Sgorga miele dalla recensione di RockAction per il funk metal dei Sarti19
di: Giancarlo Passarella
Mentre la band e' in pieno tour promozionale per il lancio del cd L’Immagine è a puro scopo dimostrativo, stanno uscendo le recensione tutte positive, compresa questa firmata da Enrico Mainero per il sito romano RockAction. Mentre la band e' in pieno tour promozionale per il lancio del cd L’Immagine è a puro scopo dimostrativo, stanno uscendo le recensione tutte positive, compresa questa firmata da Enrico Mainero per il sito romano RockAction.
Ha ragione Enrico Mainero nel dire che qui non facciamo solo pizze e canzonette: basta con questa immagine poco professionale del mondo rock italiano! I Sarti19 sono la dimostrazione di un bel progetto, semplice e professionale, grintoso e con i controfiocchi.
Alcuni passaggi di questa recensione del loro cd dimostrano che non siamo i soli a pensarlo ...Dicono che l’Italia è la patria delle canzonette. Dicono che l’italiano è una lingua adatta solo alla poesia. L’Underground italiano è invece pieno zeppo di interessanti talenti, di cui purtroppo solamente in pochi si accorgono. Talenti Rock dalle geniali intuizioni, talenti che basterebba valorizzare di più per vederne crescere i frutti. Chi sta raccogliendo i frutti di un buon lavoro iniziato mesi fa in uno studio bolognese, sono i Sarti19, band tanto geniale quanto incredibilmente concreta..... Sembra quasi che con RockAction ci sia una sintonia di decenni ed invece (vi posso garantire) ci conosciamo professionalmente e telematicamente da un paio di mesi e nulla di piu'!
Ma proseguiamo nel leggere alcuni momenti di questa loro recensione .. L’Immagine – è a puro scopo dimostrativo (un’altra interessante creatura dell’etichetta Ululati dall’Underground Records e delle edizioni DiscToDisc), segue “The sick room”, il primo lavoro della formazione (datato 2003). La forza della compagine bolognese sta probabilmente nello spiazzare dolcemente l’ascoltatore, proponendo una musica che difficilmente si fa catalogare ordinatamente sotto delle etichette preconfezionate. Composizioni di qualità sopraffina (sia tecnicamente che artisticamente), testi duri e diretti e un’attitudine Rock che immobilizza, fanno del disco una vera e propria chicca. L’elettronica, decisamente più presente rispetto al recente passato del gruppo, abbraccia senza fatica le parti ritmiche e la dominante metal e nu metal. I cinque brani del disco, pur conservando una certa linea guida ben rintracciabile, variano notevolmente l’uno dall’altro.....La mia soddisfazione nel leggere queste parole e' doppia, perche' Enrico Mainero dimostra tangibilmente di conoscere la storia della band, dati i passaggi/paragoni che ha fatto con la precedente produzione su cd.
.... Drago conduce l’ascoltatore in un sentiero fatto di ombre e riff granitici, in cui le chitarre si fanno taglieni e veloci come lame (per scontrarsi con una sessione ritmica tanto martellante quanto stimolante). Da sottolineare il ritornello che dà spazio a ritmiche meno sostenute e più solari (la voce di Francesco Gualdaroni mostra qui tutta la sua versatilità e la sua verve). Sul finale un sentiero tracciato da malinconici archi sottolinea le capacità d’improvvisazione di questa giovane band. Le mani sono qui recupera alcune soluzioni chitarristiche Prog - Metal di scuola Dream Theater. La potenza del pezzo non fa prgionieri, mentre l’eleganza degli stop and go affidata alla sei corde disarmano per pulizia d’esecuzione e per originalità compositiva. L’EP si conclude con un pezzo strumentale, la splendida Rainbow island. Le sei corde di Marco Masotina si muovono sul tappeto ritmico disegnato da Teo Colonna e Edo Bertolini con grazia ed eleganza straordinarie. La pulizia e la dedizione melodica di alcuni passi ricordano il miglior Satriani. “L’immagine” è dunque la giusta risposta a chi vede nell’Italia, solo spaghetti e canzonette. ...
Ora non resta che vederli suonare dal vivo: quando lo faranno anche sulla piazza romana, magari con la collaborazione proprio di RockAction?
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