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Interviste
Pubblicato il 02/10/2011 alle 11:28:17Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Fabio Zuffanti: il mio prog rock e la mia ricerca la voglio portare sino a Ballaro'....

di: Patty Busellini

Il recente successo del suo La foce del ladrone, il ricordo del primo Battiato, una sua lettera aperta al sito de La Repubblica, i network radio ceh non sopporta. E poi Finisterre, La Maschera Di Cera, Hostsonaten, Quadraphonic e Aries!

Il recente successo del suo La foce del ladrone, il ricordo del primo Battiato, una sua lettera aperta al sito de La Repubblica, i network radio ceh non sopporta. E poi Finisterre, La Maschera Di Cera, Hostsonaten, Quadraphonic e Aries!


Un bentrovato a Fabio Zuffanti: come ti descriveresti e … perche' proprio in quel modo?
Bentrovati a voi e grazie dello spazio che mi concedete. Come mi descriverei…sicuramente come una persona curiosa. Tale curiosità mi spinge ad esplorare situazioni musicali differenti traendone grande godimento ed insegnamento. Credo infatti che sia dovere di ogni persona quello di temere cuore, occhi ed orecchie bene sempre aperti per captare gli input che vengono dall’esterno. Nel mio caso, grazie a questi input, cerco di spingermi sempre un po’ più in la nell’esplorazione di regioni diverse. Questo mi permette di passare dal prog, al pop, elettronica, folk, ecc…con grande divertimento e passione.

Nella tua variegata carriera artistica, spiccano quattro nomi principali: Finisterre, La Maschera Di Cera, Hostsonaten, Quadraphonic e Aries … ci dai un tuo ricordo e/o aneddoto per ognuno di loro?
Per quello che riguarda Finisterre e Maschera Di Cera ciò che ricordo e ricorderò sempre sono i bellissimi tour all’estero. Con tali gruppi ho suonato (oltre che in Italia) in Francia, Spagna, Svizzera, Belgio, Portogallo, Usa e Messico in situazioni straordinarie, pregne di energia positiva e bellissimi ricordi. Davanti ad un pubblico sempre caloroso ed attento.
Di Hostsonaten i 9 anni che mi ci sono voluti per completare la tetralogia delle stagioni che ho pubblicato in 4 cd differenti dal 2002 al 2011. Di Quadraphonic il mio primo concerto totalmente solo nell’ambito di una rassegna di musica sperimentale/elettronica nel 2003 e, infine, di Aries l’avere realizzato un concept album basato su un libro che ho amato moltissimo, ‘Il doppio regno’ di Paola Capriolo (l’album è ‘Double reign’ del 2010).

La tua ultimissima produzione e 'La Foce del Ladrone’, anticipato dal singolo Musica Strana: quali le aspettative che nutri? Sono gia' uscite (oltre alla nostra) altre recensioni che ti hanno colpito?
Si, negli ultimi tre mesi sono uscite moltissime recensioni; alcune bellissime (la vostra in primis, forse la migliore di tutte, lo dico sinceramente) altre un po’ più negative che hanno dimostrato a mio avviso un poco di leggerezza da parte dei recensori. Mi aspettavo infatti che da taluni il disco fosse più sviscerato e analizzato in profondità e solo a quel punto valutato. Invece molti si sono fermati alle apparenze; un disco che rifà il verso a ‘La voce del ladrone’ di Battiato e quindi scarsamente originale ed interessante…Credo sarebbero bastati solo un paio di ascolti più approfonditi per capire che il disco di Battiato era solo un pretesto e che il mondo contenuta nel mio disco è Zuffanti al 100%. Comunque meglio le stroncature che il silenzio, alcuni come XL di Repubblica non hanno nemmeno voluto recensirlo… chiaro, non faccio parte dei giri ‘giusti’.
Cosa mi aspetto? Null’altro che ci si accorga che sono un musicista a 360 gradi e che mi piace sperimentare con il prog, con la musica ‘strana’ e anche con la canzone. Ho sempre creduto di avere qualche chance anche come autore di canzoni e non solo come compositore di musica progressive e con questo disco volevo dimostrare, in primis a me stesso a poi agli altri, che potevo farcela. Comporre musica pop è una cosa assi difficile e sicuramente non sono arrivato al massimo delle mie capacità ma penso di avere messo un primo mattone per imparare e crescere anche in questo campo.

