Trombe di Falloppio - Povero Diabolus (Sepolcreta Records), una sana scatarrata
di: Giancarlo Passarella
Con un discreto ritardo, recensisco la fatica discografica della band che seguo da anni da un punto di vista filosofico: Le Trombe di Falloppio sono in musica quello che avrei voluto suonare io.... il demential metal rock, molto epicureo. Con un discreto ritardo, recensisco la fatica discografica della band che seguo da anni da un punto di vista filosofico: Le Trombe di Falloppio sono in musica quello che avrei voluto suonare io.... il demential metal rock, molto epicureo.
Mai dire la verita' e quindi mai dire ad un amico che la sua ragazza e' veramente un cesso: e poi mettetevi nella condizione mentale (e quindi convincetevi) che utilizzare il telefono parecchio, senza l'auricolare, senza l'orecchio, perchè l'auricolare esige l'orecchio. Tutte verita' tantriche che elevano l'animo umano e rendono l'intera collettivita' planetaria ad un rango superiore dell'animale: queste cose solo un profeta riesce a dircele e questo guru e' Falloppio, residente nella brumosa Torino.
Non sono state prodotte bibbie e non si trova nemmeno un vangelo apocrifo, ma e' stato reperito il seguente manoscritto su carta ricavata con pazienza dal papiro....
" Il tempo del ritorno è giunto. Mettete al riparo donne, bambini, amanti, giardinieri e cantanti di liscio, perché il più temibile flagello del Piemonte metal è tornato. Le Trombe di Falloppio hanno dato alle stampe il secondo crimine gastrico: ‘Povero Diabolus’. Tra i pionieri, nella fertile scena nazionale del rock e metal demenziale, le T.D.F., già incriminabili per chicche di estetica sadica come i loro famigerati demo ‘Demo-Cristiano’ e ‘La Ballata Del Lestofante Ferito’, seguiti dal debutto ‘Santi Numi!’, ci regalano oggi undici tracce di ottimo metal, accompagnato da testi che dimostrano quali possono essere gli effetti su di un uomo esposto, in età infantile, alla visione di ‘Tre Cuori In Affitto’, ‘Love Boat’ (di cui viene fatta la citazione della linea vocale nella ‘mistica’ track ‘Profumo Di Prete’) e ‘I Jefferson’. Ovviamente, quando si parla di metal demenziale (‘Un prodotto tipicamente italiano, poiché siamo un popolo demenziale…nel senso buono!’ parafrasando il singer degli Atroci, Profeta), l’analisi musicale cade in secondo piano rispetto ai testi. Va detto, però, che questa nuova release del quintetto torinese, rispetto all’esordio del 1994, gode di una produzione notevolmente migliorata e di un songwriting davvero intrigante, capace di fondere bene idee personali come l’opener e title-track ‘Povero Diabolus’ e ‘Formiche Ai Piedi’, di stampo metal classico americano degli Eighties (ma con suoni del 2004) e citazioni di grandi hit, come ‘Unghia In Felice’, la cover, strumentalmente parlando, di ‘Perry Mason’ di Ozzy Ozsbourne, che narra la storia delle sciagure di un uomo che non ha fatto attenzione allo stato di salute delle formazioni cartilaginee prodotte dalle dita dei suoi piedi. L’operato delle due chitarre, lo storico Strega ed il suo ‘collega’ Ciffo, è notevole sotto il piano ritmico, mentre dagli assoli, quasi tutti ad opera del primo dei due, pur essendo ben eseguiti e gradevoli, si poteva pretendere qualcosa di più. Nulla da dire, invece, alla prestazione del front-man Falloppio, espressivo e coinvolgente nel narrare visioni che avrebbe fatto tremare Philip Dick (creature come il ‘Pelociraptor’ o situazioni dove ti vieni detto ‘La Tua Ragazza E’ Un Cesso’), specialmente nelle citazioni vocali dei Pooh in ‘Una Sana Scatarrata’ oppure di celebri canti da chiesa nella già citata ‘Profumo Di Prete’. Intro in dialetto piemontese, citazioni da film comici, barzellette, canti popolari delle mondine del vercellese, non ammorbidiscono, al di là di tutto, un disco aggressivo, vario e veloce, grazie alla batteria-treno di Flober. Poco altro da dire, se non di prenotare una seduta da uno psicologo o un esorcista (magari lo stesso dell’opener…se ne avete il coraggio!), dopo l’ascolto del disco. Per il resto, citando il loro primo album, questo disco è assolutamente da ascoltare…tutto ‘Alla Uas!’...!"
E Povero Diabolus e' un disco da ascoltare e soprattutto da avere, dove in quasi 60 minuti si ha la possibilita' di entrare nell'essere uomo con tutte le sue esigenze, corporali e fisiologiche: i livelli filosofici proposti da quel capolavoro che e' Santi Numi non vengono pero' raggiunti ed anche il sound in queste cd e' meno grintoso e metal, lasciando spesso spazio alle citazioni liriche ed al talk. Tutto cio' non fa che confermare che Le Trombe di Falloppio e' composto da quasi 40enni, anche se con l'animo da Peter Pan. Le rughe incalzano, l'artrite e' diffusa e portare i bambini a spasso e' ormai un obbligo domenicale: ma la grinta rimane intatta ed il fuoco arde ancora sotto la cenere. Lo dimostrera' il prossimo cd Piante Grasse la cui pubblicazione e' imminente.
Trombe di Falloppio - Povero Diabolus (Sepolcreta Records 2005)
1. Povero Diabolus 7:11
2. Formiche ai piedi 3:17
3. Una sana scatarrata 4:09
4. Unghia in Felice 5:58
5. La tua ragazza è un cesso 4:30
6. Pelociraptor 5:57
7. Nonno Foresta 6:11
8. Profumo di prete 5:54
9. Uso il cric 6:56
10. Son collassato 3:25
11. Sbocco 4:47
Total time: 58:19
E la Duna, la Duna e la Duna l'è bela, l'è bela,
basta mach nèn catèla, catèla, se qualche soldo ti resta allora è meglio la Fiesta.
E la Duna, la Duna e la Duna l'è strana, l'è strana, se la compri è una grana, una grana, te lo dico tra i denti: è l'Elba dell'Innocenti.
Articolo letto 5667 volte
|