Elisabetta Gaeta su PianetaRock.it promuove Dario Antonetti ed il suo cd Il Ritorno del Figlio dell'Estetica del Cane
di: Francesca Odette Croxignatti
Parla di un caleidoscopio di significati diversi che s'impossessa della mente nel gioco di musica e note, gioco che penetra nell'animo attraverso fotogrammi immaginari: il punteggio finale e' 8,5 sui 10 disponibili. Soddisfatta U.d.U. Records. Parla di un caleidoscopio di significati diversi che s'impossessa della mente nel gioco di musica e note, gioco che penetra nell'animo attraverso fotogrammi immaginari: il punteggio finale e' 8,5 sui 10 disponibili. Soddisfatta U.d.U. Records.
Soddisfazione in tutti noi, dopo aver letto questa bella recensione apparsa su PianetaRock.it, testata che ringraziamo per la collaborazione. Si legge in apertura che...Eclettismo autobiografico, genialità poliedrica e multiforme, l'ultimo lavoro musicale di Dario Antonetti cantautore psichedelico è il viaggio della dianoia; una ricerca costante del sé attraverso l'uso delle parole. Un caleidoscopio di significati diversi che s'impossessa della mente nel gioco di musica e note, gioco che penetra nell'animo attraverso fotogrammi immaginari...
Elisabetta Gaeta poi passa agli aspetti filosofici che sono alla base del cd...Il ritorno del figlio dell'estetica del cane è un divertente e divertito esperimento fenomenologico di come vedere e leggere la vita, nelle sue espressioni, nelle sue contraddizioni, nella semplicità del sinolo di materia e forma. Dal metronomo che scandisce il ritmo dell'esistenza nelle relazioni spazio-temporali, assimilato allo scodinzolare di un cane, all'amara delusione di chi cerca la propria affermazione ma si ritrova a lottare contro l'effimera apparenza...
Nello scritto apparso su PianetaRock.it si passa poi ai singoli brani...Una nota di rammarico verso la musica commerciale insieme ad una velata ma amara polemica nei confronti delle case discografiche, che ne alimentano il mercato, è quella che emerge nel brano Artista indipendente e che tornerà anche in Ho smesso la distro. Antonetti usa toni sarcastici per affrontare tematiche "facili", ma lo fa utilizzando uno humor controcorrente. Il suo è un grido contro l'ovvietà e le banalità. E il "filofoso cantautore" canta di morsi e pugni in faccia, ma anche di stelle, sole e terra nelle due canzoni La terra insegue il sole e Miliardi di Miliardi, di Miliardi, di Miliardi, di Miliardi, di Stelle...
L'analisi di Elisabetta Gaeta si fa sempre piu' profonda ...Nel suo vagare empirico torna l'elemento del cane (Canzone d'amore per una testa di cazzo), ma il viaggio continua, spinto da un "vento antigravitazionale", che lo porta da Fata Morgana, nell'ambivalente andirivieni di un messaggio iperbolico, quello del brano Se tu fossi una di quelle, dove la donna è prostituta, sposa, accostata ad una moto. In Neanche un elefante riso e scherno si affacciano alla società guardando la fine di arti e mestieri, così come in Approssimato per eccesso iperboliche introspezioni condannano la superficialità... affermazione che ci trova daccordo completamente!
Ma le analisi su PianetaRock.it non sono finite ...Un salto indietro nel tempo con l'inserimento di due cover targate anni '90: Verso Sera del 1995, dove effetti sonori tra il new age e suoni metallici fanno approdare l'ascoltatore ad un approccio meditativo che si ripeterà in Meditazione, mentre Frammento del canto del fuoco del 1997 è il risultato di una sperimentazione di melodie e generi musicali differenti; una ballata indu, scandita da un ancestrale ricongiungimento di elementi ritmico-tribali. In questa trilogia di brani del passato arriva L'omino vegetale del 2004, un componimento chiaramente influenzato dal binomio Battisti-Panella.... ma anche dall'amore verso Syd Barrett!
Il cd di Dario Antonetti ha ancora spazio su PianetaRock.it ..Dopo i suoni country del Canto del gioiello della via di mezzo, negli ultimi brani Antonetti è ispirato dalla musica anni '70, dai suoni che riproducono le linee del pensiero e da una commistione di stili differenti che accompagnano il dialogo con Dio, entità metafisica che si presenta al protagonista della canzone sotto forma di mosca, che finirà calpestata tra il cinguettio di uccelli e il rumore di acqua. Suono che, in un crescendo di toni musicali, diventa elemento assoluto in Risveglio...."Così mi son svegliato, effettivamente mi ero addormentato", ritornello che compone tutti i sei minuti della durata del pezzo...
La conclusione della recesnsione firmata da Elisabetta Gaeta e' in sintonia con tutto il resto del suo scritto...E non poteva mancare una Chiocciolina, che, pur serbando il ricordo per l'insetto portafortuna "illuminato dal sole", fa riferimento alla realtà virtuale (così lontana e così a portata di mano) che "accorcia la distanza nel mondo parallelo"....
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