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Per i visionari nuovi Subsonica il presente è “La glaciazione”, il futuro “L’eclissi”di: Ambrosia J.S. Imbornone E' in radio da venerdì il nuovo singolo "La glaciazione",allegoria dell'inquietante gelo che percorre un'apparente felice società della superficialità.Il video è in anteprima su MySpace.L'album,"L'eclissi",uscirà il 23 novembre seguito dal tour Quando si dice lasciare il segno. Per il nuovo singolo e il nuovo album i Subsonica hanno scelto titoli che non lasciano niente di immutato alle loro spalle. Si tratta rispettivamente de “La glaciazione”, in rotazione da venerdì 12 ottobre, e de “L’eclissi”, in uscita il 23 novembre su etichetta Virgin/Emi. Dopo un silenzio discografico durato quasi due anni, la band torinese torna a descrivere attraverso la potenza di un rock percorso da brividi elettronici gli scenari inquieti degli interni più intimi e degli esterni metropolitani congelati dalla superficialità e dall’incomunicabilità più algida e sterile. La glaciazione è così uno stato d’animo individuale e collettivo, un’era del cuore e un’epoca post-storica, riflesso di un tempo ibernato nel vorticoso e iper-accessoriato presente. “Un’epoca che, a tutti i livelli, smette di percepire il futuro è un’epoca esposta, inevitabilmente, alla tirannia della mediocrità” dichiarano i Subsonica. “La glaciazione”, filo sottile che annoda le tracce dell’intero cd, suona allora calda e apocalittica, gelidamente inquietante e irresistibile, mentre racconta davanti a sé l’ “eclissi di una sazia e spenta civiltà” e narra come futuro possibile solo l’inevitabile collasso del vuoto. Musicalmente, la miscela è ancora quella imprevedibile delle contaminazioni tra l’elettronica e gli strumenti tradizionali; scrive la band: “Un pianoforte techno (Detroit?) introduce l’atmosfera spaziale e visionaria sostenuta dalla potente ritmica. Arrivano anche le chitarre ed esplode definitivamente il confine tra i generi. Così come esplode metaforicamente “il vuoto” insostenibile di un’era “sazia e spenta”. Tra dissonanze e distorsioni. La scena viene rubata dal fraseggio di un sintetizzatore che blocca il brano scardinando la battuta e facendo vacillare i bpm”. Aggiunge ancora la band, in una video-intervista di presentazione del singolo: “ci siamo permessi la libertà di utilizzare un sinth, un arpeggiatore che blocca l’intero flusso della canzone, con la stessa foga con cui in un concerto degli anni ’60 uno strumento elettrico come la chitarra poteva rubare la scena a tutto il resto dell’arrangiamento”. Articolo letto 3204 volte Riferimenti Web
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