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Pubblicato il 28/06/2009 alle 16:46:29Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Grande spettacolo a Macerata per la seconda serata di Musicultura

di: Francesca Marchetti

Musicultura in forma smagliante: quello del 27 giugno è stato infatti uno spettacolo denso e vivido. Giovanni Block e Carmine Torchia in finale stasera. Tra gli ospiti: Donovan, Irene Grandi, Cristicchi e il Coro dei Minatori, La Leggenda New Trolls.

Musicultura archivia la seconda serata del festival nella sua ventennale edizione, e lo fa in forma smagliante. Quello del 27 giugno è stato infatti uno spettacolo denso e vivido di musica, poesia, ricordi e impegno sociale e, nonostante qualche piccola défaillance tempistica, il pubblico è rimasto fino all’ultima nota nonostante il freddo.

Per quanto riguarda il concorso dedicato ai giovani cantautori, sono promossi a pieni voti alla finale altri due proposte, Giovanni Block, con una dolce e malinconica ballad dedicata al fratello e a tutti i bambini, “L’aquilone”, e Carmine Torchia, che ha presentato una canzone d’autore essenziale e poetica, “Quest’amore”. A Giovanni Block è stato conferito il Premio UniMarche per il miglior testo, mentre Torchia ha fatto l’en plein: Premio Siae per la migliore musica e Premio AFI per il miglior progetto discografico.
Rimasti fuori dalla gara finale, un po’ a malincuore, il giovane Paolo Simoni, che ricorda un po’ Lucio Dalla e un po’ Ivano Fossati, con la delicata “Fiori sui sassi”, e gli scenografici Manupuma & The Bulletz con un “Charleston” da fischiettare con un filo di amarezza. Michele Ranauro, pianista del gruppo, ha trascorsi eccellenti, tra cui una collaborazione col grande Dizzy Gillespie a New York, tempio del jazz.

Ad incarnare il connubio poesia-musica sono stati Lello Voce e Frank Nemola. Il poeta e il trombettista hanno dato vita ad un’esibizione molto intensa e viscerale, anche se purtroppo breve, dei versi estrapolati da “L’esercizio della lingua”.

Tanti i grandi nomi della musica nazionale ed internazionale in scaletta. Il pubblico accoglie con entusiasmo Irene Grandi, la più brillante della serata, che con la sua band ha proposto ben sei pezzi dagli arrangiamenti soft ed eleganti: tra le sue canzoni ha incluso “Cose da grandi” e “Bruci la città”, ma la performance si è arricchita con un omaggio speciale a Nancy Sinatra e al compianto Stefano Rosso. Molto sentita è stata la sua versione di “Preghiera”, brano composto da Rosso per Mia Martini.

Dopodiché si apre un momento dalla valenza sociale: un set sulle morti bianche ideato dalla direzione artistica di Musicultura per sottoporre al pubblico il problema dei decessi sul posto di lavoro, spesso ricordati in forma di canzoni allo scopo di far smuovere la coscienza sociale e scongiurare l’oblio. La prima artista testimonial è stata Paola Turci, che ha riportato alla luce un brano contro la guerra di Anna Identici, “Era bello il mio ragazzo”, poi è stata la volta di Simone Cristicchi e il Coro dei Minatori di Santa Fiora. Protagonisti di un originale tour-spettacolo fino al 2 agosto ( già annunciato su MusicalNews da Martina Neri ), i Minatori e Cristicchi sono stati applauditi con calore per la loro esibizione al limite della commozione, un po’ come successe con le Mondine al festival del 2006.


Anche Vittorio De Scalzi e Nico Di Palo, ovvero la Leggenda New Trolls, in piena “autogestione” (dov’era finito Frizzi?!), hanno dato vita ad un’emozionante interpretazione sul tema, con la storica “Miniera” e “Signore io sono Irish” di Fabrizio De André, che verrà omaggiato durante la serata finale di stasera, 28 giugno.

Dulcis in fundo, arriva una leggenda del folk rock con una chitarra verde al collo: Donovan! Il cantastorie di origine scozzese è di nuovo in pista, e già annuncia concerti in Italia nel 2010 dandone un assaggio al pubblico dello Sferisterio. Accompagnato dalla sua immancabile chitarra, e capelli al vento, Mr Donovan ha infilato una dietro l’altra soffici ballate, tra cui le indimenticabili Catch the wind, Universal soldier, Sunshine Superman e Mellow Yellow, cantata a gran voce dai presenti che tenevano anche il tempo battendo le mani. Donovan, disponibile e divertente, ha poi risposto a qualche domanda sul suo impegno pacifista, sul rapporto con la sua musica e con quella dei Beatles, dei quali contribuì alla scrittura di Dear Prudence e Julia. L’artista ha ricevuto una targa alla carriera da parte delle Università di Camerino e Macerata, e ha salutato il pubblico con un nuovo interessante pezzo scritto durante una visita a Firenze.

Appuntamento questa sera con la finalissima del concorso e altri grandi ospiti: PFM e Cristiano De André, Alice, Sergio Zavoli e Matthew Lee.

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