Motorhead - Rock In Roma - 15 luglio 2009
di: Manuela Ippolito Giardi
Vedere uno spettacolo che può rappresentare la storia del Rock'n'Roll più duro e rumoroso, è un esperienza che un appassionato di musica moderna deve fare prima o poi nella vita. E chi, meglio dei Motorhead, può aiutarvi a realizzare questa impresa? Vedere uno spettacolo che può rappresentare la storia del Rock'n'Roll più duro e rumoroso, è un esperienza che un appassionato di musica moderna deve fare prima o poi nella vita. E chi, meglio dei Motorhead, può aiutarvi a realizzare questa impresa? Nessuno!!!
All'ippodromo delle Capannelle, con l'ormai celebre frase: “We are Motorhead, we play Rock & Roll”, Lemmy & Co., pochi minuti dopo le 22.00, iniziano un concerto carico di energia. Giocano subito uno dei loro migliori assi, "Iron Fist", inanellando in rapida sequenza "Stay Clean" e "Be My Baby", non dando tempo a chi, come il sottoscritto, lotta sotto il palco.
Dopo questo tris, lo show continua con la prima canzone tratta dall'ultimo album "Motorizer" (2008), "Rock Out". La reazione del pubblico fa capire come la band riesca a convincere anche con brani nuovi, in barba a chi possa credere che il sig. Ian Fraser Kilmister sia rimasto fermo ai tempi di "Ace of Spades". Proponendo una scaletta di 17 song, che predilige anche brani non sempre presenti nei loro live come "Just ‘Cos You Got The Power", i Motorhead divertono e convincono con sapienza alternando i pezzi più recenti, come la bellissima "In The Name Of Tragedy", tratta dall’ultimo lavoro in studio "Inferno" (2004), alle hit più famose come "Metropolis" e "Over The Top". L'amalgama del suono che lega i tre musicisti risulta perfetta; Phil Campbell e Mikkey Dee, rispettivamente chitarra e batteria, affiancano in maniera impeccabile il basso rickenbacker di Lemmy, che con la sua inconfondibile voce roca, dimostra che lo slogan “rock is dead” è una gran menzogna; posso essere io il testimone oculare difronte il tribunale della musica, portando come reperto e prova inconfutabile BOMBER, chiusura del concerto richiesta a gran voce dagli spettatori.
Trascorsi pochi minuti di puro delirio, il bis li vede prima in formazione acustica in "Whorehouse Blues", con Lemmy armato di armonica a bocca e Dee in one man band style con grancassa charleston e chitarra jumbo, per poi ritornare nel classico sound con le immancabili "Ace Of Spades" ed "Overkill".
SIGNORI IL ROCK E' VIVO!!! e compirà 64 anni il prossimo 24 dicembre!
(ha collaborato Mario Polisena)
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