La Leggenda New Trolls all'Auditorium Parco della Musica (8/5/2010)
di: Paolo Ansali
Arriva anche a Roma l’attesa reunion della line-up originale dei New Trolls. Oltre due ore di classici e omaggi a Bindi e Renato Zero. Arriva anche a Roma l’attesa reunion della line-up originale dei New Trolls, oggi preceduta dalla definizione di Leggenda. Oltre due ore di classici e omaggi a Bindi e Renato Zero.
Leggenda non è un appellativo scelto a caso, visto che parliamo di un gruppo che ha scritto la storia del rock italiano, sin dalle sue lontane origini nel ‘67. Partito dal Teatro Carlo Felice a Genova, il tour approda anche all’Auditorium, in una Sala Petrassi piena (tra il pubblico anche Max Tortora e Giampiero Ingrassia). Un sottofondo a base di Jimi Hendrix accompagna l’attesa dello show. Si parte con Vent’anni , preso da “Concerto grosso 2”, una versione corale alla Eagles, con De Scalzi, Di Palo, Belleno e D’Adamo davanti al pubblico, in acustico. Il testo sembra scritto per questa occasione (“Non speravamo di tornare qui/Non credevamo di trovarvi qui.”) La scaletta pesca da quarant’anni di carriera in cui hanno attraversato ogni genere ed esperienza possibile. Anche le varie partecipazioni sanremesi, sempre sfortunate, come ricorda scherzosamente De Scalzi. Quella del ’96 fu con un loro celebre concittadino, Umberto Bindi, presentando “Letti”, co-firmata da Renato Zero, proposta anche stasera. L’album “Il Sale dei New Trolls” fu pubblicato da Fonopoli e, per onorare questa collaborazione, nel finale c’è una loro versione de “Il Cielo”. Un altro omaggio a Baglioni con “Poster” nella versione a cappella.
Per tutti i fan della fase prog-rock non poteva mancare la riproposta dei due Concerti grossi con l’ausilio dei Gnu Quartet, una formazione d’archi sorprendente. C’è spazio anche per la title-track di “Seven Seasons”, il Concerto Grosso di tre anni fa, in attesa del terzo ufficiale. Il pubblico incita il grande Nico, soprattutto quando lancia i suoi inconfondibili falsetti. Il suo ruolo alla chitarra è stato preso con bravura da Andrea Maddalone. De Scalzi si dimostra sempre un eccellente polistrumentista, rispolverando anche il mitico flauto traverso. Gianni Belleno ha un drumming potente e preciso, e si concede un assolo. Quello che risente più dell’inattività è D’Adamo che si ritaglia un ruolo più defilato. Dal beat di Una miniera al pop melodico di Quella carezza della sera vengono accontentate tutte le fasce di pubblico. C’è chi richiede “La prima goccia bagna il viso”, uscito solo su 45 giri, dimostrando come il periodo dei primi 70’s sia quello più amato. Speriamo che la reunion della Leggenda New Trolls ci regali un disco all’altezza di quei tempi gloriosi.
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