L'Avvocato Leopoldo Lombardi (presidente dell’A.F.I.) protesta contro il Festival di Sanremo 2010, troppo al servizio delle major
di: Giancarlo Passarella
Disappunto dopo la pubblicazione degli ammessi alla competizione canora: per il secondo anno consecutivo le circa 190 aziende discografiche associate ad A.F.I. sono rimaste fuori dalla categoria Giovani del Festival di Sanremo. Disappunto dopo la pubblicazione degli ammessi alla competizione canora: per il secondo anno consecutivo le circa 190 aziende discografiche associate ad A.F.I. sono rimaste fuori dalla categoria Giovani del Festival di Sanremo.
Lo stato di salute di una associazione, si misura anche dalle iniziative che il suo Presidente prende, specialmente se lo fa a livello collegiale e con gli appalusi di tutti i comaprenti: e' il modus operandi di Leopoldo Lombardi, presidente dal piglio deciso. Lo dimostrano le sue ultime iniziative, di cui vi abbiamo prontamente riferito. Il comunicato stampa di oggi va in questo senso: prima di addentrarci nella sua analisi, ricordo che A.F.I. e' l'acronimo di Associazione Fonografici Italiani ed e' storicamente la prima figura giuridica a tutela degli artisti in epoca repubblicana.
Dice l'A.F.I. che i fatti sono noti e sotto gli occhi di tutti: nei giorni scorsi sono stati pubblicati i nomi dei giovani artisti scelti per partecipare alla 60° edizione del Festival di Sanremo. Le aspettative dei Produttori Discografici Indipendenti erano elevate visto che ben 22 artisti, legati ad etichette iscritte all’Afi, su 78 erano stati convocati alle audizioni live conclusive. Ma la delusione è stata tanta quando si è appreso che, nella lista dei nominativi degli artisti scelti per partecipare nella categoria Nuova Generazione, nessuno apparteneva alle aziende legate ad A.F.I., storica associazione che raggruppa la maggior parte delle imprese discografiche nazionali. Molti, invece, i nomi legati ad aziende multinazionali. Nella categoria Big non è andata meglio. Le aziende A.F.I. si sono viste rappresentare con un solo artista sui 16 partecipanti. Va ricordato che qui la scelta dipendeva esclusivamente dal Direttore Artistico....Dobbiamo prendere atto della forte discriminazione riservata alle etichette indipendenti nostre associate. Decisioni di questo tipo, che determinano di fatto l’esclusione degli artisti legati alle etichette italiane indipendenti – ha commentato Leopoldo Lombardi – emarginano un intero sistema, già escluso dai talent show televisivi appannaggio esclusivo delle multinazionali e penalizzato dalla pirateria digitale, dall’assenza di aiuti e facilitazioni fiscali, previsti invece in altri paesi...
Il comunicato stampa diffuso stamani poi aggiunge altra carne al fuoco ed ulteriori motivi di riflessione...Le aziende legate alla nostra Associazione, come del resto la gran parte dei produttori indipendenti italiani di musica, svolgono da sempre una continua attività di scouting, con proprie risorse economiche e molta passione... - ha sottolineato il presidente A.F.I. - Il Festival di Sanremo continua a costituire nel nostro mercato discografico un passaggio essenziale per il lancio di nuove carriere artistiche e di nuove canzoni: occorrono scelte più equilibrate che tengano conto e che rispettino il lavoro, gli investimenti e le aspirazioni di un settore penalizzato in termini di fatturato dalla pirateria, ma che costituisce una parte importante della cultura musicale italiana...
Il comunicato stampa poi ricorda che solo sei anni fa, quando le majors multinazionali per ragioni soggettive decisero di boicottare il Festival, fu proprio A.F.I. a sostenere l’Organizzazione contribuendo alla compilation di quel Sanremo 2004 che (dati alla mano) ha raggiunto il record di vendita degli ultimi vent’anni. Ma questa pare essere ormai veramente storia del passato.
Noi ringraziamo Over.Comm che cura l'Ufficio stampa A.F.I. press@overcomm.it per la collaborazione e ricordiamo che gia' la scorsa settimana avevamo scritto che c'era troppa presenza di major nelle scelte di questa edizione del Festival di Sanremo.
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