A Gennaio una tua lettera aperta sul sito de La Repubblica ha fatto rumore: parlavi di Elisa, della coda al supermercato, dell'industria musicale italiana ...
Si, quella lettera mi ha dato un’improvvisa popolarità e moltissima gente mi ha ‘scoperto’ in occasione di tale missiva. Devo dire che nel momento nel quale l’ho scritta ne avevo veramente bisogno, è stato uno sfogo accorato (e anche assai ingenuo a tratti) che però è stato apprezzato da moltissime persone che mi hanno dato il loro appoggio e la loro solidarietà. Segno che erano cose che molti covavano dentro e che andavano dette. Peccato che, come spesso succede, dopo le prime settimane, in cui tutti sembravano ‘pronti alla rivoluzione’ tutto si sia sgonfiato in fretta. Il problema è che la gente è veramente troppo disillusa e stanca, nessuno crede veramente che le cose possano cambiare. Io nella mia lettera non pretendevo di ribaltare le regole del gioco nel business musicale ma, se non altro, di ricordare alle persone che tali regole non sono state scritte in nessuna ‘tavola della legge’ ma sono cose decise da 30 anni a questa parte da uno sparuto manipolo di persone (soprattutto DJ) che badano bene che nulla cambi. Come dicevo però quella che manca è l’energia da parte delle persone; l’energia che può portare al cambiamento e che manca a tutti i livelli. L’italiano medio è stanco e disilluso, dentro di se si lamenta ma non ha il coraggio di fare realmente qualcosa perché troppo assuefatto e deluso dall’aria che tira da troppo tempo. Questo manca, il giorno nel quale ci sarà un risveglio di queste energie anche la musica cambierà.

Quali sono gli artisti che hai amato da giovane e quali invece quelli che segui ora con maggiore interesse?
Battiato è stato ed è tutt’ora l’artista che stimo di più, e non solo a livello musicale. L’uomo Battiato ha dimostrato che in Italia è possibile essere intelligenti, fare musica particolare ed avere successo. Cosa non da poco e assai rara per il nostro paese, se guardate come siamo messi in giro. Per il resto sono un accorato estimatore della grande stagione del rock progressivo a livello mondiale e seguo sempre con interesse questo genere, anche se credo che sono un po’ di anni non si pubblica un disco veramente significativo in tale settore.
Le cose che ho più apprezzo ultimamente…tante, mi tengo sempre aggiornato, per curiosità e per mestiere…quello che gira nel mio iPod al momento: Starlicker, Jonathan Wilson, Le Orme, Gentle Giant, Jah Wobble e una compilation di colonne sonore di sceneggiati anni ’70.

Dice il nostro diretur Giancarlo Passarella (nel recensire il tuo cd Ghiaccio) che sei riuscito (nella perfezione geometrica) ad esaltare il ruolo della voce che diventa narrazione ...
Ringrazio molto Giancarlo per queste belle parole. Io non nasco come cantante, anzi diciamo pure che usare la voce per cantare non è certo la cosa più naturale per me.

Però ad un certo punto ho sentito l’esigenza di interpretare da solo alcune storie che raccontavo. Da lì sono nati i miei dischi solisti. Mi rendo conto di avere un timbro particolare e sicuramente sono tutt’altro che preciso a livello di tecnica canora però credo che per le cose che faccio da solo la mia voce funzioni. Del resto il mio idolo a livello vocale è Robert Wyatt e quindi credo che questo basti a spiegare il tipo di approccio che mi piace.

