Rio Mezzanino live at Fa' Festa (Firenze), rock languido per un contatto intimo, pelle contro pelle
di: Giancarlo Passarella
Due anni fa al Lamezia Demo Fest si esibirono davanti a 30 mila persone: Domenica sera eravamo rimasti in trenta ad aspettarli, ma ci hanno deliziato con il loro lento incedere, presentando anche Still Waters e Sleep Together, due brani nuovi! Due anni fa al Lamezia Demo Fest si esibirono davanti a 30 mila persone: Domenica sera eravamo rimasti in trenta ad aspettarli, ma ci hanno deliziato con il loro lento incedere, presentando anche Still Waters e Sleep Together, due brani nuovi!
Non me ne vogliano i Florence New Grass, ma al campo del Tennis del Galluzzo (dove Domenica sera era in programma la serata finale del Fa' Festa 2010) alle 11.40 eravamo rimasti veramente in pochi: i brani di country, blues, bluegrass del trio fiorentino (Franco Befani - banjo, dobro, armonica / Alessandro Innocenti - mandolino americano, cetra / Laura Merciai - contrabbasso) potevano essere un buon viatico per il quintetto dei Rio Mezzanino, se solo l'orario fosse stato studiato con maggiore attenzione. Con un brano come After rain, i Florence New Grass potevano davvero creare quel gancio per introdurre i Rio Mezzanino, ma con l'orologio che doveva segnare almeno 20/30 minuti prima....
Orfani del percussionista Giuseppe Viesti, i Rio Mezzanino si presentano con il seguente line-up:
Antonio Bacchiddu lead vocals
Leonardo Baggiani bass & vocals
Federica Fabbri guitars & vocals
Oretta Giunti drums & vocals
Emma Erdas violista
La partenza della loro esibizione e' un diesel che porta calore intimo ai nostri cuori affranti: infatti la band (coraggiosamente) presenta due inediti come Still Waters e Sleep Together che non si sa se e quando andranno a finire su un disco, vista la situazione contrattuale che la band sta vivendo, dopo i successi e le buone recensione di un disco come Economy with Upgrade, pubblicato il 10 Aprile del 2008. Il secondo brano viene annunciato come tratto da un videoclip, ma e' il primo Still Waters che ci impressiona, perche' porta al loro ipotassico concetto artistico (a tratti vicino ai Calexico, ogni tanto figlio dei Portishead...) una nuova linfa che potremo definire alla Jerry Garcia, perche' ibridata da una spruzzatina di psichedelia, memore dei Grateful Dead. Chi non conosce il pathos che esce dalla voce di Antonio Bacchiddu, si sorprende ogni momento, cosi' come tra noi 30 partigiani presenti al Fa' Festa c'e' qualcuno che non conosce Oretta Giunti ed il suo modo deciso di suonare la batteria: tra di noi astanti scorrono i pareri positivi e si capisce benissimo chi ha gia' ammirato i Rio Mezzanino dal vivo, perche' lo vedi gongolare con soddisfazione.
Ritorna alla mente il sentimento che ci prese quando abbiamo ascoltato in anteprima il loro cd di due anni fa ( ...sul tuo Ford scassato sei arrivato da Durango, ascoltando solo Wall of Voodoo e Yo Lo Tengo, cosi' da tirarti un po' su' il morale, senno' potevi addormentarti su questa brutta strada tra il Mexico ed il Texas....), da cui i Rio Mezzanino hanno presentato Skin to Skin, Phoenix, Moquette, Evelyn, Hand searching... ma non Arianna, il brano che radiofonicamente uso di piu' per perorare l'originalita' del loro progetto musicale.
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