Puro divertimento rock ed emozione: i complimenti del magazine Tempi Duri ai Killer Queen!
di: Giancarlo Passarella
L'articolo e' firmato da Paolo De Domini che ha il coraggio di scrivere che il nodo della questione non è piu tra chi esegue musica d'altri e chi no. Ma piu' concretamente il nodo è tra chi suona bene e chi no. Ben 1.300 fans per i Killer Queen! L'articolo e' firmato da Paolo De Domini che ha il coraggio di scrivere che il nodo della questione non è piu tra chi esegue musica d'altri e chi no. Ma piu' concretamente il nodo è tra chi suona bene e chi no. Ben 1.300 fans per i Killer Queen!
Non godendo del dono dell'ubiquita', Giovedi' 26 Luglio il sottoscritto non era a Firenze alla convention di We Will Rock You, ma in Calabria con Mamma Rai per il Lamezia Demo Fest. Quando Stefano Bonelli (deus ex machina del sito rock Tempi Duri) mi ha comunicato che il suo inviato da Roma era riuscito a venire a Firenze ed a vedere lo show dei Killer Queen, mi sono buttato nel leggere questa sua recensione. L'apertura e' veramente sincera ...Sempre sentiti nominare, mai visti prima d'ora in concerto, i Killer Queen sono preceduti da una fama decennale non solo per il fatto di vestire i panni di una delle band più influenti ed eclettiche di questo secolo ma anche per la qualità con la quale portano avanti il progetto. Nell'area concerti della fortezza da Basso circa 1.300 persone hanno avuto la possibilità di gustarsi due ore e un quarto di uno spettacolo, un vero tributo, un viaggio memorabile e fortissimo dentro dell'ottima musica. Mi piacerebbe tralasciare il termine cover ban”, non mi piace più. Se nella musica classica quasi tutte le esecuzioni sono cover, perchè mai dovremmo fare distinzione anche nella musica rock...
Gran coraggio questo Paolo De Domini nel partire con questo piglio! La recensione poi diventa ancora piu' concreta ...Il problema fondamentale è questo: nella musica rock chi fa cover è normalmente colui che ha poche idee musicali e tende, per comodità, a scimmiottare tristemente i grandi per fare date nei pub. Quindi il nodo della questione non è piu tra chi esegue musica d'altri e chi no. Il nodo è tra chi suona bene e chi no................ Capire questo, per me, è stato fondamentale nel momento in cui mi sono trovato davanti a musicisti incredibili animati da una passione fortissima che trascende il fenomeno Queen o il semplice fatto di esserne la cover band ufficiale italiana...
Proseguiamo nell'estrapolare alcuni passaggi di questa bella recensione...Nelle due ore di concerto non ho mai visto sosia, non ho mai visto quella sorta di malizia decadente... Perchè se ci pensate bene il rischio c'era, eccome...Le chiome e le movenze dei Queen (frontmen a parte) hanno segnato un epoca e sono, senza ombra di dubbio, espressioni di un'epoca precisa che li deve restare. Se la loro musica ha sempre uno spessore innegabile è altrettanto importante che chi la esegue sappia calarvisi dentro e attualizzarla, possibilmente senza tradirla...
Giuste riflessioni, poi puntellate da altri argomenti ...Puro divertimento ed emozione (anche se mi è mancata quella elegia amara dell'immortale che non vuole vivere per sempre...).Si sente veramente l'esperienza musicale di ogni membro della band che confluisce dentro il progetto, lasciando il pensiero che questa è musica che va saputa fare.
Chitarristicamente impeccabile nell'eseguire un repertorio che richiede molta responsabilità, Mr. Assennato, esteticamente lontano da May come Mercurio da Plutone, non ci fa sentire la mancanza dell'originale (anche se ogni tanto ho avuto la sensazione che il delay fosse fuori controllo, ma ci tengo a precisare che il il delay nei Queen è come il wah in Satriani: un incubo.) .. così come il resto della band...
Arriviamo ai botti finali...Una onorificenza va a...
La voce di Fabrizio= incredibile, riesce ad avvicinarsi a quella di Freddie mantenendo personalità e una energia tutta particolare. Una cosa da pelle d'oca.
Le bacchette di Daniele= Batterista incredibile, ci ha offerto una jam session con Taylor in persona durante il concerto. Vi conviene crederci: è quello che ha fatto. Urla, gesti inconsulti, gridolini da groupie impazite: ero io.
I tecnici= O ragazzi, una roba fatta proprio bene. I Killer Queen si presentano con un repertorio video continuo che spesso si inserisce nelle esecuzioni. Bohemian viene eseguita tutta fuorchè la parte a cappella centrale che viene proiettata su schermo sopra il palco.
Al rientro degli strumenti live ci si accorge a mala pena della differenza.
Uno spettacolo...
Ed ora eccovi il cappello finale, piuccola gemma di critica costruttiva ...Antonio Superpippo Gabellini....Chi è?
E' un personaggio da palco che accompagna, con una chitarra acustica, tutto il concerto dei Killer Queen.... Un musicista energico e un po Mangoniano che, con gli Spandex, le Reebock, una chioma alla Twisted Sister regala un tono surreale e glam al palco..... God Save Killer Queen and Superpippo...
Siamo daccordo con te Paolo De Domini e ti ingraziamo di cuore. La band e l'Agenzia Master Star devono solo esserne felici...
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