Che bello incontrare Aldo Pedron, un vero giornalista rock
di: Giancarlo Passarella
I suoi articoli sono sul mensile Jam, ma e' partito con la fanzine Happy Trails, e' stato tra i fondatori de Il Mucchio Selvaggio per poi creare L'Ultimo Buscadero: ha scritto libri di musica ed ama Brian Wilson ed i Beach Boys! I suoi articoli sono sul mensile Jam, ma e' partito con la fanzine Happy Trails, e' stato tra i fondatori de Il Mucchio Selvaggio per poi creare L'Ultimo Buscadero: ha scritto libri di musica ed ama Brian Wilson ed i Beach Boys!
Il suo nickname e' AldoBeach e ... non riesco proprio a spiegarmi come mai! Qui lo vediamo abbracciato al suo idolo di sempre, quel Brian Wilson che nel 1960 con i Beach Boys inizio' il fenomeno del surf rock... mi e' toccato bazzicare per un aeroporto famoso, prima di incontrarlo!
Ben trovato ad Aldo Pedron: come ami definirti e perche'?
Fondamentalmente sono un appassionato di musica. Ho iniziato a comperare dischi in vinile all’età di 15 anni ! Ricordo erano ben dieci 45 giri (singoli) del Cantagiro che era una rassegna musicale con un girone dedicato ai complessi (beat italiano anni ’60) ed era l’estate del 1966 e da allora non ho più smesso nemmeno un giorno di comperare dischi. Naturalmente già nel 1966, 1967, 1968 e 1969 che considero gli anni più fertili in assoluto della musica rock in assoluto mi sono dedicato a seguire in modo viscerale e a collezionare artisti solisti e gruppi soprattutto americani e inglesi.
Leggiamo le tue recensioni sul mensile Jam, ma quali sono le altre collaborazioni che hai in attivita'?
Scrivo su Jam ( tutti i mesi) e poi collaboro con un’altra rivista chiamata Jamboree ( vintage, rivista musicale dedicata agli anni 50’ e 60) dove mi diverto a scrivere articoli su Dave Anthony’s Moods (gruppo di beat inglese di base in Italia nel 1967, 1968), il Quartetto Cetra, Los Bravos, ecc, ecc… Ho appena terminato una collaborazione con una radio locale ..Radio Lupo Solitario…. Ho scritto alcuni articoli per altre fanzine e riviste romane.. (Musik Box, Vintage, ) ...Addirittura ho scritto un articolo per una rivista sportiva Calciomania con un articolo sul calciatore Karl -Heinz Rumenigge (… sono di fede interista) ed insomma scrivo di ciò che voglio e che mi piace e mi diverte…..
Come sei arrivato a questo tipo di lavoro? Partiamo anche dal mondo scolastico e non ti scordare di darci un po' di retroscena di come tu sei diventato giornalista musicale...
Ho studiato in un liceo linguistico a Milano …...... tre o 4 anni consecutivi come pendolare, in treno da Gallarate a Milano perché a quei tempi il liceo linguistico non c’era nella mia città, era la metà degli anni ‘60 e come dicevo comperavo i singoli da Caru’ Dischi, uno dei migliori negozi di dischi in Italia in assoluto. Con lui (Paolo Carù) ho iniziato a scrivere su alcune fanzine dei tempi.. tipo Happy Trails (…. se ne stampavano 100 copie). Sono stato socio di una radio locale, Radio RG6 nella quale trasmettevo in diretta con un mio amico un programma il sabato,dalla mezzanotte alle 8 del mattino (sempre rock americano e inglese in parte!). Poi tramite Massimo Stefani che comperava i dischi da Carù per corrispondenza è arrivata dapprima l’offerta di scrivere su Suono Stereo HI-Fi nella rubrica Music Box poi di fondare e creare una nuova rivista musicale indipendente e così nel 1977 è nato il Mucchio Selvaggio di cui sono stato tra i soci fondatori e redattore… Nel 1980, la famosa scissione... io, Carù ed altri abbiamo creato una nuova rivista musicale, L’Ultimo Buscadero di cui sono stato Direttore dal primo numero del Dicembre 1980 al 1992..
