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Interviste
Pubblicato il 22/02/2005 alle 21:14:34Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Lo sguardo di Giacomo Fusari

di: Antonio Ranalli

“Checosaguardi” è il titolo dell’album di esordio di Giacomo Fusari. Canzoni intrise di quel rock emiliano alla Vasco Rossi.

Un cantautore moderno, comunicativo, con la capacità di creare un contatto con l'ascoltatore, con spontaneità e senza ricette, anche quando affronta temi scottanti come la droga o il disagio sociale. E’ questo il ritratto di Giacomo Fusari, cantautore di Carpi, che ha recentemente dato alle stampe per Rockrevolution, il suo primo album. “Checosaguardi”, questo il titolo del lavoro, si caratterizza per una marcatura tipicamente rock, come dimostra il primo singolo “Accattivante”, vera e propria parodia della rockstar. Le radici padane di Fusani lo rendono piuttosto simile a tanti suoi conterranei famosi, da Vasco Rossi a Luciano Ligabue, tanto che in alcuni momenti le canzoni possono suonare come “già sentite”. Però tutto questo appartiene al Dna di Fusari, che abbiamo incontrato per parlare di questo suo esordio discografico.

“Checosaguardi” è un disco che si caratterizza per l’originalità dei testi e del contenuto artistico. A cosa ti sei ispirato nel raccontare le varie storie?

Le storie che ho scritto sono realmente accadute. I fatti e le persone sono realmente esistenti. Mi sono limitato a riportare le cose un po’ come le vedevo io, magari con un pizzico di ironia, e cercare di andare oltre la semplice l’apparenza e dipingere il tutto con creatività.

Musicalmente, poi, l’album si presenta molto rock. Insomma hai seguito la strada di molti artisti tuoi conterranei. Che ne pensi?

Questa domanda me la fanno spesso. Quando ho fatto l’album non mi rendevo conto di appartenere ad un genere così palesemente identificabile. Però è chiaro che posso essere etichettato come un “rock emiliano”. Si, Vasco Rossi mi piace molto, non lo posso negare. Ma mi piacciono molti altri cantautori italiani, come Francesco De Gregori, Lucio Dalla e Renato Zero.

Chi è “L’uomo dell’estate” di cui si parla nella canzone?

Nasce da una storia che mi è successa due anni fa. Ero in tour sulla riviera romagnola, e c’era una ragazza molto carina che mi piaceva, ma se la tirava un po’. Avevo perso la testa per lei, ma molti mi dicevano: “Quella li è difficile, perchè sta cercando l’uomo dell’estate”. E allora io volevo covincerla che l’uomo dell’estate ero io. Alla fine l’ho conosciuta, ma non sono riuscito ad avere quello che volevo.

Un altro pezzo che mi ha molto colpito è “Cristina e il quartiere”, che ha un taglio narrativo molto cinematografico. Cosa ci puoi raccontare in proposito?

La reputo una canzone abbastanza scanzonata. Parla di una spacciatrice, che vive nella mia zona. Per questo brano ho avuto un po’ di difficoltà, visto che questa ragazza non è stata molto contenta di essere citata in questa canzone.

Che riscontri hai avuto a questo tuo primo album? Ci sarà un tour?

Stiamo lavorando per organizzare un tour estivo. Adesso il singolo in rotazione è “Accattivante”. Tra pochi giorni sarà in rotazione anche il video. Poi tra due o tre mesi ci sarà anche il secondo, ma che non abbiamo ancora deciso. Quindi il tour.

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