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Pubblicato il 25/05/2004 alle 22:13:07Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Biagio Antonacci - "Convivendo parte 1"

di: Massimo Giuliano

Mentre “Non ci facciamo compagnia” è già un hit radiofonico, noi parliamo del primo album “a puntate” della storia della musica, elogiando Biagio. E criticando la Universal

“Convivendo parte 1” è il nuovo cd di Biagio Antonacci, uno che — per dirla con Mario Luzzatto Fegiz — «Non riesce a scrivere canzoni brutte». Vero: il cantautore compone brani pop di sempre piacevole caratura, e anche stavolta non manca di confermarsi come uno dei più validi songwriters italiani, ispirato e sempre poetico. Certo, ci viene un po’ da rimpiangere l’Antonacci degli esordi, quello rockettaro di “Non è mai stato subito” e “Liberatemi”, che ha lasciato le chitarre elettriche in favore di canzoni più romantiche (e, in questo senso, più di sicuro impatto sui cuori sospiranti) come “Iris”, “Quanto tempo e ancora” e via dicendo, ma bisogna pur rendersi conto che un artista cambia, si evolve, e se sente la necessità di fare qualcosa di diverso si può scegliere di seguirlo come di abbandonarlo. Non certo di obbligarlo a produrre ciò che non vuole.
“Convivendo parte 1” è un cd che si fa ascoltare piacevolmente, e che suona diverso sia da un album a metà fra il rock e il miele come “Il mucchio”, sia da un disco che strizzava l’occhio alla melodia come “Mi fai stare bene”, sia — infine — da un album un po’ difficile da digerire quale “9/nov/2001”. E se un tempo Biagio si affidava a Mel Gaynor per le parti di batteria, ora ritrova il suo passato e percuote come una volta pelli e tamburi, insieme al consueto tocco di pianoforte. I pezzi si presentano freschi, dolci, ma non noiosi, cosa che invece rischiava quasi di accadere nel caso del precedente lavoro: si apprezza il sax che fa capolino in “Mio padre è un re” (uno degli episodi migliori) e “Quell’uomo lì”, ci si lascia avvolgere dall’antonaccissimo “Non ci facciamo compagnia” (già un superhit) e ci si commuove di fronte alla versione piano e voce de “Il fiume dei profumi”, scritta in origine per Mia Martini. Bella anche “Passo da te”, che alcune radio già programmano.
L’album è un concept, incentrato sul tema della convivenza: «Siamo nati da condivisione e, credo, ne moriremo privi», scrive il cantautore nelle note di copertina.
Un giudizio? “Convivendo parte 1” è contemporaneamente una buona conferma e un bel passo in avanti per Antonacci: una conferma, perché comunque lo stile caratteristico di Biagio è tutto qui, pur non trattandosi quasi mai di una fastidiosa ripetizione; un passo in avanti, perché testi, musiche e arrangiamenti si amalgamano bene e in generale questo lavoro può essere definito un disco di qualità. Abbiamo l’impressione che Antonacci possa ancora fare di meglio, ma non abbiamo fretta: in tempi di magra (discograficamente parlando), questo cd ci va benissimo!
Ottima anche la scelta di venderlo al prezzo imposto di 10,90 euro, per scongiurare la pirateria: un’idea azzeccata, anche perché in questo modo “Convivendo parte 1” è stato aiutato ulteriormente a raggiungere la vetta delle classifiche. Parlo di aiuto “ulteriore” perché personalmente ritengo che sarebbe giunto in cima lo stesso, però così è chiaro che il percorso è stato ancora più semplice.
Una critica però va fatta, e non a Biagio, bensì alla Universal, la sua casa discografica: va bene che il pubblico può portarsi a casa un album di Antonacci a prezzo specialissimo, ma “Convivendo parte 2” uscirà tra pochi mesi, e i fan che sicuramente acquisteranno anche questo secondo episodio spenderanno, a conti fatti, 10,90 + 10,90 = 21,80 euro per un cd di complessive 16 canzoni (8 adesso e 8 nel prossimo)! Non era più saggio pubblicare un unico album di 16 tracce al prezzo con cui si sta vendendo ora “Convivendo parte 1”?
Mah…
Ok, la Universal potrà sempre obiettarci che non siamo costretti a comprare entrambi i capitoli, ma vai a spiegarlo al pubblico di Biagio!

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