Dopodiché ho creato con un amico Luciano Angelini, una etichetta discografica, il Club De Musique di Courmayeur e pubblicato diversi dischi (Ghosthouse, Ben Vaughn, Paolo Bonfanti)… Dicevo che l’etichetta aveva la sede presso Luciano Angelini a Courmayeur. Si era creato un piccolo gruppo di appassionati e oltre a produrre dischi si organizzavano concerti di artisti inglesi ed americani ( Elliott Murphy, Lee Fardon, Tony Bird e molti altri), e mentre mia moglie sciava io producevo i dischi! Dopodiché lasciato in maniera burrascosa il Buscadero ( i rapporti con Carù sono scesi a meno di zero) ho collaborato con Hi-Folks, poi diventato Jam ( ho collaborato in maniera fissa e regolare) ed una miriade di altre riviste per cui ho scritto per brevi periodi….o saltuariamente …. Ho collaborato e partecipato naturalmente a diverse enciclopedie rock per Arcana, Fabbri Editori, Editori Riuniti e scritto tre libri:
Ry Cooder -Il viaggiatore dei suoni ( Arcana) del 1998
Guide Rock - California (con Roberto Caselli) (Editori Riuniti) del 2000
Guide Rock - New Orleans e Louisiana (con Carmelo Genovese) (Editori Riuniti) del 2002
Dal Giugno 1985 sono iscritto all’ Albo dei Giornalisti pubblicisti.
Facciamo finta che io sia gnorri ed ignorante dell'editoria musicale italiana, specializzata e non. Per questo ti faccio questa domanda, velata di ingenuita'... ci si campa? Hai un altro lavoro serio?
Secondo me non ci si campa….altri però ce l’hanno fatta e quindi forse dipende dalle tue capacità, dalla fortuna, da tanti fattori.. e poi bisogna vendersi bene, e io non sono capace.. Non scendere a compromessi, io non ho mai voluto scrivere di artisti molto commerciali e quindi mi sono sempre occupato di artisti di nicchia o comunque di una musica settoriale altrimenti non avrei fondato Mucchio e Buscadero (due riviste indipendenti e specializzate, nate proprio per parlare ed occuparsi di una certa musica….) … Sì, io ho un lavoro serio dal 1973 (è stata una scelta ben precisa) e lavoro in aeroporto presso una nota casa di spedizioni internazionali e compagnia aerea in qualità di Supervisor e naturalmente mi piace anche il mio lavoro.. Quindi 10 ore dedicate al lavoro serio e le altre, tutte dedicate (nottate e weekend inclusi..!) alla musica. E poi c’è anche la famiglia (... moglie, due figlie, un cane e un gatto..)
Vista la tua esperienza, puoi dare dei consigli ai giovani musicisti? Cosa fare e cosa non fare? Ed a chi vuole diventare per forza giornalista?
Provarci, provarci provarci, cercare di scrivere, trasmettere per radio, tampinare tutte le riviste... i quotidiani nazionali e quelli di provincia, del tuo paese, piccoli o grandi che siano e fare esperienza… cercare di organizzare concerti, insomma buttarsi a capofitto nel mondo musicale secondo le opportunità che trovi … l’importante è avere la passione, se hai la passione da qualche parte arrivi….e puoi riuscirci !!! Non fare soltanto quello che non ti piace e non te ne frega niente….
Quali sono stati gli artisti che hai amato in passato? Quali invece segui adesso con passione? Chi invece dal vivo ti ha deluso profondamente?
Seguo migliaia di gruppi americani (la mia reale passione) e qualche inglese. Il mio gruppo preferito sono i Beach Boys ( … Brian Wilson ed i Beach Boys )... A parer mio, la miglior formazione al mondo in assoluto di tutti i tempi !
