Le 12 mila lune di Lucio Dalla
di: Antonio Ranalli
Si intitola "12,000 Lune" il cofanetto antologico di Lucio Dalla. 3 CD e 53 brani per 40 anni di carriera. E' Milo Manara ad aver disegnato la copertina. Si intitola "12,000 Lune" il cofanetto antologico di Lucio Dalla. 3 CD e 53 brani per 40 anni di carriera. E' Milo Manara ad aver disegnato la copertina.
Un titolo e una copertina d'autore - Milo Manara - che racchiudono un po' tutto il mondo di Lucio Dalla: il mare, con il timone in mano ben saldo che tiene la rotta verso quel futuro cui l'artista ha sempre guardato (citazione, tra l'altro, dello storico video di "Washington" del 1984); la luna, qui addirittura 12.000, questa "palla che incombe e che sembra schiacciare tutto, questa palla che fa paura e tenerezza e che ispira i poeti"; e poi il disegno stesso, indizio dell' altra grande passione del nostro per le arti figurative. Insomma niente di meglio e più simbolico per un cofanetto che racchiude in tre compact 40 anni di canzoni e vita, la sua e la nostra. Singolare la scelta del posizionamento dei tre nuovi brani presenti in questo lavoro, "Stella", "Sottocasa" e "Dark Bologna", il brano che da agosto è rimbalzato da una radio all'altra conquistando solide posizioni nel music control : sono le tracce conclusive del primo cd così come le tre canzoni che chiudono il terzo disco sono le più remote di questa antologia davvero completa: "Paff...Bum !" (presentata al Festival di Sanremo del 1966 nientemeno che in coppia con gli Yardbirds, futuri Led Zeppelin), "Bisogna saper perdere" ( già cavallo di battaglia dei Rokes di Shel Shapiro) e "Lei ( non è per me)". Sembra quasi che le due date, il 2006 e il 1966, si guardino a distanza , simmetriche, come riflesse in uno specchio che illumina un solo lungo presente. Del resto giocare con il tempo per Dalla è sempre stato un divertimento, e lo fa anche in "Stella", l'unico vero inedito fino all'uscita del cofanetto prevista per il prossimo 6 ottobre: una canzone, forse d'amore, scritta cercando le parole nel cielo notturno, dall'amabile gusto retrò, da fischiettare come il leit motiv di una commedia musicale di successo che ti entra in testa subito come solo le grandi canzoni, nella loro infinità semplicità e ispirazione, possono fare.
Semplicemente impressionante la sequenza di capolavori che si incontrano in questo percorso musicale di quasi 4 ore: impossibile citarli tutti, per ognuno ci sarebbe qualcosa da dire, da ricordare. Da "Caruso" a "Come è profondo il mare", "Futura", "Quale allegria", "Anna e Marco", "L'ultima luna", "L'anno che verrà", "Chissà se lo sai", "Ciao", "Canzone", "Attenti al lupo", "Tu non mi basti mai", fino a "Il cielo", "Piazza grande", "Occhi di ragazza", "Il gigante e la bambina", "4 marzo 1943", si ha la sensazione che non manchi proprio nulla, che tutte le canzoni di Dalla più "stellari", tanto per rimanere in tema, siano tutte qui.
Con qualche curiosità come valore aggiunto: una per tutte "Lunedì cinema", la celebre sigla delle serate cinematografiche di Raiuno, la più longeva di tutti i tempi.
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