Gianluca Polverari, giornalista rock e dj a Radio Citta' Aperta di Roma
di: Giancarlo Passarella
Esplosiva intervista con una delle voci piu' autorevoli che cercano di dare dignita' al buon rock underground di nuova fattura. Esplosiva intervista con una delle voci piu' autorevoli che cercano di dare dignita' al buon rock underground di nuova fattura.
1)Bentrovato a Gianluca Polverari: e' riduttivo usare nei tuoi confronti il termine dj radiofonico?
No assolutamente. Trasmettere in radio è la cosa che amo di più. E’ sempre un’emozione particolare andare in onda, un piacere in cui cerco di condividere e far conoscere realtà italiane e straniere che magari in pochi suonano, almeno qui in Italia.
Dunque spazio alle nuove formazioni indipendenti del nostro paese ma anche approfondimento su suoni e generi, a livello internazionale, che vanno dal noise alla psichedelica al post punk ecc…Ed è bellissimo quando un ascoltatore ti ringrazia per avergli fatto conoscere una nuova band.
2)Ti sei anche cimentato come dj in discoteca?
Certo. Attualmente, oltre alle Groucho Night di Radio Città Aperta ossia le serate dell’emittente dove trasmetto, porto avanti dei progetti chiamati Sinergia (con Cristiano Cervoni) e Djs Collective (con Cristiano Cervoni e Carlo Chicco) cimentandomi sia con selezioni più mainstream, che vanno dall’indie rock all’elettronica, ma anche con musica più di ricerca, più d’ascolto che di ballo. Ho lavorato al Brancaleone, Circolo degli artisti, Alpheus, Zoobar, Arezzo Wave, Pollino Festival, Init, ecc. ma anche ad esposizioni in gallerie d’arte contemporanea.
3)Mi ricordo di aver letto tuoi articoli su Rockstar e su Il Mucchio Selvaggio ....
La mia prima esperienza a livello di testate giornalistiche è stata proprio con il Mucchio, anche se attualmente non vi scrivo più. Sono stato poi caporedattore di Zero6 Rome Updates, mentre attualmente scrivo su Rockstar, come giustamente citavi, e su Kwmusica.it, il portale musicale del gruppo L’Espresso.
4)Io ho fatto i primi 5 anni di Arezzo Wave e tu gli ultimi 5: con quale ruolo?
Dal ’95 al 2003 sono stato il responsabile della regione Lazio. Tanti ascolti, tanta musica, tante belle scoperte. Attualmente collaboro con Arezzo ma come semplice antenna/punto di raccolta. Sono stati anni molto belli sia durante l’inverno, quando organizzavo le selezioni nella mia regione, che nei giorni del Festival in estate. E’ incredibile vedere come tanti ragazzi ambiscano a suonare su questo palco e come ci rimangano male quando vengono esclusi dal concorso.
5)Come sei approdato a questo tipo di lavoro? Come sai nell'immaginario collettivo si pensano cose strane e su percorsi tortuosi per arrivare a lavorare nel mondo della musica .....
In me c’era una grande passione per la radio e dunque, nell’ormai lontano ’94 all’età di 21 anni, andai a Radio Città Futura proponendo un tipo di trasmissione, denominata Puzzle, che fu accettata. Come provino era l’andare in onda per qualche puntata e poi, se piaceva, avrei continuato. E’ andata bene…Poi sono venute delle idee come quello di sviluppare la conoscenza delle realtà underground italiane. Nasce Alternitalia, condotta insieme a Michele Luches, ed è un buon successo. Siamo verso il ’96 e Federico Guglielmi mi propone di scrivere su Mucchio per le pagine di Fuori Dal Mucchio, inserto dedicato proprio all’underground nazionale. Insomma nel tempo si sono create sempre nuove situazioni sia positive che negative. L’importante è farsi venire delle idee in cui credere veramente perché solo così le si può difendere vivendole con il massimo entusiasmo.
