A Sant’Andrea Ionio (Cz) Premio Lo Cascio a Pino Marino e live del Parto delle Nuvole Pesanti (18-9/08)
di: Ambrosia J.S. Imbornone
La seconda edizione del Premio “Giorgio Lo Cascio”, a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, incorona Pino Marino, che si esibirà nella cittadina il 19 agosto. Il 18 concerto del Parto delle Nuvole Pesanti La storia della discografia, soprattutto quella più recente, insegna che purtroppo la qualità non è sempre garanzia di un immediato e adeguato riscontro di vendite. Proprio i cantautori di valore non ancora sufficientemente gratificati dal grande pubblico intende celebrare il Premio “Giorgio Lo Cascio”, giunto alla seconda edizione a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, cittadina in provincia di Catanzaro già sede di rassegne dedicate alla musica cantautorale meno commercializzata (Castelnuovo, Lolli, Locasciulli, Venuti, ecc.). Dopo aver premiato l’anno scorso il cantautore genovese Max Manfredi, quest’anno sarà la volta di Pinomarino, la cui carriera è cominciata proprio al Folkstudio dove Lo Cascio, Francesco De Gregori, Antonello Venditti ed Ernesto Bassignano diedero vita alla cosiddetta scuola romana. L’artista si esibirà a Sant’Andrea Ionio e ritirerà il premio (una targa in argento con l’effigie di Lo Cascio, creata dal noto orafo calabrese Gerardo Sacco) il prossimo 19 agosto, alle ore 21, al Convento delle Suore Riparatrici. Il 18 invece, in Piazza Peppino Impastato è previsto un concerto del Parto delle Nuvole Pesanti.
Con i tre colleghi dello studio di Trastevere Giorgio Lo Cascio formò nei primi anni ’70 il quartetto de “I giovani del folk”. Cantautore politico dalla voce cantilenante, ipnotizzato dai La minore e i Mi 7, aveva come principale punto di riferimento Leonard Cohen, laddove De Gregori era un devoto ammiratore di Bob Dylan, Venditti si ispirava a Elton John e Bassignano a Tenco. Con De Gregori poi fondò il duo Francesco e Giorgio, ponendosi in parte sulla scia di Simon & Garkunkel. La sua musica, essenzialmente acustica, era impreziosita anche dall’apporto del moog, flauti, piano e percussioni. I suoi album, “La mia donna” (1972), “Il poeta urbano” (1976) e “Cento anni ancora” (1977), non ebbero la fortuna che avrebbero meritato; molti anni dopo, incise il suo ultimo disco, “Il vaso di Pandora”, con Stefano Iannucci. Autore di “Diventare cantautori” (Lato side, 1981) e di una biografia su De Gregori (Muzzio, 1990), è scomparso nel 2001 a soli 48 anni.
Tra i suoi concerti, non molto numerosi, ce ne fu uno anche nella stessa Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, ancora ricordato con emozione dagli organizzatori dello spettacolo, oggi amministratori comunali, che proprio a lui hanno pensato così di dedicare un premio che costituisse una vetrina per la musica italiana di qualità, troppo spesso dotata di poca visibilità. Sicuramente maggiore attenzione e successo di vendite meriterebbe proprio il vincitore di quest’anno Pino Marino, classe 1967, cantautore dotato di un non comune estro nella versificazione, oscillante tra ironia fantastica e drammaticità densa di poesia. Pianista e chitarrista, innamorato di arrangiamenti essenziali ricchi di pieni e di vuoti, ma non alieno da sapienti sperimentazioni elettroniche, si è fatto notare all’edizione del 1995 del Premio Recanati con il trio PiSteDaPi, creato con Stefano
Rossi Crespi e Danila Massimi. Il suo album di esordio, “Dispari”(2001), pubblicato dalla NuN di Stefano Senardi, è stato insignito del Premio Ciampi per la migliore opera prima; al 2003 risale il suo secondo disco, “Non bastano i fiori”, contenente, tra le altre, “Ciao ciao, buonafortuna”, inserita nella colonna sonora del film “Caterina va in città” di Paolo Virzì. L’anno successivo vince il concorso “L’artista che non c’era”, mentre nel 2005 ha firmato con Giancarlo Lucariello e Maurizio Fabrizio “Che mistero è l’amore”, cantata a Sanremo da Nicky Nicolai con lo Stefano Di Battista Jazz Quartet. Nello stesso anno, ha pubblicato “Acqua luce e gas”(per Radiofandango, la nuova etichetta di Senardi che fa capo alla Fandango di Domenico Procacci), con l’efficace singolo “Non ho lavoro”, caratterizzato da un immaginifico realismo, e una malinconica, personalissima rivisitazione de “Lo Shampoo” di Giorgio Gaber. Il mese scorso con questo disco Pino Marino si è aggiudicato anche il Premio Lunezia Elite, che ha riconosciuto il valore musical-letterario delle sue canzoni.
