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Interviste
Pubblicato il 12/02/2011 alle 10:23:06Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Con la canzone "3 colori" Tricarico a Sanremo duettera’ con un coro di voci bianche

di: Lino Fari

Tricarico a Sanremo duettera’ con un coro di voci bianche composto da trentotto bambini di una scuola elementare: speriamo per lui che gli alunni non siano accompagnati dalle loro maestre in vena di vendicarsi!!!

Venerdi’ 18 febbraio, nella serata dei duetti, con la canzone "3 colori" Tricarico duettera’ con il coro di voci bianche “Si la so…l”, composto da trentotto bambini di eta' compresa tra gli 8 e i 10 anni, di una scuola elementare di Sanremo: speriamo per lui che in quell'occasione gli alunni non siano accompagnati dalle loro maestre in vena di vendicarsi!!! Infatti, come molti ricorderanno, Francesco Tricarico ha debuttato nel 2000 con il singolo di grande successo "Io sono Francesco" in cui definiva "puttana" la sua maestra delle elementari per aver tenuto un comportamento scorretto nei suoi confronti nella circostanza dell'assegnazione di un tema sul papa’, ignorando sia che il bambino fosse orfano di padre fin da quando aveva 3 anni, sia le conseguenti proteste di Francesco.

"3 colori" e’ una canzone scritta da Fausto Mesolella, chitarrista degli Avion Travel che sara’ con lui sul palco dell’Ariston come pianista e seconda voce. Il testo ha la struttura di una filastrocca e racconta di un padre che gioca con il figlio a soldatini divisi in tre posizioni, una bianca, una rossa e una verde, che alla fine si riuniscono. Questo testo ha gia’ attirato l’attenzione di tutti media per le diverse interpretazioni che ne sono state date. I “Tre Colori” sono quelli della bandiera italiana ed e’ evidente il riferimento alla politica attuale. Pero’ pare che in origine il brano si intitolasse “Nebbia” e che sia stato modificato per non urtare i sentimenti dei leghisti. Infatti in origine il testo recitava "Quelli nella nebbia hanno la bandiera verde", parole tipicamente legate alla Padania, mentre nella stesura finale c’è anche "Quelli sul confine hanno una bandiera rossa / quelli in cima al monte hanno una bandiera bianca / ricorda che la nostra tre colori ha”, insomma, da pezzo critico nei confronti di alcune posizioni politiche a brano unitario. C'e’ stata quindi una sorta di censura con la correzione del testo dal quale sono stati tolti i riferimenti alla nebbia e al verde, con ipotizzabili richiami alla Padania e alla Lega? Sull’argomento l’autore Mesolella ha precisato che "Tre colori” e’ una canzone d'amore, non politica, e che non ha subito nessun tipo di pressione. Ha detto che si tratta semplicemente di un testo contro la guerra e che inizialmente l’aveva pensato per lo Zecchino d’oro.

Mercoledi’ 9 febbraio, in occasione della presentazione del suo nuovo album, abbiamo incontrato Tricarico nella sede milanese della Sony, la sua casa discografica, dove lo abbiamo intervistato.

Nel 2000 hai esordito con una canzone in cui parlavi malissimo della tua maestra delle elementari e dopo 11 anni a Sanremo ti ritrovi a cantare con un coro di bambini delle elementari che potrebbero essere accompagnati dalle loro insegnanti: non temi qualche loro reazione aggressiva nei tuoi confronti? Naturalmente scherzo…
Io penso che, visto le condizioni in cui si lavora, quello degli insegnanti e’ un mestiere difficile, a volte si puo' sbagliare; penso pero’ che la maggior parte di loro siano un po' più attenti di quella maestra, poi ai tempi si usava dare dei temi cosi’, però insomma stai attento a chi hai in classe…