Fabio Zuffanti uomo e Fabio Zuffanti musicista: riescono le due realta' a vivere assieme? Quali hobby riesci a coltivare?
Dirò una banalità ma credo che Zuffanti uomo e Zuffanti musicista siano un tutt’uno. L’uomo non potrebbe esistere senza il musicista e viceversa. Faccio musica per vivere e vivo per fare musica, questa è la mia modesta e spicciola filosofia. Chiaramente però arriva sempre, per forza di cose, il momento nel quale bisogna un pò staccare la spina (anche se il mio cervello continua a macinare melodie costantemente) e in quei casi il cinema, lo sport (corsa) e il cucinare sono i miei passatempi. Anzi di cinema , specie di alcuni registi, sono un vero nerd e possiedo tutto quello che riguarda i miei preferiti: Tarkowskij, Herzog, Bergman, Kaurismaki e molti altri…

Cosa non va nel mondo delle musica in Italia in questo momento? Da quale parte cominceresti a cambiare le cose?
Vuoi una riposta spietata o buonista? Spietatamente ti dirò, mandiamo a casa tutti i DJ dei network più popolari e convertiamo tali network in luoghi dove passino le hit del momento e ANCHE musiche non convenzionali. Ma non relegando queste ultime alla notte ma in orari umani dove anche chi conosce solo Vasco possa conoscere nuovi mondi e quindi cominciare a vedere un po’ al di là del proprio naso. Sogno un programma mattutino dove all’ultimo successo di Lagy Gaga segue un brano dei Gentle Giant oppure, per restare sull’attualità e sul personale, l’ultimo singolo della Maschera Di Cera. Assurdo vero? Ma non è in Target diranno…Macchissenefrega! Sta storia del target è solo un pretesto per intascare soldi. Per passare Lady Gaga …. la Sony (o chi per essa paga come una banca) … per passare Maschera Di Cera nessuno paga. Ergo, si ritorni ad una gestione da radio privata delle emittenti e che siano gestite da persone che amano veramente la musica …... non solo il soldo! Ascoltando musica diversificata le persone potranno abituarsi ad avere una mentalità più elastica che non teme di passare dal facile al difficile e tutti si crescerà, anche a livello umano. E per favore poi, mai più slogan tipo…Solo grandi successi! … ma per favore!!! Come se la qualità della musica fosse fatta solo dai successi… Risposta buonista: non esiste

Usiamo una macchina spazio/tempo: in quale epoca ti trasferisci e... perche'?
Ancora una volta sarò banale: nei primi anni ’70, epoca di grande libertà artistica e di menti aperte. Anni duri, difficili, pieni di contraddizioni e brutture senza dubbio ma nei quali le persone erano ancora abituate a pensare con le loro teste e c’era in giro tanta energia per cambiare…Purtroppo io all’epoca ero bambino ma quanto mi sarebbe piaciuto fare musica in un paese nel quale al primo posto in classifica trovavi i Van Der Graaf Generator…Fantascienza pura se ci si pensa oggi…Siamo stati i più intelligenti di tutti mandando in classifica gruppi del genere che manco a casa loro si filavano. Ora musicalmente siamo il terzo mondo…

Proviamo a guardare ora al futuro: cosa avra' fatto (in campo artistico) Fabio Zuffanti domani, fra un mese o fra un anno?
Fra un mese starò realizzando il remix per la ristampa della mia rock-opera 'Merlin', uscita originariamente nel 2000 e da un pò di tempo fuori catalogo per via del fallimento dell'etichetta che lo pubblicò all’epoca. Uscirà per AMS, l'etichetta che pubblica anche Hostsonaten. Poco dopo, sempre per BTF, registrerò il nuovo Hostsonaten dove musicherò le prime quattro parti del poema inglese The rime of the ancient mariner interpretate da diversi cantanti. Melin e Hostsonaten usciranno nella prima metà del 2012.
Tra un anno…forse il nuovo Maschera Di Cera o il nuovo Finisterre…Oppure sarò ospite di Ballarò per parlare delle brutture in musica.......

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