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Editoriale
Pubblicato il 02/08/2008 alle 11:45:33Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Non si vendono dischi? Ma se il vinile supera il download che supera il cd che...

di: Giancarlo Passarella

Riflettiamo su alcune dichiarazioni di Enzo Mazza (Presidente della FIMI) e su alcuni apparenti controsensi di questa estate italiana: come U.d.U. Records noi siamo sempre di piu' gli unici indipendenti dal mercato. I cd li regaliamo!

Riflettiamo su alcune dichiarazioni di Enzo Mazza (Presidente della FIMI) e su alcuni apparenti controsensi di questa estate italiana: come U.d.U. Records noi siamo sempre di piu' gli unici indipendenti dal mercato. I cd li regaliamo!

Partiamo da Aprile e da una dichiarazione a 360 gradi di Enzo Mazza, a margine di uno dei tanti convegni.
In quella occasione dichiaro'... L’offerta di musica in rete ha ormai rivoluzionato completamente l’intero sistema dell’industria musicale offrendo nuove opportunità che però in Europa ed in Italia vedono ancora vari fattori di criticità... Negli Stati Uniti la musica digitale è ormai in media il 30% del mercato mentre in Europa supera di poco il 6% e questo deve far riflettere sulle opportune misure da adottare per facilitare lo sviluppo del content online. Con la presenza di milioni di titoli su centinaia di piattaforme legali è necessario colpire senza esitazione l’offerta illecita, se necessario anche con misure drastiche, come il taglio delle connessioni o le cause legali ai service provider che sono un pezzo essenziale della filiera e devono fornire una vera collaborazione. Va inoltre definita un’opportuna politica di incentivazione dei contenuti digitali: le imprese che investono in nuovi modelli di business nella musica, vanno incentivate con sconti sulle tasse di almeno il 20% per le spese sostenute in ricerca e sviluppo e per quanto riguarda l’Europa, va stabilito con urgenza un modello di accesso alle licenze delle società dei diritti d’autore che non rallenti lo sviluppo del mercato come avviene invece oggi con società degli autori locali che fanno di tutto per rendere complicato l’accesso ai contenuti...

Sempre a margine di quel convegno dei primi di Aprile, Mazza ha poi aggiunto che ... Una casa discografica oggi firma contratti di licenza per tutto il mondo con le piattaforme ma poi queste ultime si trovano, soprattutto in Europa, a dover negoziare con decine di società degli autori; è un sistema anti-economico e contrario all’innovazione del web 2.0 e che rischia di penalizzare l’Europa, le imprese europee e gli artisti. Per quanto riguarda l’Italia, come FIMI abbiamo pronto un pacchetto di azioni legislative e regolamentari che sottoporremo al prossimo esecutivo e che in sei mesi può essere adottato dal Parlamento e messo in pratica rilanciando l’intero settore...

Cosa e' successo da Aprile ad oggi? Brevemente:
1) Le major si sono trasformate in factory o hanno allargato la loro azione nel merchandising o nella produzione di eventi, spettacoli ed anche tournee'. In ogni caso si sono allontanate sempre piu' dalla loro fase iniziale commerciale di discografici;
2) Le cosiddette indipendenti continuano a non capire che (se devono rappresentare qualcosa di alternativo alle major), devono anche puntare su generi musicali ed artisti non canonici. Al 90% della loro produzione non lo fanno, tranne nei casi di etichette che siano dichiaratamente punk, metal o prog;
3) I network radiofonici italiani sono sempre piu' uguali tra loro e difficilmente (se passi tra una emittente e l'altra) riesci a capire di quale radio si tratta, perche' il genere musicale e' sempre lo stesso...omologato e predigerito!
4) Nella ristrutturazione selvaggia che le major hanno intrapreso l'unica azione concreta e visibile e' stato il drastico taglio del personale: decine di discografici italiani da qualche mese fanno altri lavori;
5) Noi non abbiamo budget o capitali alle spalle, eppure abbiamo la sensazione che stiamo facendo qualcosa di buono ed in ogni caso rappresentiamo una alternativa a questa palude: siamo piccoli ed orgogliosamente e realmente indipendenti, visto che noi i cd li regaliamo e non li vendiamo o distribuiamo, puntando anche sul network radiofonico di un centinaio di radio piccole che abbiamo creato.

Ma ritorniamo ad una recente dichiarazione di Enzo Mazza ... Questo primo semestre mostra un tradizionale calo nel mercato del CD, che scende del 13%, comunque un po’ meno rispetto allo scorso anno, quando venne registrata una caduta del 17%. Il cd, pur restando il supporto prevalente sul mercato, continua la sua costante e oramai irreversibile fase di declino, limitata da aggressive politiche sui prezzi che vengono fatte dalle aziende. Cresce invece in maniera consistente il digitale. Per la prima volta il fatturato della musica scaricata da Internet supera quello del mobile..

Ma a queste sue parole, vanno aggiunte le seguenti considerazioni generali...
Compact disc giù del 13%, download in ascesa con un +30% e boom per i vecchi dischi in vinile, che registrano un + 209%. E’ quanto emerge dai dati del primo semestre 2008 della FIMI Federazione industria musicale italiana, che registra complessivamente introiti per 77 milioni di euro. CD, Lp e Dvd sono scesi complessivamente del 13% rispetto al semestre precedente, per un fatturato complessivo di 70 milioni di euro. Nello specifico i Dvd musicali registrano però una crescita del 6% (con introiti pari a 2,9 milioni di euro), mentre il dato più curioso arriva dai vecchi dischi in vinile che registrano una crescita del 209%, con un fatturato pari a 627 mila euro. Inizia ad avere peso il mercato digitale, con un fatturato di circa 7 milioni di euro...

Stiamo vivendo il futuro in diretta, ma se dobbiamo noi rappresentare la nuova generazione o l'alternativa a major sempre piu' commerciali e di struttura multinazionale, allora e' bene conoscere bene questi dati.
Che i giovani musicisti facciano i musicisti, ma e' bene che gli sta attorno (promoter, discografici, editori, manager in senso lato...) se vogliono rappresentare il nuovo, si avvicinino allo showbiz in modo meno superficiale e naive!


Ringrazio Daniele Salvaggio (Relazioni Esterne FIMI - Federazione Industria Musicale Italiana) ed il nostro Antonio Ranalli per aver collaborato a questo articolo, soprattutto nei dati numerici.

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