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Pubblicato il 19/10/2010 alle 10:27:50Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Il giudizio di Eleonora ( cd omonimo e autoprodotto): un intenso viaggio alla ricerca della propria anima

di: Luca Pastini

Antonino Giorgianni di ELFA Promotions ha recensito in esclusiva per noi di Musicalnews.com il primo cd ufficiale del gruppo rock romano Il giudizio di Eleonora...

Nonostante si faccia un gran parlare di crisi della discografia, in Italia si continua a sfornare una buona quantita' di cd. E’ spesso difficile orientarsi e scegliere tra questa miriade di lavori, buona parte dei quali, a dire il vero, non merita piu' di un ascolto superficiale.
In questo caso voglio parlarvi del “Giudizio di Eleonora”, inciso dalla giovane cantautrice Eleonora Giudizi e dalla sua band , un lavoro a mio avviso molto interessante ed intrigante. O ancora una piccola perla nel nostro panorama musicale.

Il cd ad un primo ascolto si rivela subito di ottima fattura e, pur se non ascrivibile alla categoria dei prodotti commerciali (nel senso bieco della parola) si rivela adatto non solo ai palati fini e riesce a catturare l’attenzione anche degli ascoltatori piu' distratti ed assuefatti alla produzione massificata.
Le sonorita' sono possenti, eleganti e raffinate, cosi' come l’esecuzione dei brani.
I testi presentano una maturita' ed una capacita' d’introspezione notevoli.

Complessivamente, i brani riescono a proiettare l’ascoltatore nell’universo complesso ed incredibilmente sfaccettato di Eleonora Giudizi.

Vorrei pero' provare a fornire una piccola (e certo non esaustiva) analisi del disco brano per brano.

1) "Femmina". Un tuffo giocoso nella femminilita'. Ironico ed aggressivo, il pezzo irride la figura della donna soave dolce ed anche un po’ sciapa così come tuttora (siamo nel 2010!) ci viene presentata dalla miriade di voci femminili che seguono il modello “sanremese” (ma anche di Amici e quant’altro). Un concentrato di adrenalina supportato da sonorità tanto vigorose quanto eleganti. Esilarante il videoclip tratto dal brano.

2) "Non mi baci mai. I suoni rock supportano efficacemente questa graffiante satira dell’edonismo maschile. Il cosiddetto “maschio da rivista” (l’immagine veicolataci dai periodici maschili stile "GQ" o "For Men", per intenderci) viene sbriciolata per mostrarci il vuoto che dietro di essa si cela.

3) "Ci manca il pane". E’ la descrizione della fine di un amore e della nascita di una sterile, desolante incomunicabilita' all’interno della coppia. Struggente ballata (hard) rock che attinge direttamente al dolore che cova nell’animo di chi dall’amore e' stato ferito.

4) "Borderline". Isteria ed immagini fetish affollano (come al solito con grande ironia) questo brano che rappresenta in modo pungente e puntuale il lato oscuro della donna, oramai ben lontana dai modelli angelicati propinati dalle radio. E’ di nuovo l’hard rock a farla da padrona con cadenze ora solenni, ora spumeggianti, sempre nettamente ironiche.

5) "Vertigine". E’ la descrizione di un’estasi. Il sound piu' “elettronico” della strofa si fonde con l’usuale rock arioso del ritornello per aiutare l’ascoltatore a spiccare il volo.

6) "Era inevitabile". Di nuovo l’incomunicabilita', di nuovo la fine di un’amore per questa ballata dalle cadenze dolci ma non rassegnate. Una vera torch song.

7) "Dimmi". La preghiera secondo Eleonora diventa un grido gioioso, un' esplosione sontuosa di energia vitale, possente come solo il rock sa essere.

8) "Grida". Una dolce, soave, esortazione alla vita. Le solenni sonorita' accompagnano chi ascolta in un viaggio iniziatico all’interno dell’anima.

9) "Le strade che non so". Brano energico, solidamente costruito ed eseguito. Una vera scarica di adrenalina.

10) "Gitana". Sonorita' spagnoleggianti per un brano estremamente elegante e struggente. Dolcissima la storia, possente la forza vitale che ne emana. Decisamente anche il romanticismo e' nelle corde di Eleonora.

11) " L'identita'". Avventurosa voglia di rivalsa dalla quotidianita' che tutto oblitera. L’identita' del titolo e' nell’afflato di liberta' che alligna in ognuno di noi. La melodia dipinge spazi sconfinati in cui e' piacevole vagabondare.

12) "Nuovi Mondi". Mai come in questo brano la spiritualita' diventa la protagonista. Lo smarrimento che l’anima prova nel suo eterno essere messa alla prova viene ben descritta da una tessitura musicale come sempre raffinata ed essenziale. Lo spettacolo del mondo (interiore) ci passa davanti agli occhi con le immagini tremolanti del primo cinematografo. Delizioso!

13) "Il fiume". Questo brano e' una vera ciliegina sulla torta! Altro che canzone di chiusura: il viaggio continua ora e sempre, perche' il fiume non si ferma mai. Come acqua fresca e corroborante le note ci carezzano e dissetano la nostra voglia di vita e serenita'.

Ascoltare questo disco e' un vero viaggio dell’anima, un’esperienza a tutto tondo che vale la pena di ripetere ogni volta che si puo'.


Recensione a cura di Antonino Giorgianni ( ELFA Promotions)

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