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Pubblicato il 16/06/2007 alle 15:52:56Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Tanta storia alla presentazione del libro Da Carosone a Cosa Nostra: gli antenati del videoclip

di: Patty Busellini

Venerdi' 15 all'Arena Civica di Milano grande successo per questo libro di Michele Bovi: un sacco di testimoni dell'epoca, rockstar ed il nostro Giancarlo Passarella, ignaro di quello che stava succedendo all'Heineken Jammin' Festival.

Venerdi' 15 all'Arena Civica di Milano grande successo per questo libro di Michele Bovi: un sacco di testimoni dell'epoca, rockstar ed il nostro Giancarlo Passarella, ignaro di quello che stava succedendo all'Heineken Jammin' Festival.

Nella foto di Giancarlo Passarella si riconoscono (da sx a dx) Vito Molinari, Michele Bovi e Rolando Giambelli.

Era venuto apposta da Venezia (ed il look marinaro ne era la testimonianza diretta) e pensava di ritornarci in serata: il nostro diretur Giancarlo Passarella non sapeva pero' quello che stava succedendo sulla laguna. E' stata l'unica cosa che ha rovinato una bellissima giornata milanese, inserita nella Settimana della Musica con alla sera anche la prima trappa del FestivalBar.

Il libro di Michele Bovi (Vice Direttore dei servizi giornalistici del TG2, ma da tutti conosciuti come l'archeologo) ha riscosso un enorme successo e la palazzina che ospita la Sala Appiani ha visto la presenza di molti protagonisti del mondo della musica: in ordine sparso abbiamo riconosciuto Susanna Parigi e Valentina Gautier (cantautrici dell'ultima generazione), Remo Germani e Fausto Leali (cantanti della prima generazione), Roby Matano (cantante dei Campioni, band con Lucio Battisti alla chitarra), Bruno Tibaldi (Direttore Artistico dal 1970 al 1993 della Emi e poi della Polygram), Guidone (ex Clan Celentano, ora semplicemente Professor Guido Crapanzano, economista),Gianni Dall'Aglio (batterista nei Ribelli con Demetrio Stratos, i primi ad incidere Pugni Chiusi), Aldo Pagani (marimba-man con Renato Carosone), Vito Molinari (storico regista della televisione: ricordiamo 1,2,3 con Vianello e Tognazzi, ma poi Canzonissima), Pasquale Panella (poeta e paroliere per autori come Lucio Battisti e piu' recentemente per Enzo Carella), Rolando Giambelli (Presidente dei Beatlesiani d'Italia Associati), Cesare Romana (critico musicale per il quotidiano Il Giornale), Raf Montrasio (chitarrista della band di Renato Carosone) ed all'ultimo minuto arriva anche Little Tony.
Ma non fatevi ingannare dall'eta' dei presenti: non si trattato di un raduno di reduci o di una festa organizzata dalla societa' italiana di geriatria e gerontologia: il vigore e l'energia che si respirava erano davvero forti. Il merito e' stato senza dubbio di chi dal tavolo autorita' ha condotto il tutto ovvero sia Michele Bovi, forte della sua esperienza giornalistica.

Alternando parole a testimonianze, Michele Bovi ha mantenuto sempre viva l'attenzione dei presenti, facendo vedere una compilation di spezzoni di
questi filmati promozionali che sono stati gli antenati dei videoclip: abbiamo percio' ammirato Don Marino Marreto, Bobby Solo, Sergio Endrigo, Gianni Morandi, Edoardo Vianello, Neil Sedaka, Adriano Celentano, Little Tony, Peppino Di Capri e soprattutto Glem Sacco, la fonte d'ispirazione del rock demenziale, quel filone che 15 anni dopo partori' gli Skiantos e qualche lustro dopo Elio e Le Storie Tese. Tra i presenti qualcuno riconosce nel gruppo di Glem Sacco anche Gino Santercole ed Enrico Maria Papes, poi cantante e batterista de I Giganti: gli applausi sono il giusto contrappunto ad un incontro che e' dannatamente viva, anzi rock ... per usare un eufemismo ossimoro che Celentano ha utilizzato recentemente in televisione. Michele Bovi racconta come questo libro sia il frutto di 10 anni di intense ricerche (sempre per mantenere fede al suo nickname di archeologo) e delle lotte tra inventori e discografici (del mercato italiano, francese, inglese e americano) per la paternita' del Cinebox e Scopitone, gli scatoloni nei quali i filmati si potevano vedere nei locali pubblici italiani. Rintracciare quei filmati ha trasformato il giornalista Michele Bovi in un novello Nicola Ippolito Rosellini, quel professore pisano che dal nulla si invento' i metodi di indagine della moderna archelogia egiziana dei Faraoni dell'epoca d'oro, cosi' come ci insegnano a scuola: anche il nostro diretur Giancarlo Passarella ha compiuto delle ricerche, scoprendo che a Firenze sino all'alluvione del 4 Novembre 1966 in pieno centro di Firenze esisteva un magazzino con questo materiale, flexy disc compresi. Ci passiamo la voce e ci ripromettiamo di fermare l'archeologo Michele Bovi per raccontargli tutto.

Ma l'incontro va avanti ..... Bellissimi i ricordi che Vito Molinari snocciola: riesce percio' facile ritornare con la fantasia a quegli anni e comprendere perche' li abbia fatti solo per portare a casa qualcosa per campare, scordandosi di molti particolari, ma non per vergogna, ma perche' e' passato tanto tempo. Racconta che altri registi dell'epoca (come gli scomparsi e famosi Beppe Recchia ed Enzo Trapani) per sbarcare il lunario come lui si sono cimentati in questi filmati musicali.
Chiamato in causa anche Pasquale Panella, autore di cesello, anche quando afferma che la visione di questi filmati gli danno forti sensazioni ...io sento il suono del lavoro: da un certo punto in poi, sento solo il suono della merce dice testualmente, facendoci capire come l'industria discografica poi i filmati musicali/videoclip li abbia realizzati con molti piu' mezzi ed economie, ma meno passione.
A questo punto sarebbe stato logico l'intervento di Bruno Tibaldi sarebbe stato logico, cosi' da raccontare come le major dagli anni'80 in poi abbiamo mercificato la creativita' dei registi e degli autori, anche nel mondo dei videoclip: ma si e' fatto tardi, ci sono le copie da firmare, le foto da fare ed altre esigenze e tempi da rispettare.
Prima pero' Michele Bovi vince due scommesse (lui dice che ognuna gli fara' guadagnare 25 mila euro...!) , perche' presenta a Remo Germani e Fausto Leali due loro filmati musicali che loro negavano di aver mai realizzato: le risate fragorose sono il preludio alla conclusione, con Michele Bovi che annuncia che una mostra con questo materiale (e molto di piu') sara' alla Reggia di Caserta per il periodo estivo.

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