I Killer Queen stendono il Saschall: il rock il 10 Marzo conferma la sua regina ...
di: Andrea Favilli
Ottima prova della tribute band che (accompagnata da un'orchestra) ha deliziato la platea del teatro fiorentino coi classici dei Queen. I due cantanti (Raffaele Lombardi e Fabrizio Checcaci) si sono alternati, ma hanno anche duellato tra loro. Ottima prova della tribute band che (accompagnata da un'orchestra) ha deliziato la platea del teatro fiorentino coi classici dei Queen. I due cantanti (Raffaele Lombardi e Fabrizio Checcaci) si sono alternati, ma hanno anche duellato tra loro.
Molti i manifesti a Firenze che annunciavano l'evento: nella foto ecco Raffaele Lombardi in Piazza Pitti ed alle sue spalle una giostra gira ... come quella del videoclip di Innuendo! Al Saschall e' risulta favolosa l'esibizione della Oversea Orchestra, magicamente diretta dal maestro Orio Odori!
C’era molta attesa per questo concerto dei Killer Queen; vuoi perché purtroppo dopo la dipartita di Freddie Mercury la band dei Queen ha diradato le sue apparizioni dal vivo, vuoi perché comunque nonostante gli anni questo gruppo continua a mantenere un nutritissimo seguito anche tra le più giovani generazioni. Il concerto è stato preceduto dalla convention del fan club We Will Rock You, che sicuramente ha contribuito a riempire il Saschall di Firenze in ogni ordine di posti, come a pochi artisti tuttora riesce di fare. E, con la loro pluriennale carriera al servizio di una riproduzione perfetta dei brani più celebri dei Queen, i Killer Queen non hanno assolutamente nulla da invidiare a band più blasonate.
Nella cornice della convention del fan club, i Killer Queen hanno ben pensato di far introdurre il loro spettacolo ad un interessante documentario su Innuendo, l’ultimo album registrato dai Queen prima della morte di Freddie Mercury. Il documentario narrava, attraverso le interviste ai membri del gruppo la gestazione di questo album che è stato definito non solo tra i migliori dei Queen, ma anche tra i migliori album degli ultimi 20 anni, valutazione che mi sento di condividere ampiamente. Il motivo di questo prologo era dovuto al fatto che per l’occasione i Killer Queen si cimentavano con l’esecuzione integrale dell’album dal vivo, accompagnati da un’orchestra sinfonica. Gli arrangiamenti orchestrali hanno ovviamente impreziosito tutti quei brani dei Queen dalle atmosfere più rarefatte e più evocative, come “Innuendo”, “All God’s People”, “Don’t Try So Hard” e “The Show Must Go On”, ma anche dei classici del repertorio come “Who Wants To Live Forever” e “Bohemian Rhapsody”.
Al termine del documentario la band viene introdotta sul palco da Giancarlo Passarella, presentatore della serata prestatosi per l’occasione a fare gli onori in qualità di Presidente dell’Associazione Italiana Fan Club. E l’inizio non è di quelli che si fanno pregare, con la band che si lancia subito in un’esplosiva Tie Your Mother Down seguita a ruota da I Want It All.
I ragazzi sono in forma e particolarmente eccitati per la serata: la batteria del mitico Daniele Trambusti (apprezzatissimo sessionman con vari artisti e varie band, non ultimi i Litfiba) non perde un colpo, cesellata dal basso di Giacinto Bargiacchi. Fino all’entrata dell’orchestra, a tessere le tele degli arrangiamenti ci pensa Nicola Angiolucci alle tastiere, mentre a farla da padrone sui passi di Brian May è l’eccellente Mario Assennato, che sfoggia un modello fedele, sia nell’aspetto che nel sound, alla prestigiosa Red Special (la chitarra “custom” di Brian May ricostruita fedelmente dal buon Giacinto Bargiacchi, che a quanto pare oltre ad essere un ottimo bassista è anche un ottimo liutaio). Qua e là il gruppo si avvale anche del prezioso contributo di Antonio Gabellini alla chitarra acustica, anche lui ottimo sessionman con la band di Piero Pelù.
