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Interviste
Pubblicato il 14/12/2008 alle 15:24:03Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Pepe Bassan di Assodeejay e Mario Di Gioia di Assoartisti: un accordo con la Siae, tanto per partire bene ...

di: Francisco De Mazzei Paradisi

Abbiamo messo allo stesso tavolo i due Presidenti di due associazioni che quotidianamente si sbattono per dare dignita', visibilita' e consulenza al variopinto modo degli operatori nella discografia italiana. Amano Pino Daniele, Pink Floyd, Santana.

Abbiamo messo allo stesso tavolo i due Presidenti di due associazioni che quotidianamente si sbattono per dare dignita', visibilita' e consulenza al variopinto modo degli operatori nella discografia italiana. Amano Pino Daniele, Pink Floyd, Santana.

Bentrovati a Pepe Bassan di Assodeejay e Mario Di Gioia di Assoartisti: per favore puo' ognuno di voi raccontare il suo ruolo e qualcosa sulla sua associazione?
Pepe Bassan=....... wow, subito una domanda seria… sono Presidente di della Associazione Nazionale Deejay Assodeejay - AssoArtisti, nata con l’idea di tutelare e promuovere la figura professionale dei deejay, per cercare di riunire e rappresentare tutte le persone che vogliono fare questo splendido lavoro in regola, e non solo.
Mario Di Gioia= AssoArtisti è l’associazione che organizza e tutela i lavoratori dello spettacolo e della musica dell’arte e della cultura a livello nazionale. Opera, l’unica in questo senso, in coordinamento diretto con l’Associazione di settore confederale Confesercenti, e attualmente rappresenta, politicamente e numericamente la più estesa e organizzata struttura sindacale del settore. Abbiamo avviato iniziative importanti per alcune normative e proposte che spaziano dal problema del lavoro a quello della cultura in commissioni parlamentari e Ministeriali.
Ricordo che tutta la questione che riguarda i cantanti in sala d’incisione è stata rilevata da AssoArtisti e le iniziative per mettere rimedio ad una situazione pericolosa per le piccole e medie imprese e a garanzia delle tutele previdenziali dei lavoratori è stata condotta su nostra presa di posizione politico parlamentare , che ha portato tutti all’incontro con il Sottosegretario al Ministero del Lavoro On. Pasquale Viespoli con cui sono state concordate linee di azione e l’attivazione per la prima volta del tavolo tecnico promosso proprio dal Sottosegretario e che ha valore politico di importanza strategica infinita per il settore. Aggiungo che anche gli ottimi rapporti con la Direzione dell’ENPALS della IMAIE della SCF, e della SIAE come dimostra l’accordo appena sottoscritto ci fa sperare in un futuro di novità favorevoli all’intero comparto della musica, e lo facciamo con modestia senza proclami e bandiere al vento, ci limitiamo a lavorare e a garantire tutele, questo è il nostro compito e su questa linea di azione stiamo crescendo quotidianamente al di là delle nostre più rosee aspettative.

Siete reduci da un importante accordo stipulato a Roma: di cosa si tratta e quali i vantaggi concreti?
Mario Di Gioia= L’accordo con la SIAE segna una tappa storica nella lotta alla pirateria della musica, perché da oggi,almeno per quanto riguarda la categoria dei DJ, questi potranno utilizzare solo file e dischi legalmente acquistati, che abbiamo chiamato copie lavoro, e significa anche un nuovo modo di porsi nell’ambito del riconoscimento come professionalità per i DJ, poiché è evidente che lì dove la concorrenza sleale piratesca sarà eliminata quelli che resteranno potranno godere di vantaggi per i cachet più dignitosi rispetto a quelli attuali.
Pepe Bassan=........ beh, prima di tutto che quando si pongono le questioni nel modo giusto si ottengono i risultati. La Siae ha dimostrato di saper ascoltare, e noi di saper porre i problemi nel modo giusto. Una piccola soddisfazione me la dovete permettere: quando è nata questa associazione sono fioccate le solite critiche, “ah ecco le solite cose, non faranno nulla… ecc ecc.” Sul nostro sito il primo obbiettivo che vi eravamo proposti era proprio quello di far permettere l’utilizzo legale degli mp3 e delle nuove tecnologie. Direi che a distanza di un anno circa lo abbiamo fatto. Per cui forse siamo quelli che non fanno solo chiacchere, ma anche i fatti.

