Nomadi - Roma (Auditorium Conciliazione) 10 novembre 2012
di: Antonio Ranalli
Tutto esaurito per la prima data del “Terzo Tempo Tour” dei Nomadi. La band di Beppe Carletti, prossima ai 50 anni di carriera (che festeggerà nel 2013), ha aperto sabato 10 novembre, all’Auditorium della Conciliazione, il nuovo tour teatrale. Tutto esaurito per la prima data del “Terzo Tempo Tour” dei Nomadi. La band di Beppe Carletti, prossima ai 50 anni di carriera (che festeggerà nel 2013), ha aperto sabato 10 novembre, all’Auditorium della Conciliazione, il nuovo tour teatrale che, nell’arco delle prossime settimane, li porterà a varcare anche i confini internazionali con tappe a Londra e Bruxelles.
Beppe Carletti ha fatto chiaramente capire che, anche dal vivo, il “Terzo tempo” dei Nomadi riserva decisamente tante sorprese. Un’ulteriore conferma arriva dalla performance di Cristiano Turato, il vocalist entrato nella band lo scorso febbraio e che si è inserito perfettamente nella band, affiancando Cico Falzone (chitarra), Daniele Campani (batteria), Sergio Reggioli (violino) e Massimo Vecchi (voce e basso). Nello show, dove trovano posto successi di ieri e i brani di recente produzione, a dimostrazione che le sonorità dei Nomadi cambiano al passo con i tempi, ma non lo spirito e l'ispirazione: è questo lo spirito di “Terzo tempo”, il nuovo album del gruppo emiliano, che si caratterizza per brani di forte impatto dal vivo come “Non avrai”, “Ancora ci sei” e la stessa “Terzo tempo”.
Pagando il tributo al periodo beat, con cui i Nomadi sono stati protagonisti ad inizio carriera, Beppe Carletti dietro le tastiere ha dato il via ad una grande serata di musica, dedicata – come vuole ricordare il titolo del tour – all’indimenticabile Augusto Daolio, il vocalist scomparso 20 anni fa. Nella prima parte dello show hanno trovato posto i brani del recente album “Terzo tempo”, che si sono ben amalgamati con brani del periodo recente come “Io voglio vivere” e “La libertà di volare”. E ancora, l'atmosfera della strumentale “Suoni” che visto protagonisti Beppe Carletti e il violinista Sergio Reggioli, per arrivare a “Gli aironi neri”. Il finale è stato un pezzo di storia della musica italiana: come da tradizione sono arrivate in sequenza “Canzone per un’amica”, “Dio è morto” e “Io vagabondo”, con il gruppo impegnato a leggere sul palco i numerosi biglietti e cartelloni inviati dai numerosi fans arrivati da tutta Italia.
In due ore e mezzo di concerto i Nomadi sono apparsi in gran forma, confermando di essere un punto di riferimento per le nuove generazioni di musicisti, dimostrando che il repertorio recente non ha nulla da invidiare a quello degli esordi.
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