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Baustelle – Roma - Circolo degli Artisti 26/11/2005di: Antonio Ranalli I Baustelle incantano anche dal vivo con i brani de “La Malavita”, il terzo album in studio (il primo per una major). Perché tutto il resto é inutile… C’era da aspettarselo che per il concerto romano dei Baustelle si andasse sul sold out sicuro. E così é stato: Circolo degli Artisti colmo fino all’inverosimile, ed almeno un centinaio di persone rimaste fuori per mancanza di posti. Per la band guidata da Francesco Bianconi è stato un successo meritato, seppur penalizzato da alcuni problemi di acustica e amplificazione che non hanno consentito di godere appieno delle peculiarità sonore della band di Montepulciano. Chi temeva che, con l’uscita di Fabrizio Massara, ci sarebbero stare dell’involuzioni sonore è stato sonoramente smentito. Basta poco ai Baustelle per creare quel clima fatto di vintage, echi beat e anni ’70 che caratterizza i loro dischi. E i brani dell’ultimo lavoro “La Malavita” ne sono un ulteriore esempio. Undici canzoni che documentano il male di vivere di oggi. A partire da “La Guerra è finita”, il singolo attualmente in rotazione (e tra i più cantati nel concerto romano), fino a “La Noia”. Un vero e proprio omaggio al wall of sound di Phil Spector, alle colonne sonore dei film di polizia degli anni ‘70, alla migliore canzone d’autore italiana e a Serge Gainsbourg. Molto commovente “Corvo Joe”, dove Francesco Bianconi mostre raffinate qualità interpretative. Spazio anche alla voce di Rachele Bastreghi, che ha offerto una bella versione de “La vita a vita bassa”. Sul palco si muovono bene anche Claudio Brasini (chitarre) e Claudio Chiari (batteria), tanto da fornire interessanti spunti sonori. Ovviamente, tra i brani in scaletta, non potevano mancare i mitici “successi” del passato, tratti da “Sussidiario illustrato della giovinezza” e da “La moda del lento”. A sorpresa arrivano “Arriva lo Ye Ye”, con l'inconfondibile introduzione di sintetizzatore, “Love Affair” e, salutate da grande calore dai fan presenti, pietre miliari (dell’underground italiano) come “Le vacanze dell’ottantatrè”, “Noi bambine non abbiamo scelta” (bravissima Rachele alla voce), “Gomma” e “La canzone del riformatorio”. In un’ora e mezzo di concerto i Baustelle condensano tanti ricordi ed emozioni. Perché tutto il resto é inutile… Articolo letto 5324 volte Riferimenti Web
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