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Pubblicato il 06/10/2012 alle 17:26:00Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Sulle orme di Augusto Daolio a 20 anni dalla scomparsa

di: Manuela Ippolito Giardi

Il 7 ottobre del 1992 se ne andava Augusto Daolio, voce dei Nomadi. A 20 anni di distanza l’Associazione Augusto per la vita promuove a Novellara (RE) un “Omaggio ad Augusto” con Beppe Carletti e Irene Fornaciari. Il ricordo di Musicalnews.com

Il 7 ottobre del 1992 se ne andava Augusto Daolio, voce dei Nomadi. A 20 anni di distanza l’Associazione Augusto per la vita promuove a Novellara (RE) un “Omaggio ad Augusto” con Beppe Carletti e Irene Fornaciari. Il ricordo di Musicalnews.com.

Augusto Daolio, cantante e fondatore de “I Nomadi”, venne a mancare la mattina del 7 settembre 1992 nella sua casa di Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Affetto da quasi un anno da una malattia polmonare che si era aggravata negli ultimi tempi, Daolio aveva dovuto rinunciare negli ultimi mesi agli impegni artistici con il suo gruppo.

L’artista era stato ricoverato una prima volta nel reparto di pneumologia dell'ospedale di Reggio Emilia il 23 gennaio 1992, poi la malattia, un tumore al polmone, lo aveva costretto ad alternare periodi a casa ad altre degenze. Il 14 maggio 1992 un altro lutto aveva colpito il complesso: in un incidente stradale del 14 maggio era morto Dante Pergreffi che dal 1984 aveva sostituito come batterista Umberto Maggi, uscito da “I Nomadi” per aprire uno studio di incisione. Maggi era stato uno dei fondatori del gruppo, nel 1965, con Beppe Carletti e Daolio. Il primo “45 giri” aveva come titoli “Donna la prima donna” e “Giorni tristi”, ma il successo arrivò nel 1966 con “Come potete giudicar”, che diventò subito una sorta di inno per i giovani pre '68. Seguirono altri brani famosi come “Noi non ci saremo” e le incisioni delle canzoni di Francesco Guccini.

Daolio, che era anche un apprezzato pittore fu anche impegnato su altri fronti: nel 1985 venne eletto come indipendente nelle liste del Pci nel consiglio comunale di Reggio Emilia dal quale si dimise un anno dopo. “Augusto ha rappresentato un momento molto importante per la musica italiana”: questo il ricordo di Francesco Guccini subito dopo aver appreso la notizia della scomparsa, “Sapevo che era malato anche se non ci frequentavamo spesso. L' ultima volta che l'ho visto è stato un anno fa; il nostro è un mestiere che ci porta sempre in giro per l'Italia”. Nel 1980 Guccini e i Nomadi suonarono insieme per un disco registrato live in una discoteca del modenese.

Augusto Daolio si era guadagnato da tempo un posto di rilievo nella storia del “pop” italiano ed è stato una delle “voci” più caratteristiche ed originali della musica popolare nostrana. Il tono vagamente nasale, la sincerità e l'intensità espressiva, la figura robusta e il “look” stile anni d'oro della West Coast, col passare degli anni avevano portato il pubblico a considerarlo un punto di riferimento, ma soprattutto gli avevano permesso di mantenere praticamente intatta la sua popolarità a dispetto del succedersi delle mode. Dietro i dati di questa curiosa esteriorità, che negli ultimi anni era diventata caratteristica, c'era però un'estrema coerenza morale e una fedeltà a scelte politiche fatte all'inizio della carriera, e quindi nei primi anni '60, che lo hanno reso impermeabile ai capricci del mercato e ne hanno fatto in un certo senso l'ultimo autentico rappresentante di una generazione che, inseguendo il sogno di un mondo migliore, aveva cambiato l'universo della musica. E, pur con i limiti del mercato nostrano, Augusto Daolio, ha svolto un ruolo importante assieme ai Nomadi per avvicinare l'Italia al mondo del rock e per portare nella canzone italiana i contenuti di quella cultura che in America e in Inghilterra rappresentava l' espressione più diretta del “nuovo”.

Augusto Daolio e i Nomadi hanno iniziato la loro carriera all'inizio degli anni '60 in quell'ambiente dell' Emilia Romagna che da sempre costituisce un serbatoio prezioso per la musica italiana. La loro produzione musicale fino alla fine degli anni '70 ha contribuito a introdurre in Italia i suoni del rock: buona parte dei singoli di Daolio e compagni, e quindi titoli come “Donna la prima donna”, “Noi non ci saremo”, “Come potete giudicar”, “Un figlio dei fiori non pensa mai al domani”, sono state delle cover di gruppi e artisti come Dion Di Mucci, i Troggs, Small Faces, Sonny Bono, Kinks, Bob Dylan, Moody Blues. I Nomadi sono stati anche tra i primi a portare in Italia le tematiche del “Flower Power” e, grazie alla ormai storica collaborazione con Francesco Guccini, ad unire la canzone d'autore al rock (si pensi a “Dio è morto” e “Canzone per un’amica”). Nonostante il periodo del “disimpegno” degli anni '70, e di brani come “Non dimenticarti di me”, “Voglio ridere”, e “Io vagabondo”, i Nomadi non hanno mai intaccato la loro immagine, mantenendo, grazie ad un'ininterrotta attività dal vivo, uno stretto rapporto con il pubblico. I Nomadi tornarono al grande successo nel 1990 con l’uscita dell’album “Solo Nomadi” e successivamente di “Gente come noi” (1991), uno dei migliori lavori del gruppo. Poco prima della scomparsa dell’artista venne pubblicata l’antologia “Ma noi no!” (contenete nuove versioni dei grandi successi), mentre “Contro” è il disco postumo, uscito nel 1993, contenete gli ultimi brani inediti incisi da Augusto. Del nucleo storico dei Nomadi erano rimasti soltanto Daolio e il tastierista Beppe Carletti: la scomparsa di Daolio è stata una perdita grave per tutto il mondo della musica italiana che ha perso una delle sue “voci” più caratteristiche.

Per ricordare Augusto Daolio domenica 7 ottobre, alle ore 17, ci sarà a Novellara (RE) l’iniziativa “Omaggio ad Augusto”, realizzata dall’Associazione Augusto per la vita (presieduta da Rosanna Fantuzzi) con il patrocinio del Comune di Novellara. Sarà un omaggio all’insegna dell’emozione nel ventennale dalla scomparsa. Ospite Irene Fornaciari, che eseguirà un tributo in acustico con il chitarrista Max Marcolini. Ospite Beppe Carletti, leader e fondatore dei Nomadi, che in questi giorni festeggia il grande successo del nuovo album “Terzo tempo”, che ha debuttato al terzo posto in classifica. Nel corso dell’appuntamento sarà presentato il libro “Le tue parole al vento” di Rosanna Fantuzzi (coadiuvata da Marco Bezzi), che contiene ricordi personali legati ad Augusto Daolio. Sarà inoltre presente il presidente della Fondazione Istituto di Ricerca Pediatrica “Città della speranza” di Padova al quale verrà consegnata una borsa di studio. Da segnalare che sempre domenica 7 ottobre, alle ore 11:30, nella Chiesa di Santo Stefano di Novellara, sarà celebrata una messa in memoria di Augusto Daolio.

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