Fausto Mesolella ha spiegato che la decisione di farti interpretare il brano “3 colori” e’ nata dal fatto che il tuo stile restituisce ironia alla canzone e le da’ anche un po’ il senso da scuola media, lui infatti ti vede un po' come un ragazzino e che quindi tu sei perfetto per cantarla. Come e’ nato l’incontro con Mesolella e come e’ maturata la tua decisione di interpretare una canzone non tua?
Io e Fausto abbiamo lo stesso editore, Caterina Caselli – Sugar. Caterina mi ha chiamato e mi ha fatto sentire questo brano, mi ha chiesto se lo avrei voluto cantare, a me è piaciuto molto, mi ha emozionato, penso che in questa canzone ci sia qualcosa di magico e mi sono detto perche’ no, perche’ non essere solo interprete, perche’ non provare ad ampliare i confini, a spostare le esperienze. Poi c'era la possibilita’ di Sanremo, c'era questa occasione, mi e’ sembrata una bella situazione, Fausto, Caterina, Morandi, c'è una bella energia.
Il fatto poi che in questa canzone ci siano dei riferimenti all'attualita’ mi fa piacere, penso che l'Italia nelle sue diversita’ sia un Paese splendido, penso che si debba lavorare molto a trovare un'armonia, penso che dall'unita’ di tutte queste diversita’ possa nascere qualcosa di splendido. Penso che anche il messaggio che porta la canzone sia splendido, nella canzone ci si augura che la guerra rimanga un gioco e finche’ rimane tale puo' essere metafora di tante cose. E' una "canzoncina". E' una canzone di amore, di speranza, di insegnamento.

Giovedi’ 17 febbraio, per la celebrazione dei 150 anni dell'Unita’ d’Italia che si terra’ sul palco dell’Ariston, canterai "L'italiano" di Toto Cotugno. E’ curioso che uno come te si confronti con una canzone nazional-popolare come questa: sei stato tu a sceglierla?
La canzone mi e’ stata proposta e l'ho scelta perche’ mi è piaciuta, mi ricorda l'82, mi ricorda un momento della mia vita, io ero molto giovane, avevo 11 anni, il mio e’ un ricordo sentimentale.

Sei cosciente del fatto che questa canzone, pur essendo amatissima dagli italiani all'estero, per molti in Italia ha rappresentato la tipica canzone qualunquista e quasi reazionaria a causa di alcune parole del testo quali "ne sono fiero / sono un italiano / un italiano vero" come se invece ci fossero altri italiani non veri e "con più donne sempre meno suore", come a dire con le donne purtroppo sempre più emancipate, anche se poi, visti i nostri rappresentanti politici attuali, le parole"un partigiano come Presidente" oggi sembrano quasi rimandare a un'utopia.
Come ho gia’ detto il mio e’ più un ricordo sentimentale, non ho analizzato piu’ di tanto il testo della canzone. Poi io credo che in questo momento si sta vivendo dappertutto una crisi, una crisi dove si e’ un po' persi, per cui forse ora va bene cercare qualcosa che unisca piu’ che divida. E questo vale sia per “3 colori” che per “L'italiano” che per me e’ una cartolina legata a un momento, l'autoradio, … gli italiani all'estero in questa canzone ritrovavano sicuramente un ricordo, una fotografia da portare con se’. E’ solo una canzone, e’ una poesia, e’ il pensiero di un'artista, non e’ politica; il testo puo’ essere letto in vari modi, pero’ la poesia puo’ dire tutto.

Mercoledì 16, in pieno svolgimento del 61° Festival di Sanremo, uscira’ il tuo nuovo cd "L'imbarazzo", come mai questo titolo?
L’album, che include sia "3 colori" sia la mia versione di "L'italiano" (con un piccolo "cameo" di Cotugno), contiene anche 8 brani inediti, scritti e composti da me. L'imbarazzo e’ legato alla situazione descritta nella canzone omonima; in quella canzone (“sentir che c'è qualcosa che non va / ma non far domande per non creare l'imbarazzo”) l'imbarazzo e’ un momento di immobilita’, significa rispetto verso un'altra persona, attenzione verso l'altro, significa anche qualcosa che si sta svolgendo, qualcosa in movimento, sapori di altri tempi, si parla di pudore, di valori in generale.