Sono amante del rock ,blues, country, country-rock ,bluegrass, tex-mex, surf music, strumentale e vocale, west-coast, reggae, ska, southern-rock, western-swing, cajun e zydeco music, jazz, rockabilly, rock and roll, ecc.ecc. Del passato ho amato tutti i gruppi della west-coast, Quicksilver Messenger Service, Jefferson Airplane, Grateful Dead, Byrds, Spirit, Kaleidoscope, Creedence Clearwater Revival , Little Feat, Allman Brothers band e centinaia di altri gruppi e solisti.. Ma ho amato naturalmente anche tutti gli inglesi anni ’60 : Beatles, Rolling Stones, Kinks, Who, The Animals di Eric Burdon, the Zombies, Spencer Davis Group, Manfred Mann, Hollies, ecc.ecc.
Negli anni ’70 devo ricordare i Traffic di Steve Winwood, i Procol Harum e molti altri ancora. Mi fa impazzire lo swing di Louis Prima ……. Naturalmente seguo artisti come Van Morrison, Taj Mahal, David Lindley, John Hiatt, Tom Petty and the Heartbreakers, Joe Ely, Bruce Springsteen, David Bromberg, Garland Jeffreys, Neil Young, Zachary Richard, John Cougar Mellencamp, Willie Nelson, Asleep at the Wheel,Willy De Ville (R.I.P.), Lyle Lovett, ed i bluesmen (e rhythm and blues) da Sam Cooke a Otis Redding , Solomon Burke e tutti gli altri…ed ancora adesso seguo con passione Los Lobos, tutti gli artisti folk e rock e blues della scena di Austin, i gruppi texani... Jimmy La Fave per esempio mi fa impazzire…. e migliaia di altri… tra le band più recenti ( per modo di dire), i Subdudes, Chris Jagger (fratello di Mick), Donna the Buffalo, gli Ollabelle... e molti altri ancora… Recentemente ho visto Aida Cooper dal vivo la miglior voce italiana femminile in assoluto!) mentre di concerti che mi hanno deluso non ne ricordo… anche perché più meno vado a vedere ciò che mi interessa e molti concerti di minori (artisti sconosciuti al grande pubblico) pochissimi italiani (tranne qualche amico/ musicista... tipo Ricky Gianco, Lorenzo Bertocchini, Fabio Treves e la sua Treves Blues band, Angelo Leadbelly Rossi, Oracle King e tutta la ciurma di Parma, Reggio Emilia con Martin Iotti, Oscar Abelli, Paul Boss, ecc. ecc. (ma fanno musica americana : blues, rhythm and blues ,ecc.ecc.)
Togliti qualche sassolino dalla scarpa: chi devi ringraziare in campo musicale e chi invece vorresti incontrare per dirgliene quattro?
Anche se i rapporti sono pessimi o per meglio dire del tutto inesistenti dal 1982 ad oggi( anche per mia scelta) musicalmente parlando devo soltanto ringraziare Paolo Carù (mi costa dirlo ma è così) e naturalmente Ezio Guaitamacchi con il quale dal 1992 in poi ho collaborato a varie iniziative editoriali (Hi-Folks, Jam ed i libri che ho scritto)... un vero amico che è forse stato anche la mia ancora di salvezza… In senso negativo ne ho incontrati molti di “pirloni” o gente che mi ha snobbato, ecc.ecc. ma tutto senza rancore … Vuoi sapere chi mi ha snobbato? da Riccardo Bertoncelli ad altri…..si ma è inutile comunque rinvangare troppo…
Il mensile Jam resiste sul mercato in modo coraggioso: come ti sembra stia andando il resto dell'editoria specializzata? Hai nostalgia per qualche testata che non c'è più' ?
