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Interviste
Pubblicato il 01/07/2002 alle 21:53:24Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Rocksound , la rivista underground italiana per eccellenza

di: Raffaella Daino

Rocksound? Una rivista che in pochi anni ha saputo conquistarsi il mercato mantenendola sua indole alternativa. Ma chi sta dietro Rocksound? Conosciamoli meglio...a voi Andrea Paoli vice-boss e responsabile sampler

Conosciamo Rocksound per la sua affidabilità , per la sua vocazione "alternativa" , per la sua competenza. Ma come saranno gli artefici della rivista "dietro le quinte"(vabbe , non siamo in teatro me rende l'idea). Passiamo ora a conoscere da vicino Andrea "Tesckio" Paoli , redattore e responsabile del sampler...

Stefano - carissimo Andrea , cominciamo facendo una breve biografia di Rocksound. Quando è nata ? Con quali finalità e soprattutto a quali filoni musicali era interessata?
Andrea - Rockosund é nata a metà del 1998, grazie ad un manipolo di coraggiosi giornalisti e ad un piccolo editore che fino a quel momento si era fatto le
ossa con un paio di riviste dedicate alle moto (Freeway e Custom Machines).
A dire il vero si era già tentato di fare un esperimento nel campo
dell'editoria musicale con "Feedback", una sorta di antenata di Rocksound, ma a mio parere la sua formula era troppo vecchia ed intellettuale per far presa sui lettori. Diciamo che era una brutta copia di Mucchio Selvaggio e Rumore. Con Rocksound invece é stato tutto diverso. La rivista é
fondamentalmente di concezione francese e rivolta ad un pubblico giovane, l'editore voleva tentare di provare questa formula anche in Italia. Dopo
aver reclutato tre persone (Daniel che reduce da Raro!, Barbara e Giovanna), a maggio '98 dopo molta fatica (c'era solo un computer a disposizione per scrivere) é nata la rivista. Il resto é storia

Stefano - Come si è evoluta?
Andrea - Diciamo che la rivista é cresciuta negli gli anni grazie al lavoro delle tre
personbe sopracitate e all'apporto dei collaboratori, ma soprattutto
all'intesa nata con le realté musicali che popolano il settore (etichette, gruppi, ecc.). Aggiungiamo anche un tocco personale all'italiana e la sinergia creatasi con le redazioni sorelle di RS, ovvero quella inglese, spagnola e francese, ed il gioco é fatto. RS cerca comunque di essere sempre molto attenta all'attualità, ai gusti dei ragazzi a quello che accade nel mondo della musica. Forse il fatto di essere noi stessi degli adulti poco cresciutici ha aiutato nel conservare una formula sempre fresca.

Stefano - Ora Rocksound, lasciamelo dire, per molti è una sorta di vangelo dell'underground. A mio parere , probabilmente perché nonostante sia diventata una delle più importanti riviste ( se non la più importante , non mi sbilancio troppo) ha conservato la sua indole alternativa. Cosa ne pensi a questo proposito? é solo una mia impressione o c'è del vero?
Andrea - Certo non vedrai mai Rocksound con in copertina Ligabue, i Lunapop, Vasco o chi per altro. Quelle cose le fanno riviste più "commerciali" o che si
rivolgono ad un pubblico più vasto e forse meno attento alle altre realtà.
Abbiamo sempre cercato di mantenere una certa coerenza. Anche quando abbiamo fatto delle copertine "difficili" come con i Prozac o i Bluevertigo bisogna dire che questi erano forse nel loro periodo meno "noto". Cerchiamo comunque di lavorare sempre con gli artisti che piacciono a noi ed ai nostri lettori.

Stefano - Il tuo è un lavoro molto gratificante ; quali sono state le maggiori emozioni che hai provato facendo il redattore?
Andrea - Il mio lavoro come redattore é cominciato di recente (novembre 2000) in seguito all'abbandono di Giovanna, la quale si dedicava al CD sampler. Io ho iniziato modestamente, come collaboratore dal 3° o 4° numero di Rocksound.
Quando si é trattato di trovare un sostituto per Giovanna io ero
disponibilissimo e altrettanto volenteroso nell'iniziare una nuova
avventura. Le maggiori soddisfazione le ho avute quando ho potuto realizzare inizialmente i CD sampler con gli artisti che mi piacevano, sapendo che poi le avrebbero ascoltate anche i lettori di RS. In più anche l'aver avuto la possibilità di intervistare quegli artisti che ammiravo da ragazzino (Henry
Rollins, Angus Young, Bruce Dickinson) é stato molto gratificante.

Stefano - Quali band ti hanno stupito o conquistato con il loro atteggiamento?
Andrea - Diciamo che sono rimasto molto colpito dalla disponibilità di ogni band o di ogni singolo artitsta. Ovviamente lavoriamo tutti per la stessa causa (promuovere la musica) e quindi mi sembra normale che tutti si diano una mano. Forse c'é stato solo un episodio in cui ho avuto a che fare con delle persone veramente sgradevoli, ma si tratta di artisti stranieri e di poco conto (il gruppo si é sciolto di recente!). Se posso aggiungere un particolare, mi ha stupito anche una certa ruffianeria dilagante, molto in voga soprattutto quando si tratta di ottenere dei pezzi sul CD o degli articoli... Ma preferisco non dilungarmi troppo per non creare inutili polemiche.

Stefano - Cosa aggiungeresti o modificheresti a Rocksound?
Andrea - Mmhh... Cambierei la grafica interna (probabilmente una cosa che faremo nel lungo periodo), darei più spazio al metal e farei gli Zoom (chi legge la rivista sa di cosa parlo) un po' più lunghi.

rocksound@freewayitalia.it

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