A premiarlo questa volta è una giuria presieduta dal direttore artistico della manifestazione Enrico Deregibus, giornalista specializzato in musica italiana, autore tra l’altro per la Giunti della biografia di Francesco De Gregori “Quello che non so, lo so cantare” nonché ideatore e curatore de “Il dizionario della canzone italiana” in uscita in autunno, e composta da illustri giornalisti e organizzatori dei festival dedicati alla musica d’autore. Questo l’elenco preciso dei giurati: Alberto Bazzurro (Musica Jazz), Alessandro Calzetta (Bravonline.it), Lucia Carenini (Bielle.org), Franco Carratori (Presidente Premio Ciampi), Enrico de Angelis (Responsabile artistico Club Tenco), Paola De Simone (Radio in Blu), Mauro Gagino (Responsabile Festival "L’Isola in collina – tributo a Luigi Tenco"), Annino La Posta (Autore di "Il suono intorno alle parole - Rapporto confidenziale sul lato nascosto della canzone d'autore", Editrice Zona, 2006), Max Manfredi (Vincitore Premio Giorgio lo Cascio 2005), Ezio Nannipieri (Vicepresidente Premio Musicultura- già Premio Recanati),Bruno Palermo (Giornalista), Rosario Pantaleo (L’Isola che non c’era), Fausto Pellegrini (RaiNews), Giordano Sangiorgi (Responsabile MEI – Meeting Etichette Indipendenti), Gianluca Veltri (Diario), John Vignola (Mucchio).
Il Parto delle Nuvole Pesanti, dagli anni novanta ad oggi, ha portato in tutta Italia il suo travolgente eclettismo che dalla musica punk è passato all’etno-rock e alla musica etno-autorale. Autore di un particolare mix di energia, impegno politico-sociale (v. anche il concerto “Il cielo sopra Baghdad” dell’8/11/02) e poesia, il gruppo ha alle spalle anche un’apprezzata esperienza teatrale (“Roccu u stortu”, scritto da Francesco Suriano e messo in scena dalla Compagnia Kripton di Firenze, con la regia di Fulvio Cauteruccio, sulla storia di un soldato calabrese), che gli ha fruttato una premiazione al MEI 2002, e un’esperienza cinematografica, con la colonna sonora del film “Doichlanda” di Giuseppe Gagliardi, a cui i musicisti della band hanno contribuito anche in veste di attori. Al loro ultimo album, l’originale e accattivante “Il Parto”, pubblicato da Storie di Note nel 2004, hanno contribuito nomi come Alessandro Danelli e Marco Rovelli dei Les Anarchistes, l’etnomusicologo Antonello Ricci alla zampogna e al battentino, Davide Van des Sfroos (tutti nell’umoristica e travolgente “L’imperatore”), Marco Messina dei 99 Posse, Paolo Jannacci e Roy Paci. Compongono il gruppo Salvatore De Siena, percussioni, voce - Mimmo Crudo, basso, Amerigo Sirianni, mandolino, chitarre - Mirco Menna, voce, chitarra - Pasqualino Nigro, pianoforte, fisarmonica - Gennaro de Rosa, batteria. Con lo stesso Van des Sfroos e allo storico cantastorie Otello Profazio la band si è esibita di recente al Premio Nazionale Città di Loano, dove il loro album l’anno scorso arrivò al secondo posto. In questo tour estivo, parte integrante del gruppo è anche la cantautrice statunitense Amy Denio, altra guest-star dell’ultimo lavoro del Parto e amica di Salvatore De Siena, a cui ha dedicato uno dei brani con cui si è fatta apprezzare in tutto il mondo, intitolato appunto “Salvatore”.
Il Premio “Giorgio Lo Cascio” è organizzato dall’Amministrazione Comunale di Sant’Andrea Ionio, con il patrocinio della Regione Calabria e dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro.
Per informazioni:
E-mail: comsanandrea@infinito.it
Tel. 096/744102
Fax 096/747158
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