A dividersi il palco nel ruolo di voce solista e frontman che fu di Freddie Mercury sono i bravissimi Raffaele Lombardi e Fabrizio Checcacci. Il primo ha uno stile decisamente più rock e coinvolgente che ricorda le capacità di Mercury di leader da palcoscenico e il suo timbro cristallino, il secondo ha una voce più lirica e una mimica più ricercata che ricorda più spesso il lato glam del famoso frontman dei Queen. Entrambi si sono alternati sul palco senza minimamente sfigurare di fronte al ricordo del loro illustre maestro.
La scaletta del concerto poi propone “Fat Bottomed Girls” e “Don’t Stop Me Now” da “Jazz” (che, a parte “Innuendo” che sarà eseguito integralmente, è l’album dal quale i Killer Queen hanno più attinto i classici della loro scaletta).
Con “Under Pressure” fa ingresso sul palco Fabrizio Checcacci (che potrete presto ammirare anche nella versione italiana del musical Mamma Mia!) che si divide sul palco con Raffaele un po’ come Mercury faceva con Bowie nella versione originale del brano.
A Fabrizio viene lasciato anche il compito di cantare l’ultimo brano prima dell’ingresso dell’orchestra, una “I Want To Break Free” trascinante cantata a squarciagola da tutto il Saschall! A questo punto entra l’orchestra sul palco e il debutto è al fulmicotone: “Who Wants To Live Forever” è da brividi. Fabrizio esegue ancora “Somebody To Love” e “Bicycle Race” fino ad arrivare al culmine della serata, l’esecuzione integrale di “Innuendo”.
A questo punto ritorna in sella Raffaele Lombardi, che con l’ausilio dell’orchestra ci porta per mano nel magico sound di “Innuendo”, che grazie anche agli arrangiamenti di chitarra acustica di Antonio Gabellini diventa una perla di rara bellezza. L’esecuzione dell’intero album scivola via con la stessa potenza e passione che trasuda dai solchi del disco originale dei Queen. La sfida di eseguire integralmente questo disco è un’impresa mai azzardata neanche dagli stessi Queen, ma i ragazzi non hanno alcun timore reverenziale e la loro esecuzione è perfetta, anche quando sono costretti a dover riarrangiare i brani per sopperire alle differenze rispetto all’originale. Spettacolare è stata anche l’esecuzione di “All God’s People”, laddove il coro gospel è stato sostituito da un pregevole arrangiamento orchestrale.
Gli ultimi due brani di questo disco costituiscono un po’ il testamento spirituale di Freddie Mercury. I Killer Queen li eseguono visibilmente emozionati ma con una capacità di tenere il palco degna dei migliori professionisti, lasciando tutti i presenti estasiati dall’ottima prova, soprattutto in “The Show Must Go On”. In teoria il concerto sarebbe finito qua, ma i Killer Queen ormai hanno in pugno il pubblico del Saschall e decidono di regalarci ancora emozioni in musica. E ancora l’orchestra è a farla da padrona, soprattutto negli arrangiamenti per pezzi come “The Miracle”, “Crazy Little Thing Called Love” e la mitica “Bohemian Rhapsody che non ha bisogno di presentazioni. Nel finale Fabrizio Checcacci raggiunge di nuovo la band sul palco e divide con Raffaele Lombardi le ultime scintille offrendo due classici da “News Of The World”: “We Will Rock You” e “We Are The Champions”. Entusiasta la reazione del pubblico in delirio per questi ragazzi, che non si sono risparmiati e alla fine una standing ovation meritatissima per tutta la band!
Che dire altro? Serata superlativa, ottima musica suonata con classe, stile, e buon gusto, le stesse che contraddistinguono il marchio di fabbrica dei Queen e che i ragazzi sul palco hanno interpretato senza far assolutamente rimpiangere gli originali. Particolarmente azzeccata l’idea di farsi accompagnare dall’orchestra: un esperimento coraggioso che, vista l’ottima riuscita della serata al Saschall, merita di essere riproposto altrove anche in altre situazioni.
Si ringrazia per le foto live Silvano Silvia: quella di Raffaele Lombardi con il manifesto di Innuendo, e' opera di sua moglie.
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