Queen + Paul Rodgers: The Cosmos Rocks (EMI)

di: Paolo Ansali

Il primo disco dei Queen con Paul Rodgers suona potente e melodico come ai bei tempi, con una decisa sterzata rock blues. Doverosa la dedica a Freddie Mercury nel booklet.

Più che una reunion dei Queen è un ritorno alle origini di Brian May e Roger Taylor quando suonavano negli Smile, il trio nato nel ’68, ispirati ai Cream e a Jimi Hendrix. In quell’anno magico esordivano anche i Free, giovanissimi alfieri del blues bianco. Freddie Mercury li vide più volte al Marquee, come ha raccontato Roger Taylor, e “Fire and water”, il disco di “All right now” era un album di riferimento per i primi Queen. Brian May e Rodgers hanno collaborato la prima volta nel tributo a Muddy Waters nel ’93 ma ci sono voluti undici anni prima che nascesse il binomio Queen + Paul Rodgers. Dopo due anni di tour hanno deciso di scrivere a sei mani un disco che rappresenta anche un nuovo inizio, The Cosmos Rocks (Parlophone/EMI). I tre navigati musicisti non si sono preoccupati più di tanto delle polemiche dei fans di Mercury e John Deacon, che hanno visto dietro solo una mera operazione commerciale. In realtà ci vuole una buona dose di coraggio per rimettersi in gioco a 60 anni. Così sono tornati in studio, tra l’inverno scorso e quest’estate, con molte idee nuove e altre rielaborate. Il risultato gli da ragione per quello che cercavano. Le 14 canzoni suonano potenti e melodiche come ai bei tempi, con una decisa sterzata verso il rock blues. Doverosa la dedica a Freddie Mercury nel booklet.

E’sempre un enorme piacere riascoltare la chitarra spaziale del dottor Brian May, astrofisico, in grande spolvero, il drumming massiccio di Roger Taylor e le vigorose corde vocali di un Rodgers veramente ispirato. L’iniziale “Cosmos Rockin’” è una partenza scattante e un simpatico omaggio al rock'n'roll 50’s alla Chuck Berry. In “Still Burnin” nella parte centrale ritroviamo il battito di mani di “We will rock you”. Si cambia registro con “Small”, momento riflessivo ripreso come coda nel finale. Tra i momenti migliori di sicuro c’è “Warboys”, che Paul Rodgers ha eseguito live come folk-song, ma qui ha un trattamento alla Queen. Notevole “We Believe”, con un crescendo corale di sicuro effetto. Il singolo “C-lebrity” è accattivante, con un classico riff 70’s, un po’ alla Led Zeppelin. Su “Through the night” Brian May sembra suonare alla Gary Moore, con Rodgers anche al piano. “Say it’s not true”, scritta da Roger Taylor per la campagna 46664 di Nelson Mandela, ha un arrangiamento equamente diviso nelle tre parti vocali. E’ una melodia già familiare. Con questo brano esordirono dal vivo in Sudafrica. La conclusiva “Surf’s Up/School’s Out” è il momento più particolare, vagamente psichedelico. La tracklist andava forse alleggerita di due o tre riempitivi. L’album può piacere più agli estimatori di Rodgers che non dei Queen, ma i paragoni col passato sono fuori luogo. Chi pensa siano finiti nel ’91 non andrà oltre. La band è comunque in piena attività e nei concerti dimostrano di essere più coesi e affiatati di tre anni fa. Il pienone delle prime date dimostra anche l’affetto del pubblico.


Tracklist
1. Cosmos Rockin'
2. Time To Shine
3. Still Burnin'
4. Small
5. Warboys
6. We Believe
7. Call Me
8. Voodoo
9. Some Things That Glitter
10. C-lebrity
11. Through The Night
12. Say It's Not True
13. Surf's Up... School's Out
14. Small Reprise

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