nuovo album degli Iron Maiden.
di: Damiano Ammannati
Danzando sulle note del nuovo accattivante album degli Iron maiden... Hi Metal people,
Oggi vi voglio parlere del nuovo album degli Iron Maiden.
Lo scorso venerdi 5 Settembre alle 8 di mattina mi sono subito catapultato nel negozio di dischi della stazione di Firenze per comprare Dance of Death, in seguito ho inserito il tanto agognato cd nello stereo ed ad un primo ascolto devo dire che non mi convinceva proprio per niente, ma con un ascolto piu’ approfondito di ogni brano contenuto nell’album sono giunto a dare i seguenti giudizi:
Wildests Dreams una buona canzone, ma non la migliore per iniziare l’album, ha un ritornello diretto che ti rimane in mente fin dal primo ascolto (basta vedere la reazione del pubblico di Imola), verso metà possiamo trovare un bello special nel quale Mr Bruce Dickinson ci ricorda alcune atmosfere degli storici Whitesnake.
Poi è la volta di Rainmaker, anche essa è molto orecchiabile ed allo stesso tempo epica con un ritornello accattivante e coinvolgente, ottimo il fraseggio di chitarra che introduce il brano.
No More Lies, l’unico pezzo dell’album scritto interamente da Steve Harris, infatti secondo me il migliore, linea vocale veramente notevole, fraseggi di chitarra estremamente epici e una batteria veramente distruttiva.
Montesgur, ecco il ritorno degli anni ’80, epicità e cattiveria sono in primo piano, il brano più aggressivo degli Iron dai tempi i “X Factor”, il riff introduttivo fa veramente paura ricorda atmosfere come quelle delle songs “Powerslave” e “The Trooper”.
Dance of Death, la title track, che durante l’ascolto è come un film che ti si proietta nella mente e ti fa immaginare la morte che avanza durante le danze, del resto come narra Poe nel racconto “La mascherata della morte rossa”, brano dalla romatica violenza dove le chitarre si intrecciano per dare il via alle danze.
Gates of Tomorrow, carina ma niente di speciale bello a mio parere solo il preritornello, sia la strofa che il ritornello sono stati sciupati dal fatto che la chitarra doppia la voce e quindi si ha una perdita di potenza.
New Frontier, il primo brano scritto dal batterista Nicko McBrain, orecchiabile con un bel ritornello che apre la canzone in seguito ad una strofa la cui linea vocale tiene molto in tensione.
Paschendale, bella, la triste angoscia dell’aggressività, una canzone di liberazione dove Bruce non ha un secondo di respiro, incatenato tra le onde delle chitarre che lo travolgono.
Face in the Sand, canzone che è tutta un crescendo di emozioni, ritmica pesa forse un po’ troppo in primo piano le orchestrazioni, è piacevole all’ascolto.
Age of Innocence, ricorda capolavori come Infinite Dreams, ritornello coinvolgente, riff tagliente, batteria molto “Heavy” e per quanto riguarda la voce non c’è bisogno nemmeno di commentare tanto sappiamo con chi abbiamo a che fare…
Journeyman, ballade dalla dolcezza amara che conclude divinamente l’album ricordando i tramonti e i sogni del passato, forse di cavalieri caduti in battaglia.
Per quanto riguarda la qualità del suono posso dirvi che è stato registrato in in Dolby Digital
E che è stato prodotto da Kevin Shirley e da Steve Harris.
Concludo parlandovi dell’artwork di Dance of Death, una delle copertine più belle della storia dell’ Heavy Metal, all’interno del booklet potrete trovare forse le piu’ belle foto mai state scattate ai Maiden, veramente curiose e emozionanti.
VOTO: 8/10
Tracklist:
1. Wildest Dreams (Smith/Harris)
2. Rainmaker (Murray/Harris/Dickinson)
3. No More Lies (Harris)
4. Montesgur (Gers/Harris/Dickinson)
5. Dance Of Death (Gers/Harris)
6. Gates Of Tomorrow (Gers/Harris/Dickinson)
7. New Frontier (McBrain/Smith/Dickinson)
8. Paschendale (Smith/Harris)
9. Face In The Sand (Smith/Harris/Dickinson)
10. Age Of Innocence (Murray/Harris)
11. Journeyman (Smith/Harris/Dickinson)
In Italia il 27 Ottobre a Milano e il 28 a Firenze.
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