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Pubblicato il 02/04/2006 alle 13:44:06Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

David Gilmour On a Island (Emi)

di: Paolo Ansali

David Gilmour come Robinson Crusoe, contempla il mare e il cielo nel disegno sulla copertina di On a island..

David Gilmour come Robinson Crusoe, contempla il mare e il cielo nel disegno sulla copertina di "On a island"(Emi), il primo disco dai tempi di "Division Bell".

In questi 12 anni ha vissuto appartato e lontano dai riflettori, ha detto no alla grande reunion dei Pink Floyd perchè arrivato ai 60 si sente troppo vecchio per il rock e non ha più voglia di discutere con un Waters comunque disponibile al dialogo. Ha preferito fare le cose in proprio, lavorando come sempre nella house-boat Astoria, circondato da amici-musicisti, Rick Wright, Robert Wyatt, Phil Manzanera. Ha recuperato anche Rado "Bob" Klose, chitarrista nella formazione pre-Pink. La moglie Polly Samson, è l'autrice dei testi come ai tempi di "Division Bell". Tra le dieci tracce ci sono tutte le influenze che lo accompagnano dagli esordi, blues, folk, pop e soprattutto ballads dai toni rilassati e malinconici, il sound che caratterizza il suo terzo album.

L'inizio è affidato al collage strumentale "Castellorizon" mentre la title-track vede ospiti David Crosby e Graham Nash, i maestri della West Coast. Non manca il tipico assolo "gilmouriano" dove il feeling del blues entra deciso nel rock. La successiva "The blue" è ancora più rilassata. Dobbiamo apettare la quarta traccia "Take a breath" per un sussulto elettrico, l'arrangiamento è in stile "Dogs of war". "Red sky at night " vede per la prima volta Gilmour nel ruolo di sassofonista ed è un intro a "This heaven", fumoso R&B con tanto di Hammond suonato dal veterano Georgie Fame. Un altro momento strumentale è "Then I close my eyes", curioso country ipnotico con l'ex Soft Machine Robert Wyatt alla cornetta. Con la deliziosa "Smile" siamo dalle parti di Paul MCartney acustico e l'uso melodico della slide ricorda George Harrison. In "A pocketful of stones" risalta la suggestiva orchestrazione di Zbigniew Preisner. L'ultima traccia "Where we start" sembra dirci di tornare a dove tutto è partito, la frase "home again" è la stessa di "Breathe in the air", forse solo una coincidenza. "On a island" è un disco fatto apposta per i momenti di relax, il miglior disco solista di Gilmour. Ma ai fans dei Pink Floyd resta l'amaro in bocca per l'occasione mancata.


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