6)Radio Citta' Aperta e' una emittente storica, ma tu prima eri a Radio Citta' Futura: quali le differenze sostanziali tra le due realta'?
Radio Città Aperta è quello che era Città Futura una volta. Dove trasmetto ora c’è la totale libertà di poter suonare quello che si vuole, non abbiamo playlist da seguire e dunque si possono sviluppare trasmissioni di ricerca che definisco “propositive”. Soprattutto nell’orario che va dalle 21 all’una del mattino ci sono vari appuntamenti dove si approfondisce realmente la conoscenza di nuovi gruppi o la riscoperta di nomi assolutamente dimenticati, siano essi blues, elettronica, rock con tutte le sue derivazioni.
Città Futura ha ancora una buona programmazione musicale ma ha perso quel gusto per la ricerca. In verità questa rinuncia è stata una scelta del tutto meditata ed attuata.
7)Anche tu ti stai battendo per dare la giusta dignita' alla musica indipendente italiana: secondo te e' in buona salute? Cosa non va ancora?
E’ una battaglia che dura da dieci anni. Attualmente non posso negare che ci siano ottime bands e valide etichette, nessuna però sfortunatamente riesce ad avere quella reale svolta commerciale che si riveli da traino per le altre. Il problema è che, ora come ora, le vendite dei cd in generale hanno subito un forte ribasso e le prime a pagarne le conseguenze sono proprio queste label che però, stoicamente, resistono. Il mondo degli mp3 ha poi aperto nuove frontiere di fruizione e questo può essere un mezzo in più per un gruppo che vuole promuovere la sua musica. Non è un caso che del nostro valido panorama musicale ne siano più colpiti all’estero che qui in Italia. Non sono poche infatti le bands che negli ultimi tempi hanno inciso proprio per etichette straniere.
8)Ora devi fare i nomi: cosa ti e' piaciuto ultimamente e cosa invece ti ha deluso tra i cd che ti sono arrivati?
Belli i dischi di Valentina Dorme, Offlaga Disco Pax, Disco Drive, Sursumcorda, Aidoru, Bachi da Pietra, Melloncek, Francisco dei Jolly Music, Thrangh, Taras Bul’ba, Archedora. Non me ne voglia Cinzia La Fauci, che ammiro per il suo lavoro con Snowdonia, ma il cd dei suoi Maisie non mi ha convinto. E’ stato definito da più giornali e siti internet come un capolavoro, io non sono della stessa opinione.
9)Oltre il rapporto lavorativo, intrattieni dei contatti in ambito amichevole con qualcuno dell'ambiente?
Ovviamente si creano per forza amicizie con alcune persone che lavorano nello stesso ambito, soprattutto quando si condividono gli stessi gusti musicali. Ma anche con gli stessi gruppi talvolta si sono creati dei bei legami che in alcuni casi sono continuati anche dopo che le stesse band si sono sciolte.
10)La mia decima domanda e' forse la piu' banale, ma ti permette di far volare la tua fantasia... Ti ho la possibilita' di governare il lento svolgersi delle cose: cosa cambi nel mondo, cosa riporti in auge e quale cura metti in pratica a favore del rock italico?
In un mondo ideale sarebbe bello avere più canali televisivi e radiofonici che mostrano coraggio e suonano musiche diverse e stimolanti. Trasmissioni in cui l’ascoltatore viene continuamente incuriosito e non reso passivo da insulse playlist o intrattenimenti discutibili. Probabilmente sarebbe un mondo diverso, magari più bello e critico, ma ovviamente, senza essere retorici, questo fa paura a chi detiene il potere. Più il pubblico viene “rimbecillito” più è mansueto. Peccato soprattutto che alcune realtà, che un tempo andavano contro questa politica, negli ultimi anni si siano preoccupatamente adeguate.
Per contattarlo ... trachia@tiscali.it
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