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Pubblicato il 27/04/2009 alle 14:51:17Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Il rock del cd Fase di Decollo dei One Way Ticket recensito da LoudVision.it

di: Adele Griseldi

Pochi minuti fa e' apparsa la recensione firmata da Daniele Cagnotto che parla di..sporche chitarre wah-wah a metà strada tra Jimi Hendrix ed i Pearl Jam ci introducono a questo mini cd dei pugliesi One Way Ticket per la U.d.U. Records!

Pochi minuti fa e' apparsa la recensione firmata da Daniele Cagnotto che parla di..sporche chitarre wah-wah a metà strada tra Jimi Hendrix ed i Pearl Jam ci introducono a questo mini cd dei pugliesi One Way Ticket per la U.d.U. Records!

Come sanno bene i nostri lettori, monitoriamo con piacere il buon lavoro svolto da LoudVision.it, sito coordinato da Alessandro Ballini. Con piacere stamani abbiamo trovato la recensione dedicata al cd dei iperattivi baresi One Way Ticket. Era ovvaimente intitolata Volo di sola andata, decollo avvenuto.

L'analisi del recensore inizia in modo diretto ed efficace ...Sporche chitarre wah-wah a metà strada tra Jimi Hendrix ed i Pearl Jam ci introducono a questo mini cd dei pugliesi One Way Ticket, nonché esordio ufficiale della band, edito dalla U.d.U. RecordsLe varie influenze dei singoli membri sono tutte egualmente omaggiate, dal rock al blues, dal funky alla psichedelia, offrendo un prodotto variegato e musicalmente interessante....
Cosi' continua Daniele Cagnotto ..In più di un frangente dissonanze sperimentali e stratificazioni chitarristiche vanno ad arricchire il suono di base invero parecchio debitore del grunge più retro rock. Valido esempio in tal senso è la seconda traccia delle cinque presentate, a titolo Stagioni Diverse. La successiva Gocce D'Ombra invece si pone più come una ballad quasi di stampo cantautorale... ed anche noi pensiamo che sia quello il brano piu' soft e di maggiore presa a livello popolare.

Lo scritto su LoudVision.it passa poi ad analizzare altri momenti di questo cd... Interessante il lavoro svolto dalle chitarre di Giorgio Visimberga e Maurizio Maremonti (quest'ultimo anche vocalist della band), in bella evidenza nella song Deserto, senz'altro il brano più convincente del lotto: una specie di strano ibrido tra i Living Colour più accessibili ed i Soundgarden, con un riff immediato e d'impatto, penalizzato solo da una produzione poco potente.... e parlando di Soundgarden il recensore non sa quanto ha fatto felice l'intera band.


Ma veniamo alle critiche espresse nella recensione...Il freno maggiore della band è dato dalla voce del già citato Maremonti, troppo legata ad un'impronta cantautorale e poco personale a livello soprattutto esecutivo. Non aiuta in questo senso anche un cantato in italiano che, seppur coraggioso, accosta purtroppo lo sforzo lirico dei nostri a quel Ligabue che certamente non brilla in quanto ad originalità e personalità. Il lato positivo è dato dal timbro di Maurizio Maremonti, così gli acuti nella conclusiva Vertigine portano nuovamente alla mente il ben più lusinghiero paragone con Chris Cornell. Peraltro vista la buona perizia musicale del quartetto e l'esperienza che il combo sta accumulando, questi difetti verranno sicuramente corretti con il tempo... e siamo sicuri che il cantante dei One Way Ticket sara' far tesoro di queste parole, per una volta negative...! Stava infatti montandosi la testa, dopo aver letto decine di recensioni che invece esaltavano soprattutto il suo modo di cantare rispetto al resto del progetto.

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