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Pubblicato il 30/03/2010 alle 23:48:01Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Potenza evocativa tra ritmo, ironia e raffinatezza all’Are' Rock Festival con Figli di Bacco, Barack e Burattini e il Cavaliere Alessandro

di: Ambrosia J.S. Imbornone

Promettono bene quanto a qualita’ ed ineffabili capacita’ di coinvolgere il pubblico le band della 4°edizione del concorso nazionale Are’ Rock Festival. Il 25/03 sul palco Figli di Bacco, Barack e Burattini e Il Cavaliere Alessandro

Personalita’, carattere e forza emozionale: questi alcuni degli ingredienti necessari per colpire l’auditorio. Per poterli esibire, servono studio, passione, esperienza e sperimentazione. Dimostrera’ di avere in se’ le potenzialitą giuste il prossimo vincitore dell’Are’ Rock Festival?
Certamente il concorso nazionale per artisti emergenti promette bene anche quest’anno. La prima fase del contest, che prevede dieci serate di qualificazioni live per le 30 band selezionate su 302 iscrittesi, e’ ormai giunta alla sua sesta serata, che si svolgera’ il primo aprile al Donky Gold Club di Piazza Marina a Barletta e vedra’ protagonisti Moseek (Velletri, Alternative Rock), Gardenya (Trani, Melogrunge) e Io ho sempre voglia (Monopoli, Pop Rock). Intanto sul palco del concorso, organizzato dall’associazione culturale Europa Giovane, il 25 marzo č stata la volta dei Figli di Bacco (San Giovanni Rotondo, folk-rock), di Barack e Burattini (Levane Montevarchi AR, rock), e del Cavaliere Alessandro (Barletta, rock elettro-cantautorale).
Coinvolgente il set della prima band, i Figli di Bacco, che aumenta il suo impatto e la sua potenza evocativa quando il ritmo si fa piu’ vorticoso e attinge all’antica magia dei suoni del Mediterraneo come in “Musica”. Ma lo stile del gruppo e’ composito e personale e mescola folk, reggae, ska, fino a giungere allo scatenato patchanka di “Apulia 2” che canta l’auspicio di un’ascesa e di una rinascita, che da spirituale appare fisica nella frenesia del ritmo “bacchico”.
Travolge la platea l’originalita’ dei Barack e Burattini, tra cantautorato e un rock eclettico che ma soprattutto di testi ironici e impegnati, in francese e in italiano, in un progetto alieno dai consueti cliche’ della musica italiana. Si passa dai sogni dell’impiegato di un’agenzia di viaggi in “C’est si rare” al vuoto che divora “M (Maria)”, dalla rabbia tra reggae e crescendo di “Quello che so il 7 aprile 2009” (dopo il terremoto dell’Aquila) e il finale dedicato al “super papi fuckin’ lover”.
Dulcis in fundo, l’apprezzata esibizione del Cavaliere Alessandro con la sua attuale band: nel tempo aumenta la raffinatezza degli arrangiamenti delle sue canzoni e la forza emozionale dei suoi live per costruzione strumentale, ma anche e soprattutto grazie alla sua voce. Il Cavaliere infatti continua ad entusiasmare non solo per il felice connubio delle dimensioni sintetica ed acustica nelle sue canzoni, ma le note vertiginose toccate dalla sua voce limpida e delicata.
Le migliori band di questa edizione approderanno agli eventi finali dell’Are’ Rock Festival, con una giuria prestigiosa e ospiti nazionali. L’anno scorso a trionfare e’ stata Erica Mou e chiuse la finale un live di Max Gazze’ applaudito da oltre 5000 persone al pari di Megahertz e Sergio Carnevale (gią nei Bluvertigo), con cui si presentava in trio. In palio per il vincitore del concorso 2000 euro.

In foto il Cavaliere Alessandro in uno scatto di Sabino Balestrucci

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