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Pubblicato il 25/05/2012 alle 18:24:55Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Quando la voce di Kerry Ellis incontra il sound dei Killer Queen: it’s a kind of magic!

di: Dario Albelli

Dopo l' esibizione di Sanremo al fianco di Brian May ed Irene Fornaciari, Venerdi' 18 Maggio l’Obihall di Firenze ha ospitato il ritorno in Italia della stella inglese Kerry Ellis. Complici della magia i Killer Queen con Raffaele Lombardi!

Dopo l' esibizione di Sanremo al fianco di Brian May ed Irene Fornaciari, Venerdi' 18 Maggio l’Obihall di Firenze ha ospitato il ritorno in Italia della stella inglese Kerry Ellis. Complici della magia i Killer Queen con Raffaele Lombardi!

Tutti sul palco a raccogliere gli applausi!

Che Kerry Ellis fosse un cavallo su cui puntare alto lo sapevamo. Che la passione e la professionalità del lavoro dei Killer Queen fosse unica, sapevamo anche questo. Che dall’incontro fra la stella di Broadway ed il tributo ufficiale italiano al Mercury della leggenda non potesse che nascere un nuovo e più grande successo, era tutto da vedere. Ricordo le parole di Francesco Di Giacomo, in un’intervista a pochi minuti dal concerto del Banco e de Le Orme: porre sullo stesso palco due personalità artisticamente forti e pensare di essere a metà dell’opera è commettere una forte ingenuità. Uno più uno non fa sempre due, tantomeno quando le due personalità appartengono a due culture diverse, e si esprimono in due lingue diverse.

Possiamo parlare di magia? Decisamente quel che è andato in scena sotto il tendone dell’Obihall il 18 maggio aveva tutti i caratteri del sovrannaturale. Kerry Ellis è una cantante di successo inglese, la cui carriera è svoltata nel momento in cui da attrice ha incantato Broadway in opere teatrali come My Fair Lady, We Will Rock You e Wicked. I Killer Queen sono dal ’95 la punta di diamante italiana dell’eredità dei Queen, celebri fuori dal Belpaese e freschi di DVD Live With Orchestra. Ma quale miglior modo per rendere tributo allo splendido lavoro di Kerry Ellis e dei Killer Queen se non andando ad elogiarne la collaborazione? Le ben tre ore complessive di concerto sono state suddivise in parti.

Apre le danze la Tie Your Mother Down di Raffaele Lombardi, vocalist dei KQ. I 6 brani che seguiranno, fra cui A Kind Of Magic e Another One Bites The Dust, hanno effetto doping sul pubblico che, dissolta ogni timidezza, diverrà insaziabile fino all’ultima nota del concerto. Con Innuendo, These Are The Days Of Our Lives e Show Must Go On l’ensemble italiano regala al pubblico un estratto di quel minuzioso lavoro che li ha portati a ricevere l’approvazione di Brian May in persona: riproporre in concerto l’intero Innuendo, come nemmeno Freddie era riuscito a fare, a causa della morte prematura.

Con una platea in fiamme che chiama a gran voce il suo nome, Kerry Ellis fa il suo ingresso. Bionda e tacco alto, niente fa breccia come la luce negli occhi e la grande umiltà. Kerry ha in serbo per l’Obihall brani come Dangerland e I’m Not That Girl, tratti dal suo Anthems, di cui Brian May è produttore/musicista, ma anche vere hit degli stessi Queen, come Crazy Little Thing Called Lov” e Save Me. Impressionante la resa di Defying Gravity dal musical Wicked. Sembra impossibile che tutto questo sia solo una parte dello show. Raffaele torna sul palco dai suoi Killer Queen e dopo la magistrale Don’t Stop Me Now e l’inno Radio Gaga, Kerry si unisce al frontman italiano sulle note di Under Pressure. Lo show si conclude su We Will Rock You e We Are The Champions.

Fra gli applausi e mille sorrisi i musicisti si ritirano nelle quinte. Non posso che rimanere perplesso quando nel backstage sento Daniele Trambusti, batteria dei KQ, spiegare che Kerry, Raffaele e la band hanno potuto incontrarsi in sala prove giusto un paio di volte. Stando a Francesco di Giacomo ed i suoi 40 anni di esperienza, per affrontare un concerto di queste proporzioni è necessario che le due parti abbiano il tempo di accordarsi, assimilare i ritmi, e le abitudini. E Di Giacomo aveva ragione, nel 99% dei casi è così. Se è vero che l’eccezione conferma la regola, pare che questa volta l’empatia e la professionalità abbiano avuto la meglio. Che la chiave di questa collaborazione vincente sia da ricercarsi in una passione condivisa e sincera per l’eredità musicale che Freddie e i suoi ci hanno lasciato? Oppure è stata veramente magia?…

Il concerto, presentato dal nostro diretur Giancarlo Passarella, ha visto anche la partecipazione a sorpresa di Martha Rossi, che ha interpretato Scaramouche nel Musical We Will Rock You.

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