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Interviste
Pubblicato il 23/12/2001 alle 19:37:45Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

David Knopfler: il ritorno discografico con l'album Wishbones

di: Paolo Ansali

Il suo nome ci porta indietro negli anni, ai tempi gloriosi di Sultans Of Swing e Lady Writer, quando i due incredibili fratelli creavano nei Dire Straits sublimi trame chitarristiche rimaste nella memoria di una generazione.

Il suo nome ci porta indietro negli anni, ai tempi gloriosi di Sultans Of Swing e Lady Writer, quando i due incredibili fratelli creavano nei Dire Straits sublimi trame chitarristiche rimaste nella memoria di una generazione.

Dopo sei anni di silenzio torna finalmente sulle scene il giovane Knopfler, ovvero David, con l'ottimo "Wishbones". Poco prima di "Making Movies" David decise di lasciare la band per intraprendere la carriera solista. Nel 1983 debuttò con "Release" e qui i Knopfler brothers tornarono per un attimo a intrecciare le chitarre, sul brano "Madonna's Daughter". David si è occupato tra l'altro di scrittura con il libro satirico "Bluff Your Way In The Rock-Business". "Wishbones" è il suo settimo lavoro, pubblicato in Italia dalla Edel, album molto maturo, ricco di canzoni intense e incisive, come "Arcadie" e "Karla Faye", scritta in memoria della prima donna condannata a morte nel Texas dopo un secolo. C’è anche una cover DOC “May You Never”, cavallo di battaglia del folksinger scozzese John Martyn. Vari gli special-guests presenti (Chis Rea, Phil Palmer, Alan Clark dei Dire Straits) ma il disco rimane frutto del lavoro di David e del chitarrista Harry Bogdanovs. Il cinquantenne musicista è arrivato a Milano per parlare del suo album. L’intervista e l'articolo completi appariranno in un prossimo numero di Musikbox.

Come mai la scelta di un affermato produttore rock come Chris Kimsey (Rolling Stones, Inxs, Marillion) che predilige un sound lontano dalle atmosfere intimiste del cd?
Con "Wishbones" volevo realizzare un album totalmente acustico, suonato e prodotto da me e dal chitarrista Harry Bogadnovs. La casa discografica ha voluto l'intervento di un rock-producer ed ha chiamato Chris Kimsey su quattro tracce dove è stata introdotta la batteria. La scelta della cover di John Martyn "May You Never" (dove c'è un duetto con Eddie Reader, ex cantante dei Fairgorund Attraction n.d.r)è stata sua perchè ha pensato che il brano fosse più appetibile al grande pubblico. L'etichetta ha anche inserito due bonus-track ma è stata una loro idea. Io ho scritto solo dodici canzoni.

Nel disco suoni molto il piano acustico. Prima di diventare un chitarrista ti esercitavi con questo strumento?
Si, ho iniziato ad esercitarmi con il piano quando avevo 10/11 anni ed anche Mark inizialmente scelse il violino. Ho deciso di diventare seriamente un chitarrista ai tempi del college. La grande passione per la sei corde nacque dopo che io e Mark vedemmo in tv il grande Hank Marvin degli Shadows. Avendo gli stessi gusti musicali fu una vera infatuazione. Tornando al piano non mi ritengo certo un grande virtuoso ma mi piace il suono e per questo lo inserito spesso nel cd.

Una delle canzoni più belle si intitola Karla Feye, ispirata a un caso giudiziario che ha diviso l'America. Chi era questa ragazza?
Karla Feye (Tucker) era una giovane donna che dopo ben 14 anni trascorsi nel braccio della morte fu giustiziata nel 1998 per volere dall'allora senatore del Texas George Bush. Quando entrò in prigione per doppio omicidio era una ragazza poco più che ventenne con problemi di droga. In carcere ha cambiato vita, convertendosi al Cristianesimo seguendo il movimento "Born again christian". Ci sono state varie domande di amnistia ma Bush cercava voti per diventare presidente e non ci ha pensato due volte a emettere la condanna. Per questo dico :"You gotta die for Georgie Boy". (ricordiamo che David è un sostenitore di Amnesty International)

Tu hai anche scritto un libro e nel tuo sito consigli varie letture. Sei un appassionato di scrittura?
Si, ma l’esperienza di Bluff Your way In The Rock Business è stata fatta per divertimento, non penso ripeterò l’esperimento. Comunque credo che un buon libro possa cambiarti la vita.

Ci sono altri temi particolari che ami trattare nei tuoi brani?
Sono la persona meno indicata per rispondere a questa domanda. Io scrivo canzoni poi tocca a voi giornalisti analizzarle. Per me è difficile dare una spiegazione a ciò che compongo. Mi considero comunque un artigiano, un pittore che dipinge per il proprio gusto personale e non pensa alla tele che venderà.

Spero verrai in tour in Italia l'anno prossimo…
Si, probabilmente ad aprile. Per me è un vero piacere perchè mi piace venire da voi e visitare l'Italia. Sono stato a Firenze, Venezia, ho trovato un pò fredda Milano. Di Roma ho dei bei ricordi. La prima volta che sono stato a San Pietro sono salito in cima alla cupola e mi sono affacciato per vedere il panorama,
è stato davvero emozionante.

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