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Pubblicato il 25/01/2009 alle 20:21:31Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Nasce il fan club dedicato al grande musicista e arrangiatore Toto Torquati

di: Pippo Augliera

Sorprende, in maniera positiva, questa notizia che premia un musicista versatile con una carriera dalle alterne fortune, ma che vanta collaborazioni di prestigio.

Sorprende, in maniera positiva, questa notizia che premia un musicista versatile con una carriera dalle alterne fortune, ma che vanta collaborazioni di prestigio.

Collegandosi al suo sito ufficiale, è possibile effettuare l’iscrizione, a partire dal 19 gennaio, compilando il relativo modulo di iscrizione. Così, attraverso periodiche newletters, i soci potranno essere informati sulle novità: uscite discografiche, concerti, ricostruzione della carriera con articoli o ricordi di amici e colleghi. Riceveranno, inoltre, una tessera personalizzata, autografata dallo stesso Torquati, che da il diritto di avere delle agevolazioni.

Come ogni fan club si rispetti, rappresenta uno spazio di incontro degli estimatori, attraverso un forum annesso al sito stesso.

E’ una iniziativa che premia un artista che, lavorando spesso dietro le quinte, ha contribuito al successo di molti brani di artisti, arrangiandoli o suonando. Da “Questo Piccolo grande amore” per Claudio Baglioni a “Pazza idea” per Patty Pravo, da “Bufalo Bill” per Francesco De Gregori a “Aida” per Rino Gaetano e molti altri per Mina, Lucio Dalla, Ornella Vanoni, Gianni Morandi.

Pochi ricordano la sua collaborazione nel 1969 con Mia Martini, prima che esplodesse con “Piccolo uomo”, in una formazione trio jazz. Questo è il commento riportato dalla grande interprete calabrese:
‘Facevo serate in locali modesti accompagnata da un trio del quale era leader Toto Torquati. Cantavo pezzi di Ray Charles, Aretha Franklin, Julie Driscoll. Sistematicamente dopo la prima sera i proprietari dei locali ci mettevano alla porta sostenendo che la scena iniziale della ragazzina – che ero io – che accompagnava al pianoforte il musicista cieco era troppo patetica, dava fastidio alla gente che era venuta per divertirsi, per ballare’.

Doveroso riportare alcuni cenni biografici:
Nato a Roma nel 1942, Antonio (Toto) Torquati entra nel 1947 in un istituto per non vedenti di Roma (il San Alessio), dove compie i primi studi di pianoforte, organo e composizione. Conseguito il diploma (nel 1967) presso il Conservatorio San Pietro In Maiella (Napoli), decide di impiegare le proprie energie sul versante della musica leggera e del jazz: dopo aver iniziato, poco più che ventenne, come componente della Roman New Orleans Jazz Band di Carlo Loffredo suona con musicisti come Carlo Loffredo, Bill Coleman, Gato Barbieri, Albert Nicolas, Billy Smith, Earl Hines, Toots Tieleman, Joe Morello ed è per un lungo periodo al Piper di Roma. Lì conosce Giampiero Scalamogna (Gepy & Gepy) che gli offre di far parte del suo gruppo ed entra quindi alla RCA in qualità di turnista.

Debutta, grazie all’interessamento del suo arrangiatore Tony Mimms, come tastierista in “Questo piccolo grande amore” (1972) e “Gira che ti rigira amore bello” (1973) di Claudio Baglioni, per poi proseguire con Lucio Dalla (“Il giorno aveva cinque teste”, 1973), Patty Pravo (“Pazza idea”, 1973 e “Tanto”, 1976), Mina (arrangiamento per “Solo lei” e “Mai prima”, da “Mina ®” del 1974, “Signora più che mai” e “Tu no”, da “La Mina” del 1975), Gianni Morandi (“Il mondo di frutta candita”, 1975), Ornella Vanoni (“Più”, 1976), Fiorella Mannoia (“Piccolo”, retro di “Che sete ho”, 1976), ancora Baglioni (“Solo”, 1977) e la Pravo (“Contatto”, 1985).

Nel 1981 fonda una sala di registrazione a Roma Orizzonti, dalla quale escono lavori come quelli di Sergio Caputo ("Un sabato italiano", 1983, "Effetti personali", 1985 e "No smoking", 1986), e dei Firefly, con i quali ottiene il primo posto nella classifica stilata settimanalmente da Billboard. Ancora oggi, lo studio è un punto di riferimento per quanti sono alla ricerca della propria dimensione artistica e musicale, realizzando importanti produzioni e sperimentando nuove sonorità.

Dopo un periodo d’allontanamento dalla scena musicale, all’inizio del 2002 Torquati riprende a suonare, collaborando con Francesco De Gregori in “Amore nel Pomeriggio”, “Fuoco amico” (live), 2002 e “Il fischio del vapore” (accreditato a Francesco De Gregori e Giovanna Marini, 2002) , lavorando intensamente al suo sogno: Progetto Suono.

Come solista ha pubblicato l'album strumentale (moog e tastiere) “Antonio Torquati” (nel quale rivisita classici del periodo come “Oh! Happy day” e “Aquarius”), seguito nel 1973 da “Gli occhi di un bambino” (nel quale canta anche Gepy & Gepy), buon esempio di rock sinfonico, assai orchestrato, con venature pop ma con diversi elementi tipici del progressivo ed il singolo “Tenero al cioccolato”, sigla della trasmissione televisiva “Come mai speciale” e vincitore del concorso Disco Mare nel 1977.

Tra gli ultimi riconoscimenti, nell’ottobre 2007 riceve il “Premio Mia Martini Speciale” a Bagnara Calabra’.

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