Ho letto che sei nato il 1° febbraio del ’71 e quindi hai compiuto da pochissimo quarant’anni, eta’ che per molti rappresenta un passaggio significativo della propria vita perché ci si rende conto che la giovinezza non e’ eterna…
Bah, per me la giovinezza inizia adesso, penso che la giovinezza sia quello che pensi, non sia l'eta’, cioe’ sono 40, non sono 80, per cui va bene, anzi penso che 50 sono ancora meglio, tutto diventa piu’ chiaro, tutto diventa piu’ semplice, sei a buon punto sul chiarire i meccanismi della vita.

L’intervista finisce qui.

Tricarico ha iniziato a suonare da giovanissimo e si e’ diplomato in flauto traverso al Conservatorio di Milano.
Nel settembre 2000 esce il suo primo cd singolo dal titolo "Io sono Francesco" ed e’ un autentico successo: disco di platino, riconoscimenti e nomination.
A maggio 2002 viene pubblicato l’album "Tricarico" che unisce i singoli e i brani fin ora pubblicati assieme a nuovi brani.
Nel 2004 esce il suo nuovo lavoro dal titolo "Frescobaldo nel recinto", un album di 10 canzoni che spaziano dal funk, al soul, passando dal punk-rock e dalla canzone d'autore.
Nel 2007 Tricarico cambia casa discografica, arrivando alla Sony-Bmg e scrive “La situazione non e’ buona” per Adriano Celentano.
Partecipa al Festival di Sanremo 2008 con il brano “Vita Tranquilla”, di cui compone musica e testo e riceve il Premio “Mia Martini” della critica. Segue la pubblicazione del nuovo album “Giglio”. Partecipa al concertone del Primo Maggio a Roma. Ha modo di conoscere Gianni Morandi e compone per lui la canzone “Un altro mondo”.
Al Festival di Sanremo 2009 Tricarico presenta il brano “Il bosco delle fragole” di cui e’ autore. Il brano da’ il titolo al nuovo album con dieci brani inediti.
Nel 2010 pubblica il libro di disegni e racconti “Semplicemente ho dimenticato un elefante nel taschino” edito da Bompiani e nel frattempo scrive le nuove canzoni che faranno parte dell’album “L’imbarazzo” in uscita in concomitanza con questo 61° Festival di Sanremo.

Io Sono Francesco (di Francesco Tricarico)
Buongiorno, buongiorno, io sono Francesco
io ero un bambino che rideva sempre
ma un giorno la maestra dice “oggi c'e’ tema
oggi fate il tema, il tema sul papa’”.
Io penso “e’ uno scherzo”, sorrido e mi alzo
le vado vicino, ero contento
le dico “non ricordo, mio padre e’ morto presto
avevo solo tre anni non ricordo, non ricordo”.
Lei sai cosa mi dice, neanche mi guardava
beveva il cappuccino, non so con chi parlava
dice "qualche cosa, qualcosa ti avran detto
ora vai a posto e lo fai come tutti gli altri".
Puttana, puttana, puttana la maestra
puttana, puttana, puttana la maestra.

Io sono andato a posto, ricordo il foglio bianco
bianco come un vuoto per vent'anni nel cervello
e poi ho pianto, non so per quanto ho pianto
su quel foglio bianco io non so per quanto ho pianto.


L'Italiano (di Cotugno / Minellono
Lasciatemi cantare / con la chitarra in mano
lasciatemi cantare / sono un italiano.
Buongiorno Italia gli spaghetti al dente
e un partigiano come Presidente
con l'autoradio sempre nella mano destra
e un canarino sopra la finestra.
Buongiorno Italia con i tuoi artisti
con troppa America sui manifesti
con le canzoni con amore / con il cuore
con piu' donne sempre meno suore
Buongiorno Italia / buongiorno Maria
con gli occhi pieni di malinconia
buongiorno Dio / lo sai che ci sono anch'io.
Lasciatemi cantare / con la chitarra in mano
lasciatemi cantare / una canzone piano piano
Lasciatemi cantare / perche' ne sono fiero
sono un italiano / un italiano vero

Buongiorno Italia che non si spaventa
e con la crema da barba alla menta
con un vestito gessato sul blu
e la moviola la domenica in TV.
Buongiorno Italia col caffe' ristretto
le calze nuove nel primo cassetto
con la bandiera in tintoria
e una 600 giu' di carrozzeria.
Buongiorno Italia / …
Lasciatemi cantare / …


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