I quattro rockers marchigiani Sun King, un combo eruttivo che sogna Grand Funk Railroad, P.F.M. e Ritchie Blackmore
di: Adele Griseldi
Forse sono nati nel posto sbagliato e con 20 anni minimo di ritardo: Ivan, Daniele, Giacomo e Stefano ai nostri microfoni sognano ad occhi aperti. Intanto cavalcano il loro Hippogriff, il videoclip che li lancia anche nella dimensione visiva. Forse sono nati nel posto sbagliato e con 20 anni minimo di ritardo: Ivan, Daniele, Giacomo e Stefano ai nostri microfoni sognano ad occhi aperti. Intanto cavalcano il loro Hippogriff, il videoclip che li lancia anche nella dimensione visiva.
Bentrovati ai SunKing: logico iniziare con il chiedervi qualcosa di piu' su ognuno di voi, una breve scheda di presentazione....
Ivan = Cantante, ma iniziai con il pianoforte, a 10 anni, licenza di solfeggio etc … vado orgoglioso, tra le diverse esperienze fatte, per aver aperto, con i Blackdogs, una clinic di Ian Paice e Don Airey nel 2002, per una take di tastiera in studio in un brano dei Centvrion. Per il resto dal 1989, quando ho iniziato, ho suonato in molti locali del maceratese e ascolano.
Daniele = ......... nasco batterista ma poi rapito dalla passione per le 4 corde. Inizio a 17 anni con un trio portato avanti per molti anni, dove c’era un certo Stefano Casoni alla batteria. In seguito molte soddifazioni live negli anni con gli Of Pink, prima di abbandonare per un paio d’anni per cause di forza maggiore. Poi la voglia di ricominciare seriamente e l’amicizia con Ivan mi portano qui.
Giacomo = Io sono il più “piccolo” e al contrario di Ivan vado orgoglioso del fatto che in dieci anni di musica ho assaporato una varietà infinita di generi, passando per 4 o 5 gruppi. Al momento milito oltre ai Sun King in una tribute band dei Pink Floyd.
Stefano = Batterista da circa 20 anni, sempre autodidatta, ho suonato con varie band locali, nel 2003 con il mio gruppo abbiamo collaborato con la LEART, produttrice della cantante Linda.
Parliamo della vostra singola formazione musicale: cosa ascoltavate in gioventù e cosa invece vi attrae di piu' ultimamente?
Giacomo = Son partito con i Pink Floyd e poi ho spaziato ovunque. Dal blues di Stevie Ray Vaughan, ai Purple, Led Zeppelin, Rainbow, arrivando all’heavy metal, passando per il classico… Sarebbe noioso elencare tutto ciò che ascolto.
Stefano = ................ fortunatamente sono cresciuto ascoltando “buona musica” DEEP PURLE, LED ZEPPELIN in primis, ma anche PINK FLOYD, YES, THE WHO e tutta la musica degli anni ’70, ultimamente ascolto MARIO BIONDI, PFM e naturalmente SUN KING!
Ivan = Grazie a mio padre sono partito con Elvis, Ray Charles, Jerry Lee Lewis, poi, tra una sonata di Bach ed un’invenzione a tre voci, ossessivamente AC/DC (anche le risate nei bootleg), poi U2, Brian Eno, Soundgarden, Black Sabbath, RAMMSTEIN, Deftones, Rancid… anche i Green Day!
Daniele = Sono figlio degli anni 70: Pink Floyd, Black Sabbath,Grand Funk R., P.F.M., Deep Purple, Ac/dc, poi ovviamente Iron Maiden, Metallica, Helloween, Manowar, ecc. Ora come sempre tutta la rara buona musica esistente!
I giovani musicisti italiani credono tutti che la promised land sia in un altro luogo: come si vive invece da voi? Le Marche sono così ostiche per le band rock?
Stefano = Purtroppo dalle nostre parti la cultura musicale e’ poco apprezzata, ci sono pochissimi locali dove poter fare musica dal vivo e le amministrazioni comunali non ci aiutano ad esprimerci, come invece accade nelle grandi città.
Ivan = Si', le Marche sono ostiche perché l’hard rock, non fa parte della nostra cultura musicale. La burocrazia italiana poi ci dà il colpo di grazia. La musica, classica o metal che sia, in Italia può essere solo un hobby; siamo il paese del bel canto, però la musica non si insegna seriamente a scuola, ci si deve ingegnare privatamente e mancano quindi solide basi tecniche. Sempre che il portafogli di papà permetta… quindi non c’è sensibilità verso la musica, ma verso il prodotto preconfezionato e patinato della TV.
Daniele = Ha detto tutto Ivan! Ma fortunatamente in giro c’è qualcuno, gestore di locale o semplice ascoltatore che sia, con la mente aperta: ne conosco almeno un paio, e non è poco!
Giacomo = Sottoscrivo in pieno aggiungendo che … non siamo più nei ’70 … purtroppo.
Cosa non funziona in Italia nella filiera della musica? Da dove inizieresti a cambiare le cose?
Daniele = 1. abbassare i prezzi dei cd a 10€ al massimo; 2. i locali devono usufruire di uno snellimento normativo che permetta di fare musica dal vivo senza grossi oneri: esempio .... se ho un lavoro regolarmente retribuito, il gestore del locale dove suono, non deve rischiare multe salatissime per non avermi assunto per la serata … tenendo conto che dalle mie parti si suona per 40 o 50 € a testa di rimborso spese … se c’è un rimborso spese …
Giacomo =Perlomeno parlando della nostra zona, trovo troppi pochi i posti dove si cerca di lanciare la musica dal vivo.
Stefano = Come ho detto prima inizierei dando più spazio alla musica tutta, con concerti, manifestazioni, locali dove ogni singola persona “musicisti e non” possano esprimere tutta la loro voglia di fare e ascoltare musica.