Ognuno di voi frequenta il mondo della musica italiana in modo diverso... ma e' davvero cosi' malata?
Pepe Bassan= Più di quanto si possa immaginare, ahimè. Ma è come quando ti trovi di fronte ad un malato grave. Cerchi comunque fino alla fine di farlo guarire e di curarlo. Io sono troppo affezionato alla musica. Ci sono persone senza scrupoli che fanno di tutto per farmi cambiare idea, ma sono testardo e sono sicuro che la strada della legalità e della qualità alla fine vincerà.
Mario Di Gioia= Io non credo che sia la malattia della musica, ma piuttosto di chi pensa di sfruttarla male a fini personali. Mi spiego; La musica è di tutti ma è evidente che è prodotta, ideata e eseguita dagli artisti e dalle imprese che investono in questo comparto, è evidente che dove la musica viene scaricata illegalmente questi soggetti non potendo percepire i giusti compensi per il loro lavoro sono costretti a darsi ad altre attività, il chè pian piano porterebbe alla impossibilità di ascoltare musica perché non esisterebbe più musica, ecco perché è importante combattere la pirateria. I giovani devono essere educati a acquistare la musica, che, da parte sua deve fare uno sforzo per potersi metter sul mercato a condizioni più vantaggiose. In sostanza abbiamo bisogno comprendere il valore delle cose, e cominciare a chiamare le cose con il nome giusto, ovvero chi scarica musica illegalmente è un pirata che corrisponde alla parola ladro, e come tale deve essere trattato, altro che musica gratis per tutti.

Parliamo della vostra sfera personale: come passate i rari momenti di relax?
Mario Di Gioia= Suono sempre, ho i miei strumenti, la chitarra classica, quella elettrica, ho ricostruito uno strumento dalla vocazione esotica, come la steel guitar Hawaiian che mi consente di proporre musiche degli anni 60 per un ascolto che i giovani stanno apprezzando con favore, poi scusa come si fa a chiedere ad un musicista cosa fa nei momenti di relax, hai mai provato una soddisfazione più grande di quando ti proponi con una tua capacità ad un pubblico che ti ascolta ed è una capacità solo tua. Prova vedrai che soddisfazione è questo certamente è relax assoluto perché sei in pace anche con te stesso.
Pepe Bassan= .......... da un paio di anni sono ridiventato papà. Passo tutto il tempo possibile con mio figlio Davide. Ho un altro figlio di 16 anni con la mia prima moglie (sono separato) e sono consapevole degli errori che ho fatto in passato quando ho dedicato più tempo al lavoro e alla “carriera” invece che alla famiglia. Oggi è esattamente il contrario: prima mio figlio, poi tutto il resto.

Quali sono gli artisti che avete amato in gioventu' e quali invece seguite ora con maggiore interesse?
Pepe Bassan= ........... il mio primo lp acquistato è stato Wish You Were Here dei Pink Floyd. Il secondo The Songs Remains The Same dei Led Zeppelin. Sono cresciuto a pane e Beatles grazie ad uno zio chitarrista. Oggi ascolto musica latino americana dalla mattina alla sera, perché da 21 anni mi sono dedicato professionalmente solo a questo. Ogni tanto mi chiedono cosa ascolto in auto…da non credere: bolero, qualche volta reggaeton, se no faccio zapping sulle radio…
Mario Di Gioia= Io amo particolarmente Carlos Santana, ma anche gruppi ormai dimenticati, come Santo & Johnny, Gli Indios Tabarajas, e degli artisti attuali in particolar modo Pino Daniele, che resta per me una delle pietre miliari della musica italiana, Jazz, napoletana, etnica ecc,. concentrata in un solo artista.

Ritorniamo alla giornata romana in Siae: ritenete che con questa realta' si sia aperta una stagione ricca di dialogo?
Mario Di Gioia= E’ quello che ho sostenuto nel mio intervento alla presenza del Presidente Assumma del Direttore Caridi e di tutti i funzionari SIAE, e la conferma di essere sulla strada giusta è venuta proprio dal Presidente della Società, che ha confermato disponibilità e, necessità di un dialogo più intenso e aperto anche a critiche lì dove sono necessarie, perché attraverso queste si possono pensare soluzioni nuove che provengono dagli stessi operatori che conoscono molto bene le difficoltà del settore.
Pepe Bassan=Questo accordo è una grande vittoria ma non è un obbiettivo finale. Anzi è solo la prima di tante iniziative che vogliamo portare avanti. In Siae, come con altre istituzioni. Per quanto riguarda la Siae, vogliamo affrontare il problema della compilazione elettronica dei programmi musicali, la ripartizione analitica di tutti i brani eseguiti, risolvere la problematica dei bollini, e magari pensare anche alla ripartizione verso gli esecutori, in questo caso i dj. E soprattutto continuare la battaglia contro la pirateria, che si fa educando le persone, creando regole semplici da rispettare e poi facendo i controlli che si dicono di fare e invece non si fanno. Questa battaglia non si potrà mai vincere solo con gli spauracchi o dicendo che si può scaricare la musica tranquillamente, come qualche politico buontempone ha detto una volta.

