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Interviste
Pubblicato il 14/09/2014 alle 04:26:35Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Fabi Silvestri Gazze': la somma non fa il totale

di: Martina Neri

Niccolo' Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazze' presentano alla stampa Il padrone della festa, in uscita il 16 settembre (Sony/Universal) a Piazza della Quercia, suggestiva location al centro di Roma

Forse non è un caso che la presentazione alla stampa de ‘Il padrone della festa’ (Sony/Universal), frutto della collaborazione tra Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazze’, avvenga in un’ osteria: un luogo in cui si mangia insieme, ci si sta accanto e si respira un’atmosfera conviviale e familiare che è esattamente la stessa che rimandano loro tre, prendendosi in giro e facendo battute durante tutto l’arco della conferenza. Nonostante i loro nomi siano da sempre legati ogni qual volta si accenni al fermento musicale dei primi anni’90 che diede vita a quella scena romana di cui sono ancora attivi testimoni, non era scontato che una collaborazione 'a sei mani' si trasformasse in qualcosa di più corposo.

Silvestri: ‘Mi rendo conto che la nostra scelta di fare un disco e’ anacronistica. Tante persone negli anni ce l’hanno chiesto, ma abbiamo deciso di farlo nel momento in cui nessuno ce lo domandava più, quando poteva essere un azzardo avendo noi un’eta’ e delle carriere solide. Sapevamo già che stare insieme ci veniva bene, pero’ un conto e’ incontrarsi a vent’anni nei localini di Roma e iniziare pieni di energie e di curiosità, ognuno con una strada solo abbozzata, un altro e’ decidere di sospendere le nostre rispettive carriere soliste e scardinare i meccanismi di routine persino nella scrittura e nella composizione. Dal nostro punto di vista la scommessa e’ vinta. Personalmente esco da questa esperienza arricchito e, per certi versi, ringiovanito. Ho ritrovato energia, stimoli e ho anche imparato delle cose.’

Per Fabi non solo l’azzardo e’ notevole, ma il rischio e’ incommensurabile: ‘Potenzialmente ci si potrebbe aspettare che il prodotto della nostra unione sia superiore a quello che ognuno di noi, singolarmente, potrebbe fare. Se l’obiettivo fosse stato semplicemente quello avremmo perso la partita. La somma non potrebbe mai superare in qualità artistica il già fatto. Difendo invece il principio che ci unisce, al di là della qualità del disco. Personalmente vengo da un anno che a livello artistico è forse quello che mi ha dato più gratificazioni e, proprio per questo, sentivo il pericolo di riposarmi. Mettersi un altro obiettivo, cambiare strada, è un pungolo importante per la creatività e credo che sia un messaggio politico di valore, soprattutto nel mondo dell’arte in cui ci si unisce spesso solo per un singolo evento.’

Proprio la maturità umana ed artistica li ha messi in salvo da derive narcisistiche in fase di composizione. Gazze’: ‘Siamo adulti e interagiamo in maniera propositiva, ci siamo voluti sperimentare come fossimo una band. Nessuno di noi ha voluto prevalere o spiccare sull’ altro, l’avessimo fatto vent’ anni fa sarebbe stato più difficile perche’ dovevamo affermarci ognuno col proprio stile.’ ‘Anzi – gli fa eco Silvestri - a volte ci siamo messi in due a cercare di tirar fuori l’ego del terzo.'

Del resto la prima esperienza fatta insieme è avvenuta, non a caso, al di fuori della musica: un viaggio in Sud Sudan a seguito della Ong Medici con l’Africa Cuamm che ha permesso loro di recuperare un rapporto umano che andasse al di là del mestiere e di trovare un’interazione che andasse oltre la scrittura di una canzone. Si sono accorti di esserci davvero dentro quando hanno deciso di sospendere per un anno i singoli impegni e dedicarsi anima e corpo al disco. Hanno scelto di usare, per la gioia di Gazze’, una strumentazione vintage (amplificatori Telefunken dei Beatles a Abbey Road e microfoni Neuman che i Pink Floyd usarono per registrare ‘The dark side of the moon’) che ha contribuito a dare al suono del disco un calore straordinario il cui merito, lo sottolineano, è del fonico Gianluca Vaccaro, che molta responsabilità ha avuto in passato sulle sonorità di alcuni loro episodi solisti. Fabio Fazio li avrebbe voluti a Sanremo, incuriosito dalla performance che fecero durante una trasmissione di Serena Dandini, ma i tempi erano troppo stretti per accettare la proposta che, comunque, è stata lo stimolo che ha fatto nascere la prima canzone: ‘Alzo le mani’.

Fabi spiega: ‘Il padrone della festa’ è composto da dodici pezzi scritti insieme, però volevamo che ci fossero anche episodi singoli. Per quanto mi riguarda, ‘Canzone di Anna’ e ‘Giovanni sulla terra’, non casualmente portano due nomi che non sono il mio. L’esperienza in trio mi ha dato la possibilità di mettere da parte il peso di stare al centro delle storie che racconto, essere stimolato a raccontare in un’altra maniera è stato importantissimo; ogni volta che mi sono messo di lato mi sono più divertito, perché non sentivo la responsabilità personale, individuale, nominale di ogni cosa che facevo e potevo giocare di più, senza dover portare avanti la baracca sempre da solo.’ ‘Ognuno di noi – continua Gazze’- ha lavorato intensamente anche nei momenti individuali.’

Molto particolare è l’immagine di copertina, rovesciabile, un disegno fatto a mano che raffigura una quercia con simboli vari che rappresentano le canzoni. Silvestri:‘ La lavorazione della copertina e’ proceduta contemporaneamente a quella del disco e, paradossalmente, ha finito per influenzarci. Le radici sono quello che ci accomuna. Da li partiamo per arrivare altrove.’ Fabi: ‘Roberto Biadi e Libellulart (direttore creativo e illustratori n.d.r.) con fatica hanno seguito le nostre indicazioni anche perché la scaletta non è stata chiara fino all’ultimo giorno, tant’è che c’è un elemento che, in un certo senso, non avrebbe più ragione di esserci, però non abbiamo voluto cambiarlo perché la rende ancora più nostra .’

Dopo un giro in Europa con un tour da soli nei locali, a novembre li aspetta l’Italia e un tour nei palazzetti dello sport dove saranno accompagnati da una band che è un po’ la fusione delle loro formazioni storiche, con cui offriranno uno spettacolo ‘sicuramente diverso rispetto alle cose che abbiamo fatto in passato’ – interviene Gazze' – ben prodotto e più costruito’. Fabi: ‘Un’esperienza che, anche a chi ci segue, vorremmo regalare come unica, un gioco da fare tutti insieme, una festa.’ Non sono previste aperture né ospiti, visto l’affollamento sul palco, ma se ce ne saranno, possibilità che i tre non escludono completamente, saranno partecipazioni spontanee e non decise a tavolino.
E Sanremo?
'Non ci pensare!’

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