Le power ballad dei One Way Ticket recensite dal Mucchio
di: Beppe de' Mayer
La recensione e' firmata da Hamilton Santia' e sviscera considerazioni, speranze, dubbi del cd Ora et implora, il secondo per la band di Morris Maremonti, dopo l'esordio con U.d.U. Records! Le ballate robuste rendono bene nel cd! La recensione e' firmata da Hamilton Santia' e sviscera considerazioni, speranze, dubbi del cd Ora et implora, il secondo per la band di Morris Maremonti, dopo l'esordio con U.d.U. Records! Le ballate robuste rendono bene nel cd!
Davvero una bella recensione quella apparsa sul Mucchio. Firmata da Hamilton Santia', cosi' inizia ...Dopo Fase di decollo (esordio del 2006 per la U.d.U. Ululati dall’Underground), tornano gli One Way Ticket, caso più unico che raro di band formata grazie ai solitamente famigerati annunci su Internet. Nella ridda di proposte italiane in italiano che ci portano sempre a giudicare le cose con un po’ più di cattiveria (se non altro per il livello mediamente ridicolo dei testi), quella di Ora et implora può contare su alcuni punti di forza tipo la cocciuta coerenza della proposta musicale – un rock italiano senza velleità artistoidi e che non disdegna sudaticce virante hard che ricordano i Timoria – o la capacità di scrivere ballate robuste decisamente più convincenti degli episodi tirati....
Nella parte centrale della recensione si analizzano anche i singoli brani ...Infatti il brano migliore del lotto è L’uomo con un sogno in meno. Anche se non è esattamente la tazza di the di chi scrive, canzoni come queste si fanno ascoltare, apprezzare e notare come punto di partenza per i prossimi lavori....
Ma c'e' qualcosa che non ha convinto Hamilton Santia'? Nel senso: in questa babele musicale che ci circonda bisogna cercare di valorizzare quello che ci riesce meglio quindi perché continuare a fare esperimentini con elettroniche che non convincono (Supermarket, Ora @ implora...) quando invece la si potrebbe puntare – dimostrando anche più coraggio, se vogliamo – ad essere veramente sudati e rocker, puntare coerentemente su queste power-ballad che tanto bene ci riescono e tanto potrebbero essere un bel marchio di fabbrica?
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