L’editoria musicale come il resto d’altronde è in profonda crisi.. così come l’industria discografica in genere…è in crisi…. Il disco, il cd è in crisi e tutto ciò che gli ruota intorno…. A metà e fine anni ’70 seguivo riviste per me importanti come Zigzag (inglese), Rolling Stone americano, altri mensili o fanzine americane, Who Put the Bomp, le riviste di Greg Shaw, Creem, Crawdaddy, le riviste o i giornali con i poster e le scritte psichedeliche (west -coast californiana) e i disegni e l’arte grafica di Rick Griffin e una miriade di altri artisti a lui simili ….la fanzine inglese Dark Star e alcuni settimanali musicali come il Melody Maker e il New Musical Express sempre inglesi… In genere mi è sempre piaciuta a livello musicale, la cultura, l’arte e la filosofia americana intorno al rock americano (e in parte inglese)… Ora c’è internet, facebook, notizie in tempo reale, in tempo immediato ….. e i tempi sono profondamente cambiati…….
Aldo Pedron uomo ed Aldo Pedron giornalista: riescono i due a convivere? Nei ritagli di tempo libero, quali hobby riesci a curare?
Ripeto : lavoro 10 ore al giorno ( quello che veniva definitivo all’inizio dell’intervista il mio “lavoro serio”), poi musica , scrivo articoli e recensioni la sera, la notte, nei weekend leggo riviste musicali, tengo un archivio di tutte le foto, gli articoli e le recensioni pubblicate su riviste italiane e straniere su centinaia di gruppi che seguo maggiormente, vado ai concerti… e talvolta organizzo concerti , ecc, ecc. e poi seguo sempre l’Inter ( in TV) e la famiglia, direi che può bastare …..
Cosa non funziona nella filiera della musica in Italia? Da dove cominceresti a cambiare le cose?
Mi piacciono poco i gruppi italiani in genere, i suoni, le sonorità, gli arrangiamenti non mi piacciono un granché e poi quelli che cantano in inglese, 90 su 100 si sente subito lontano un miglio che sono italiani… insomma mi piace davvero poco la scena musicale del nostro “bel paese”. Ho sempre odiato i discografici , quelli che non lo fanno per passione e che trovo incompetenti e che mandano le copie promozionali soltanto ai “potenti” o alle “testate potenti” o soltanto arcinote e commerciali…. Ma riconosco i miei limiti e confermo che sono spesso prevenuto su molti artisti e gruppi italiani La musica è cultura per cui l’Iva come il libro non dovrebbe pagare l’IVA o pagarla soltanto al 4 % e non al 20 %… e a quel punto i CD dovrebbero costare sempre meno di 15 Euro…. Purtroppo non c’è una grande cultura musicale nel nostro paese ( a partire da governo) e quindi non vedo positivo per il futuro..
Inoltre da appassionato e da collezionista mi rendo conto che ora le nuove generazioni si comportano molto diversamente e non c’è più la possibilità o il desiderio di seguire la musica come la intendo io (di ogni singolo brano, seguire l’artista, i musicisti del disco , il produttore e tutto ciò che comporta l’opera del disco stesso).. ora basta un motivo che ti piace, basta copiarlo sull’i-pod e chi se ne frega chi lo canta o chi lo suona e da dove arriva ….ecc, ecc...
Vediamo di incontrarci fra qualche giorno o fra qualche anno: cosa avra' fatto Aldo Pedron in campo giornalistico? Qualche progetto che giace polveroso in fondo ad un cassetto?
Penso di continuare a scrivere per riviste e pubblicare qualche libro …. Progetti nel cassetto ce ne sono diversi … vorrei scrivere un libro sui Beach Boys, uno su Garland Jeffreys, uno su Zachary Richard, su Taj Mahal, uno sul Beat italiano anni ’60, uno sul cajun e sulla musica zydeco ed altri che per scaramanzia non voglio citare e poi vorrei ora trovare nuovamente una radio interessante a cui proporre la musica che piace a me !
Keep on rockin’... Aldo Beach Pedron
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