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Pubblicato il 09/10/2006 alle 20:45:37Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Bandabardò – Fuori orario (On The Road Music Factory / Venus)

di: Antonio Ranalli

Si intitola Fuori orario il nuovo cd della Bandabardò. Il doppio album contiene 35 canzoni: 4 inediti, 13 brani scelti dal meglio della loro produzione discografica, 8 risuonati in studio con vari ospiti e 10 tracce dal vivo.

Si intitola Fuori orario il nuovo cd della Bandabardò. Il doppio album contiene 35 canzoni: 4 inediti, 13 brani scelti dal meglio della loro produzione discografica, 8 risuonati in studio con vari ospiti e 10 tracce dal vivo.

Chi ci segue da tempo sa che da queste parti ai Bandabardò è stato riservato sempre un trattamento speciale.
Provate a dire al direttore Giancarlo Passarella il nome di Andrea “Orla” Orlandini e vedrete quanti aneddoti (e discussioni a base di Rolling Stones) vi racconterà. “Fuori orario” è il nuovo cd della Bandabardò. Un doppio album che contiene 35 canzoni: 4 inediti, 13 brani scelti dal meglio della loro produzione discografica , 8 risuonati in studio con vari ospiti e 10 tracce dal vivo. Il tutto sul filo conduttore di uno dei temi più cari al gruppo di Enrico “Erriquez” Greppi, Alessandro “Finaz” Finazzo, Andrea “Orla” Orlandini (chitarrista), Marco “Donbachi” Bachi, Alessandro Nuto Nutini, Carlo Cantax Cantini e Josè Ramon Caravallo Armas: la ricerca della felicità. Una ricerca che può portare a scelte anche difficili, come quella di abbandonare la nave scintillante di vita e opulenza scegliendo un altro percorso raccontata nell'inedito “Un uomo in mare”; la felicità che si cerca nella festa di “Filastrocca 2”, nella convivenza con la natura umana fatta di rughe e sorrisi che appassiscono di “Fuori orario” (il primo singolo) e anche nel cantare un classico di Enzo Jannacci come “Bobo Merenda”, brano antimilitarista su uno strambo personaggio che lavora in una fabbrica di armi ma che è convinto di costruire bombe giocattolo, ma come spiega il cantante Erriquez “quando lo ascoltavo da bambino non capivo perchè mi dava un magone enorme. Poi ho visto che quella perfidia esiste davvero, c'è qualcuo che produce giocattoli fatti apposta perchè esplodano tra le mani dei bambini”. Il cd esce a due anni di distanza dall'album di inediti “3 passi avanti”, entrato nella top ten dei dischi più venduti in Italia senza il supporto di radio e tv: un successo completamente “indipendente” dalle major (“Fuori orario” è stato prodotto dalla “On The Road Music Factory”) e del tutto atipico nel panorama della discografia italiana, ottenuto lontano dai canali promozionali tradizionali e puntando tutto sul live. Una strategia del “suonare sempre e comunque” che porta la band a tenere oltre 200 concerti di media all'anno. Anche a “Fuori orario” è toccato un alto ingresso in classifica: il settimo posto. “Ci fa piacere”, ha spiegato Erriquez, “perchè siamo un gruppo completamente indipendente, gli unici nei primi 30 posti ad avere etichetta, produzione e distribuzione indipendente. Anche se quello che più conta è essere indipendenti nell'ottica e nella filosofia. Poi essere settimi in classifica non ci cambia nulla dal punto di vista economico ma dimostra che, se spendi i soldi in maniera oculata senza puntare al massimo investimento pagando radio e altri media, il mercato c'è”. L’album contiene successi come “L’estate paziente”, “UbriacoCantaAmore” con Stefano Bollani, “W Fernandez” e “Lo sciopero del sole”, oltre all’intramontabile “Beppeanna”, cavallo di battaglia di ogni concerti. “Siamo una realtà importante dal punto di vista live”, ha proseguito Erriquez, “sappiamo di essere richiestissimi e che un sacco di gente ci vuol bene. La media delle nostre esibizioni è di 160 concerti l'anno ma, volendo, potremmo suonare anche 365 giorni. Suoniamo nelle piccole province, dove non arrivano i grandi tour, non ci interessa la stampa nazionale, non chiediamo niente a nessuno, solo di migliorare noi stessi attraverso la musica. Essere indipendenti significa anche non aver accettato di fare Sanremo quando ce l'hanno proposto, sia nella gestione Baudo che in quella Fazio. Non siamo contro il Festival nè contro chi ci va ma l'idea di stare una settimana impegnati per fare lo stesso pezzo in cinque serate di cui una canti per 30 secondi è una cosa che ci fa impazzire: in quella settimana noi facciamo sette concerti, è quella la nostra vita. Non ci piace suonare in playback o essere incastonati in programmi di musica imbecille in cui ti esibisci prima o dopo colleghi che non stimi o tra uno spot e l'altro di prodotti che non ci piacciono. O, peggio ancora, a Music Farm, una cosa tristissima. Facciamo il Primo Maggio e Arezzo Wave, però, quelli sono i nostri Sanremo”. Una bella soddisfazione, anche nei confronti della major. “Però”, ha spiegato poi il canante, “c'è una sottile soddisfazione a dire di no a quanti adesso ci propongono grandi salti di qualità quando fino a pochi anni fa ci dicevano che con un nome come il nostro avremmo fatto solo concerti nei centri sociali e che la musica indipendente era finita. Quando sei in giro 260 giorni all'anno e ti senti preso in giro da una casa discografica non ti fa piacere. Quel che mi fa rabbrividire è che non vedo alcun tipo di scossa ma solo un declino costante, a parte magiche fusioni di case discografiche. Il mercato è ingessato in modo terrificante, hanno tutti lo stesso tipo di promozione: Sanremo, i grandi network, cose che i grandi geni della discografia pensano possano smuovere il mercato ma che invece non cambiano niente”. Nel disco ci sono anche segnati, per ciascuna canzone, gli accordi per la chitarra. “Sul nostro sito”, ha concluso Erriquez, “c'è una grande richiesta di persone che vogliono sapere come suonare i nostri brani. Ci avevano proposto di fare degli spartiti in vendita a 8-10 euro ma, siccome abbiamo capito che viviamo slle spalle delle persone che ci vogliono bene, cerchiamo di essere meno esosi e di regalare ogni tanto qualcosa”.

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