Con Antonello Cresti un viaggio musicale attraverso l'isola piu' bella
di: Alessandro Michelucci
Intervista con l' autore di Fairest Isle, un ottimo libro (dedicato al folk-rock britannico) che sara' presentato Mercoledi' 16 Febbraio a Firenze. Quando uscira' il nuovo cd dei suoi Nihil Project? Intervista con l' autore di Fairest Isle, un ottimo libro (dedicato al folk-rock britannico) che sara' presentato Mercoledi' 16 Febbraio a Firenze. Quando uscira' il nuovo cd dei suoi Nihil Project?
Negli ultimi tempi l'editoria musicale italiana sta dimostrando una certa vitalità: basti pensare al libro di Bruno Casini sui Litfiba, a quello di Antonio Oleari su Demetrio Stratos, oppure a Riccardo Storti, attento studioso del prog degli anni Settanta. In questo panorama si inserisce di diritto anche Antonello Cresti. Il giovane scrittore fiorentino, attivo anche come musicista (Nihil Project), si distingue per un'attenzione particolare nei confronti del mondo britannico, del quale ama esplorare le numerose implicazioni sociali, culturali e musicali. Lo conferma il suo ultimo libro Fairest Isle. L'epopea dell'electric folk britannico (Aereostella, Milano 2009), che merita la massima attenzione. Prima di tutto, l'opera è benvenuta perchè colma un vuoto. Il fenomeno del folk rock britannico, nonostante la sua importanza, non era stato ancora trattato estesamente in Italia. Inoltre si tratta di un libro tutt'altro che convenzionale, perchè accanto ai nomi più famosi (Fairport Convention, Strawbs) compaiono anche quelli meno noti ma non meno interessanti, come Incredible String Band e Third Ear Band. Cresti indaga con cura i riferimenti letterari, politici e ricompone i mille intrecci che hanno dato vita al fenomeno in questione. Ricercatore certosino, mosso da una passione sincera, l'autore ci offre un libro completo e documentato ma tutt'altro che noioso. Lo abbiamo intervistato per comprendere i motivi che lo hanno portato a scrivere questo libro, che presto sarà il penultimo, perchè ha appena finito di scriverne un altro.
Perchè hai scelto di scrivere un libro sul folk-rock britannico?
Sono da sempre appassionato di espressioni "minoritarie", per così dire... Nel mio DNA, oltre all'electric folk, ci sono la psichedelia, l'avanguardia, certo progressive. L'electric folk in particolare è un genere che mi offre particolare soddisfazione poichè mi consente di esprimere una doppia passione, quella per la musica e quello per la cultura anglosassone: esso è infatti come uno scrigno che contiene, rinnovandole sotto una luce nuova, le atmosfere care alla antica tradizione britannica. Per un appassionato anglofilo come me, che tiene idealmente un piede nell'Inghilterra di Elisabetta I e l'altro nella Swingin London degli anni '60, questo è davvero il massimo!
Mi pare che il tuo sia il primo libro di Aereostella dedicato a un fenomeno musicale straniero: hai trovato qualche resistenza?
La strada che portava alla pubblicazione del libro è stato piuttosto lunga e irta di ostacoli. In effetti sarei dovuto uscire quasi un anno prima con un'altra casa editrice, ma poi sono sorti problemi che non sono riuscito ad ovviare... Quando però ho approcciato Aereostella, da subito sono rimasto piacevolmente colpito dalla loro professionalità e dal loro interesse (e dunque davvero nessuna resistenza...). Abituato alle inadempienze dela discografia italiana devo dire che Aereostella, almeno al momento, rappresenta davvero una sana boccata di aria fresca!
Hai trovato qualcuno, all'estero o in Italia, che ti ha aiutato con particolare entusiasmo?
Le persone che più mi hanno aiutato, a parte alcuni collezionisti, sono quelle in qualche maniera associabili direttamente al libro: Riccardo Storti, che pubblica regolarmente con Aereostella e che è stato il mio primo "sponsor" per la pubblicazione, Federico Ferrari e Tommaso Ciuffoletti, autori di introduzione e prefazione del libro, Cosimo Cappagli, autore materiale della copertina che sembra ricevere davvero molto apprezzamento...
Esiste un legame fra il soggetto del libro e la svolta folk di Plough Plays, terzo CD di Nihil Project?
Plough Plays suonava come una sorta di anticipazione musicale di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco. Era una sorta di rilettura creativa delle atmosfere di cui parlo nel libro, delle sonorità di tanti gruppi folk che oramai seguo da tanti anni... Per suonare coerenti in quell'album ci eravamo fatti aiutare da un numero di artisti britannici... Adesso l'album è reperibile in download su www.soundrecords.it il sito dell'etichetta che ho co-fondato assieme al jazzista toscano Franco Baggiani.
Puoi anticiparmi qualcosa sul prossimo libro?
I prossimi anni saranno (almeno spero) densi di uscite librarie per me. Ho appena concluso un nuovo saggio, molto ampio, su industrial e folk apocalittico, concentrandomi su alcune formazioni inglesi di culto come Throbbing Gristle, Psychic Tv, Coil, Current 93, Death in June, Sol Invictus. Sono molto orgoglioso della amplissima parte introduttiva, in cui ho cercato di riversare molte delle mie conoscenze riguardo alla cultura britannica... Il libro uscirà -credo e spero- sempre con gli amici di Aereostella, ma nel frattempo continuerò a promozionare Fairest Isle, che sta ricevendo davvero tantissimi bei responsi!
E sul prossimo disco?
Qui tocchi un tasto più dolente. Da moltissimo tempo sono pronti circa 2/3 del nuovo Nihil Project, il problema però, oltre ai nostri impegni, è lo stato derelitto della discografia... Mi chiedo che senso abbia pubblicare qualcosa esclusivamente di tasca propria, per poi non avere promozione, distribuzione etc... Se fare un libro può permettermi di raggiungere delle persone, con la musica invece si è destinati alla invisibilità, sembrerebbe... Quanto alla dimensione live, meglio stendere un velo pietoso... I miei progetti immediati dunque sono relativi alla organizzazione culturale e alla editoria, ma il futuro è sempre foriero di belle sorprese!
Il libro sarà presentato martedì 16 febbraio (ore 18) alla Libreria Melbookstore (via de' Cerretani 16r, Firenze). Oltre all’autore, parteciperanno all'iniziativa i giornalisti Bruno Casini e Alessandro Michelucci.
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