Tenedle, show case elettronico dal minimalismo poetico
di: Patty Busellini
Venerdi' 11 Febbraio all'Anomalia di Prato abbiamo assistito allo show case di Luminal, il nuovo cd di Tenedle, coproduzione tra Rayboom ed Ululati dall'Underground. Un test importante per forgiare un progetto originale. Venerdi' 11 Febbraio all'Anomalia di Prato abbiamo assistito allo show case di Luminal, il nuovo cd di Tenedle, coproduzione tra Rayboom ed Ululati dall'Underground. Un test importante per forgiare un progetto originale.
Il vincitore del Premio della Critica al recente festival sulmonese dedicato alla memoria di Augusto Daolio ha presentato i brani che compongono il suo nuovo cd Luminal nello scatolone post industriale dell'Anomalia a Prato.
Gia' entrando nel locale abbiamo scoperto che la stagione dei concerti iniziava proprio con lo show di Tenedle e questo aspetto ci ha fatto subito capire che per la band di Dimitri Niccolai si trattava di un ulteriore difficolta' da affrontare: il locale non aveva ancora creato il suo pubblico residente e forse era meglio che la programmazione fosse partita PRIMA con band di sicuro tiro e POI con proposte originali ed uniche per il circondario. In pratica non sarebbe stato male giocarsi i jolly tipo Malfunk o qualche tribute band di successo gia' nel mese di Febbraio e magari verso primavera far esibire (ad un pubblico a quel punto avvezzo e preparato) concerti come quello di Tenedle o dei rinati Luciferme.
Gli scarsi 80/90 presenti erano persi nell'Anomalia e si dividevano i due distinti (anche geograficamente) gruppi: da una parte gli aficionados fiorentini (quasi ultras del progetto Tenedle, fans che conoscevano moltissime delle canzoni di Luminal e dei cd precedenti) e dall'altra i curiosi, in verita' assai rumorosi e poco interessati ad aprire la loro mente a questo nuovo progetto musicale !
Chi ha creduto in Luninal e nella sua valenza, era presente al 100%: tutto lo staff di Rayboom si dava un gran da fare per creare il supporto tecnico giusto, ma anche Giancarlo Passarella di U.d.U. Records e Sandro Bechelli (tecnico del suono di Luminal) erano tutti emotivamente coinvolti dallo snocciolare delle canzoni sul palco da parte del quartetto diretto da Dimitri Niccolai.
Gravi errori del service ed uno studio approssimativo delle luci (adatte piu' ad una serata da discoteca che ad uno show case) non hanno agevolato il lavoro sul palco dei musicisti, ancora alle prese con una amalgama non perfetta.
Sin qui gli aspetti negativi ed il voler cercare a tutti i costi il famoso pelo dell'uovo......
Sul fronte squisitamente e meramente musicale, non possiamo che essere soddisfatte: le canzoni di Luminal (su tutte Prima del Suicidio e Schizoide) hanno reso sul palco cosi' come su disco.
A tratti ci e' sembrato di trovarci di fronte ad una proposta primi anni'80, anche se la sperimentazione sintattica ed il gioco tra immagini e musica ha riportato alle mente degli ultraquarantenni presenti i tentativi di connubio tra le due arti visive che non si usa piu' mettere in campo, forse per mancanza di coraggio che aleggia negli animi dei giovani musicistio e dei gestori dei locali.
Pregevole lo sforzo profuso dalla Rayboom: Tenedle si esibiva con un gigantesco maxi schermo alle spalle, dove o andavano in onda i due videoclip della sua produzione discografica (prodotti e realizzati dalla stessa Rayboom), o immagini psichedeliche (stile locali della fine anni'60 londinese, come l'Ufo) o le riprese in diretta da parte di una telecamera posta sotto il palco.
La mancanza del feedback giusto da parte degli astanti, non ha caricato a dovere Dimitri, anche se dal palco senza sforzo si e' presentato un onesto concerto, fatto di un minimalismo poetico davvero interessante, sorretto da uno stile canoro originale e mai riconducibile a qualcuno di famoso, poggiato su un tappeto sonoro da migliorare, ma molto elettronico.
Oltre che augurarci altre migliori occasioni, per Tenedle non vedremo male un futuro cinematografico o altro sfruttamento in cui la componente visiva sia presente in modo preponderante: Luminal va percio' visto e sentito all'unisono.
Coraggiosamente la stampa dovra' occuparsene.
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