Ivan = Inizierei dalla mentalità popolare e dalla cultura musicale della nostra terra, per rivedere poi la giungla burocratica di s.i.a.e., e.n.p.a.l.s., ecc..
Il nostro diretur Giancarlo Passarella dice che il vostro rock potrebbe funzionare in Europa, magari partendo proprio dalla Spagna: concordate? Sognate invece altri sbocchi?
Giacomo =Dove funziona non ha importanza, l’importante è che funzioni alla grande. Non vorrei sembrare retorico ma il mio sogno sono gli States.
Daniele = Spagna, Germania, paesi scandinavi, paesi dell’est, il Regno Unito e oltre oceano: i SunKing a tutt’oggi reputo siano psicologicamente e tecnicamente pronti a far conoscere la propria musica a chi la voglia recepire. D’altronde siamo nati come macchina live e moriremo con questo spirito!
Stefano = Sono pienamente d’accordo, la Spagna e’ senza dubbio un paese giovane dove la nostra musica potrebbe essere capita. Anche il mio sogno e’ quello di poter suonare negli Stati uniti!
Ivan = Per me andrebbe benissimo, l’importante è suonare dal vivo, fino a 150 anni!
Usiamo un po' la fantasia ed una ipotetica macchina del tempo: se devi tornare nel passato, in quale epoca o contesto andresti? E come vedi il tuo futuro, musicalmente parlando?
Daniele = Est coast, con Mark dei Grand Funk Railroad alla fine dei ’60, o stesso periodo nei sobborghi di Londra con …avrei una lista troppo lunga! Beh! all’epoca si ragionava in funzione dei live ed era logico farlo.
Ivan = Credo in Australia al seguito di Bon Scott!! Il futuro me lo vedo con una chitarra in una mano, e una delle mie 3 figlie nell’altra …
Giacomo = 70/80 iniziando in Inghilterra e passando per tutto il mondo (ovviamente in U.S.A.). In vecchiaia? Ma ovvio, continuare a fare lo stesso: hard fuc/£=g rock!
Stefano = Senza dubbio i negli anni ’70 in Inghilterra la patria del ROCK, HARD ROCK, al seguito di RITCHIE BLACKMORE…. Il mio futuro … nei Sun King!
Quali sono i concerti che hai visto ultimamente che ti hanno convinto?
Ivan = ultimamente ho rivisto con piacere i Centvrion e si sono riconfermati uno dei miei gruppi preferiti, indubbiamente. Per il resto, con moglie incinta e 2 figlie piccole, riesco a seguir bene solo i live dei … Sun King!
Stefano = L’ultimo concerto che ho visto e’ stato quello della PREMIATA FORNERIA MARCONI, una vera carica di adrenalina!! Fantastici! Da prendere come esempio!
Daniele = Beh! Ultimamente, come sempre, la P.F.M. si è dimostrata è il solito treno emozionale; poi elencherei la rock band Deep Purple ed il coinvolgente F. Battiato.
Giacomo = Ultimamente solo Whitesnake, in passato ce ne sono stati molti altri.
Come costruite i vostri brani in studio e con quale spirito studiate la scaletta di un vostro show live?
Ivan = Finora è accaduto che io o Jack avessimo delle idee, dei riff di chitarra…
Giacomo = Ivan ed io partoriamo dei riff e delle armonie nella nostra testa, o addirittura bozze di canzoni quasi complete, Ci si lavora insieme con l’aiuto di tutto il gruppo cercando di arrivare a dire: “cazzo bel pezzo!!”. Per la scaletta decidiamo di volta in volta in base a pubblico e locale. L’importante è far sentire i nostri pezzi.
Stefano = Si', di solito funziona così, per me è difficile comporre da dietro le pelli!!
Daniele = Ivan essenzialmente è il vulcano, io mi reputo più arrangiatore. La set list è vista per farci rimanere, quanto più possibile, impressi nella mente del pubblico.
Avete rapporti con qualche band italiana? State cercando di raggiungere qualche discografico in particolare? Come vi muovete in ambito public relations?
Ivan = Personalmente sono amico da sempre col cantante dei Centvrion, e poi con gli altri della band. Come Sun king abbiamo avuto ultimamente diversi contatti con la SG records e con gli Ibridoma, anche per motivi logistico/geografici. Li abbiamo avuti e li avremo sicuramente con la UDU. Comunque, nello stendere gli arrangiamenti di un brano, una telefonatina a Fabio Monti (Centvrion) o a Francesco Caporaletti (bassista della Gang dei fratelli Severini) la faccio sempre … cerchiamo comunque di farci conoscere spedendo a più riviste/webzine possibile i cd con i ns brani, non abbiamo un discografico in particolare in mente …
Giacomo = Come sopra....
Daniele = Ci muoviamo, come dice sempre Ivan, per emozionarci con la nostra musica. Mi piace immaginare che il nostro pubblico ci porti la linfa per andare avanti a suonare, come sta già succedendo, e, perché no, anche un po’ di notorietà.
Giocati il jolly della tua vita: lo fai in ambito musicale o nella sfera personale? Su cosa punti?
Daniele = Mah! sono un impulsivo e mi piace sorprendere nella vita e nella musica che ne è parte integrante come quando, suonando la sera del 13 febbraio, appena passata la mezzanotte, ho tirato fuori una rosa rossa e l’ho portata, tra il clamore del pubblico, a mia moglie seduta ad un tavolo.
Ivan = Non gioco, sono una persona seria!?!?!?!?!???
Giacomo = Se sfondassi in ambito musicale, sarebbe il massimo anche sul lato personale.
Stefano = Di solito non scommetto, non sono molto fortunato!
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