Quali altre istituzioni italiane andrebbero chiamate al capezzale della nostra musica? Con quali ruoli?
Mario Di Gioia= Certamente il Parlamento che da anni sta cercando una strada per dare una legge alla musica e allo spettacolo, sia in per la tutela in quanto attività da tutti riconosciuta culturale, sia per quanto riguarda il lavoro, che viene sempre considerato una seconda attività, qui pare abbiamo delle novità che vanno a sostegno delle interlocuzioni da noi avviate con la On. Fiorella Ceccacci e il Sottosegretario Gabriella Carlucci, che si stanno prodigando con una serie di proposte di legge sulle quali abbiamo già dato il nostro giudizio in parte di apprezzamento in parte di suggerimenti per migliorarne il contenuto tecnico e politico, e contestualmente da loro abbiamo ottenuto l’apprezzamento per la nostra competenza e la nostra abnegazione per il contributo che abbiamo finora saputo apportare, ma non è finita, siamo all’inizio della legislatura però, quindi la speranza che il tutto possa andare in porto perché abbiamo i tempi per poter raggiungere l’obiettivo.
Pepe Bassan=Domanda difficile: risponderei tutti quelli che si sentono coinvolti, ma soprattutto in questo momento penso che non dovrei chiamare nessuno: chiunque si sente di andare avanti per la strada della legalità e difendere gli interessi di tutte la partin in causa (autori, editori, musicisti, esecutori, ecc ecc), allora sarà ben accetto per un dialogo serio e costruttivo.

Se facciamo un confronto con l'estero, dove la musica italiana e' vincente e dove invece deve ancora lavorare sodo?
Mario Di Gioia= Noi abbiamo bisogno di normative adeguate al tempo in cui viviamo. Lavoriamo ancora su normative del 1948 per le tutele dei lavoratori del settore e del 21963 per quelle che riguardano il riconoscimento della musica come attività lavorativa nel settore della cultura, siamo quindi indietro nel tempo, abbiamo bisogno di capire chi siamo con una legge adeguata, e con spazi maggiori all’interno dei media in cui vogliamo contare con le nostre proposte e le nostre idee. Purtroppo questi spazi vengono concessi a programmi che chiamare “deleteri” è una offesa alla deletarietà, eppure questa situazione non riesce ad essere rimossa, su questo vogliamo e dobbiamo lavorare se intendiamo metterci al passo con le altre nazioni che, sulla musica fanno muovere il proprio PIL, basta guardare all’Inghilterra, noi invece siamo ancora legati a leggi anacronistiche, che ad esempio mettono a paragone l’inquinamento acustico e i concertini d’intrattenimento. Ti pare logico, eppure, un motorino strombazzante in Italia vale come una bella canzone, questa è la realtà.
Pepe Bassan=Forse non sono la persona più adatta per questa domanda, anche perché girando il mondo mi sono davvero reso conto che tutto il mondo è paese, come si dice. La cosa però che mi stupisce è come il mercato latino americano sia ancora così attivo verso la musica in generale: parlo di ventite di dischi, concerti ed eventi musicali che sono qualcosa di davver grande rispetto a quello che facciamo noi.

Cosa ne pensate della crisi della nostra discografia?
Pepe Bassan= ............l’industria discografica italiana tradizionale è credo da anni in un vortice destinato ad inghiottire tutte quelle persone che per anni non hanno saputo guardare avanti e capire che le nuove tecnologie non devono far paura, ma servono a restare al passo con i tempi e a creare nuove opportunità di lavoro e di sano business. Ci sono troppi “dinosauri” nella discografia, e poi leggi assurde che bloccano, limitano, complicano la vita ad ogni nuova iniziativa, e intanto la pirateria va avanti.
Mario Di Gioia= Soffre del male del profitto facile e quindi non produce nuovi talenti, perché le maggiori case discografiche non investono sui giovani e sulle novità che sono in grado di produrre, si ha così il paradosso che siano le piccole etichette ad investire su di loro con scarsi risultati perché le capacità di investimento sono ovviamente limitate. La discografia a mio parere ha ancora molto di affascinante per gli artisti, e và ancora sfruttato questo fascino, ma con proposte nuove anche di forma e di colore oltre che di contenuti musicali, cominciamo ad esempio a pensare di investire di più sul libro allegato al CD con la presentazione dell’artista, credo che gli utenti vogliano sapere di più di chi si ascolta. E’ solo un esempio naturalmente ma da il senso delle tante cose nuove che potrebbero rilanciare il comparto, bisogna decidere se farlo morire definitivamente,ma questo spetta solo a noi operatori.

Se ci incontriamo domani o fra un mese o fra un anno... che cosa vi augurate si possa dire della musica che tanto amate e seguite?
Pepe Bassan= Buon Natale. No, a parte gli scherzi, diri che qualche passo è stato fatto, ma c’e ancora tantissimo da fare (e a volte mi guardo indietro e mi dico… ma chi me l’ha fatto fare…eheheheheh).Comunque Buon Natale davvero. Ciao
Mario Di Gioia= Finalmente una nuova stagione di musica tipo quella degli anni 60.

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