Il 10 maggio il libro sui Nomadi alla Biblioteca del Burcardo a Roma
di: Andrea Del Castello
“NOMADI 1965 – 2005. Canzoni senza patria e senza tempo” è il libro di Antonio Ranalli che sarà presentato con la partecipazione di Beppe Carletti, Ezio Guaitamacchi e Dario Salvatori. “La musica dei Nomadi rappresenta la nostra terra” scrive Gaetano Curreri degli Stadio nella prefazione di questo libro “terra fertile e rossa di vino e sangue partigiano, terra di pianura che si apre al mare, la stessa terra che ti sovveniva ogni volta che sentivi parlare Augusto”. Un paragone molto calzante, questo, per esprimere le doti dei Nomadi nell’unire valori terreni e spirituali.
Antonio Ranalli ripercorre la quarantennale storia del gruppo, concentrandosi sulla loro produzione discografica e analizzando le numerose canzoni, divise album per album, senza tralasciare la storia artistica e umana della formazione. Un viaggio che parte dallo storico esordio “Per quando noi non ci saremo” e arriva sino ai nostri giorni.
E proprio alla presenza del fondatore dei Nomadi, Beppe Carletti, che mercoledì 10 maggio alle ore 16 il libro sarà presentato nella Biblioteca del Burcardo, in Via del Sudario, n. 44 a Roma (zona Largo Argentina). Fra gli altri interverranno Ezio Guaitamacchi, direttore di Jam – Viaggio nella Musica, e Dario Salvatori, di RadioScrigno, RadioRai. L’Ingresso è libero. Sarà presente l’autore. Infoline 06.6819471 e link in calce all’articolo. Il libro fa parte della collana "Momenti Rock" della Editori Riuniti.
24 novembre 1965: esce Donna la prima donna, il primo 45 giri ufficiale dei Nomadi, gruppo composto da Beppe Carletti (tastiere), Augusto Daolio (voce), Franco Midili (chitarra), Gianni Coron (basso) e Bila Copellini (batteria). Da allora sono passati 40 anni di incisioni e il gruppo ha attraversato, con gli inevitabili cambiamenti di formazione, quattro decenni di storia della musica italiana, lasciando in ognuno un segno tangibile della propria esperienza artistica, proiettandosi con versatilità stilistica ed artistica nel quinto decennio di attività. Incuranti di ogni moda e stile, i Nomadi hanno saputo conquistare un pubblico sempre più ampio che ancora oggi segue la band in ogni concerto ed iniziative di solidarietà. Un successo meritato ed arrivato in maniera graduale, che ha saputo resistere anche alla scomparsa del cantante Augusto Daolio, avvenuta nell’ottobre 1992, pochi mesi dopo la pubblicazione dell’album Ma noi no! Spronato dai numerosi fans Beppe Carletti ha continuato a portare avanti il progetto musicale e sociale dei Nomadi, che si stabilizza definitivamente con una formazione che comprende, oltre al fondatore Carletti, il chitarrista Cico Falzone, il batterista Daniele Campani, il cantante Danilo Sacco, il bassista e cantante Massimo Vecchi e il polistrumentista Sergio Reggioli. All’attività musicale il gruppo accompagna da tanti anni anche importanti iniziative sociali e di solidarietà, facendo proprio il binomio “musica e solidarietà”. Ne sono una dimostrazione i numerosi viaggi tenuti in paesi in difficoltà (Cuba, Cile, Vietnam...), dove il gruppo ha sempre portato un segno tangibile di solidarietà, il tutto lontano dai riflettori delle televisioni. I Nomadi si sono conquistati nel corso degli anni il più vasto seguito di pubblico. Ci sono persone che percorrono tanti chilometri per andarli a sentire, anche 30 volte in un anno. Un pubblico che non può vantare nessun’altro artista in Italia. Proprio questo forte legame con il pubblico ha portato molti ad accostare la band emiliana ai Grateful Dead. Nelle loro canzoni non c’è solo la storia del gruppo e del periodo in cui sono state scritte, ma anche quella della gente che li segue constantemente.
Antonio Ranalli (Sulmona, 1978) si occupa di musica e comunicazione dal 1995, collaborando per fanzine e quotidiani locali. Iscritto dal 1999 all’Ordine nazionale dei giornalisti, si è laurato nel 2003 in Scienze della comunicazione all’Università di Roma La Sapienza con una tesi dal titolo All’infinito mondo fanzinaro – Fan club e fanzine nella popular music (relatore Prof. Alberto Abruzzese), alla presenza del leader e fondatore dei Nomadi, Beppe Carletti. Attualmente collabora con i quotidiani Italia Oggi e Il Centro, e con le riviste Musikbox, Vintage!, Jam e il portale Musicalnews.com Per Editori Riuniti ha curato la discografia del volume Le canzoni di Marilyn Manson di Giulio Nannini.
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