Tony Turco – Canzoni da sfogliare (Liszt Art)
di: Andrea Del Castello
Il quinto disco del cantautore abruzzese raggiunge le più elevate vette artistiche, non solo sue, ma dell’intero cantautorato italiano attuale Perché l’industria discografica continua a spremere Venditti e De Gregori, raschiando il fondo del barile, quando esistono cantautori meno conosciuti, ma certamente più fecondi? È il solito discorso sulla miopia dei discografici che è allo stesso tempo causa ed effetto della crisi del mercato musicale: si vende meno, allora non ci si può permettere di investire su chi non è garanzia di enormi vendite; ma non investendo sui nomi nuovi, si contribuisce sensibilmente alla crisi.
Ecco, il caso di Tony Turco è esemplare: il suo ultimo disco contiene canzoni che potrebbero essere hit sensazionali, certamente più significative delle sempre più frequenti antologie retrospettive che riempiono gli scaffali dei negozi di dischi.
“Baffo di lana”, ad esempio, è uno straordinario omaggio ad Arturo Toscanini, esule negli Stati Uniti dopo lo schiaffo di Bologna “Giovinezza non ve la suonerò mai”, un direttore severo con i suoi orchestrali “il genio che vi odia e che vi ama”, ma soprattutto vanto italiano di un regime che lo aveva costretto a fuggire “Eterno e nobile Baffo di lana / Pregio e fortuna di un Italia ormai lontana”. Le efficaci soluzioni metriche, la poesia delle descrizioni e delle narrazioni, nonché l’adattamento country (subconscia metafora musicale del viaggio dall’Europa al Nord America) ne fanno un capolavoro.
Turco rispolvera anche la tradizione hobo in “Ritornando a casa”, tratta il rapporto intergenerazionale sottoforma di sincero augurio in “Buona vita”, plasma allegorie oniriche e le modella sulla tradizione musicale popolare in “Il sogno”.
Ma l’apice è raggiunto con “Pane al pane”, bijou musicale dalle ipnotiche melodie eseguite con un timbro vocale caldo e avvolgente, punteggiato dal piano a cui si aggiungono i timbri degli archi a corroborare la dolcezza di un testo delicato e amorevole con punte di intensità estrema: “Chi dorme nello stesso letto non può fare sogni diversi”. Ma neanche chi ascolta questo brano può provare emozioni diverse dal brivido che solo l’arte fonica può suscitare.
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