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Pubblicato il 10/08/2003 alle 20:53:05Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

A Pescara è polemica dopo il concerto di Manu Chao

di: Massimo Giuliano

La destra accusa l’amministrazione comunale (di sinistra) di aver organizzato un concerto mediocre, con scarsa affluenza di pubblico e danni allo stadio Adriatico, dove lo show si è tenuto. La replica della sinistra e la nostra testimonianza.

Dario Riccardi, presidente provinciale di Azione Giovani, ha criticato l’amministrazione comunale di Pescara a proposito del concerto di Manu Chao del 4 agosto scorso, tenutosi allo Stadio Adriatico: secondo lui lo show dell’artista franco-spagnolo, manifestazione di punta della programmazione estiva, è stato «un disastro, sia a livello di immagine per la città, sia di presenze; è stata organizzata una serata degna di una festa dell’Unità». Per la precisione, Riccardi ha denunciato il “disastro di presenze” (solo 3500 secondo i dati a sua disposizione) e i danni al manto erboso dello stadio. Immediata la replica dell’assessore al turismo Moreno Di Pietrantonio, che ha parlato di una manifestazione riuscita alla grande con oltre 12000 presenze: «Un successo determinato da un artista internazionale che è riuscito a far ballare milioni di persone e che, con la sua personalità, ha saputo imprimere un taglio diverso alla manifestazione». L’assessore ha ringraziato inoltre il lavoro delle forze di polizia che hanno svolto normali e ordinari controlli all’entrata dello stadio, smentendo il disastro in termini di «fermi e controlli a tappeto per detenzione di sostanze stupefacenti» diffuso dal rappresentante di Azione Giovani. Sono state inoltre smentite le voci di eventuali danni riportati dal complesso sportivo ed in particolare dal manto erboso, come denunciato dall’ex assessore al turismo, Carlo Masci. In definitiva, l’amministrazione comunale che ha organizzato l’evento si è detta soddisfatta. E sono stati entusiasti i giovani fans della rock star nota per il suo antiproibizionismo nei confronti delle droghe leggere, che dal palco ha lanciato questo appello: «No pasticche, no coca, sì marijuana».
Al concerto di Manu Chao era presente anche l’associazione di volontari al soccorso «Misericordia» di Pescara, che con uno staff di 40 persone, tra medici e infermieri professionisti, ha prestato servizio allo stadio Adriatico durante lo spettacolo. I volontari hanno detto di essere stati impegnati in decine di interventi dovuti o a lievi incidenti o all’abuso di alcol, MA NON ALL’UTILIZZO DI DROGHE. In alcuni casi è stato necessario anche il ricovero in ospedale, perché non era possibile il soccorso all’interno dell’infermeria allestita nello stadio. Gli stessi volontari hanno affermato che non sono stati registrati incidenti particolarmente gravi né per le persone né per l’impianto sportivo. L’immagine che l’associazione ha fornito è stata di una serata all’insegna del divertimento per la marea di giovani che affollava lo stadio in ogni ordine di posto e che ha apprezzato lo spettacolo offerto dall’artista franco-spagnolo.
Vediamo ora l’accusa di Carlo Masci, capogruppo di Forza Italia ed ex assessore al turismo di Pescara, nonché candidato sindaco della città (sconfitto) per il centro-destra: «Oltre al danno la beffa. Il danno (migliaia di euro) procurato allo stadio Adriatico e, in particolare, alla pista di atletica recentemente ristrutturata; la beffa, subita soprattutto dal mondo cattolico, allorquando il cantante ha inneggiato all’uso della marijuana». Masci ha affermato di aver notato «numerose lamentele di genitori che si trovano moralmente disorientati di fronte a queste scelte del sindaco D’Alfonso, che poco può rispetto alle decisioni della sinistra. Insomma, non è piaciuto al mondo cattolico il “sì alla marijuana” perché, oltre agli aspetti etici, è stato pronunciato a Pescara grazie ai soldi dei pescaresi, anche di quelli che non la pensano come Chao».
Il movimento dei genitori Moige Abruzzo sta invece valutando una possibile denuncia alla polizia. Riferendosi al «no pasticche, no coca, sì marijuana» di Manu Chao, il Moige parla di frase «dagli effetti gravissimi sulle migliaia di giovani presenti». «Siamo fortemente preoccupati» ha detto il coordinatore regionale Vittorio Gervasi, che ha annunciato un intervento sul questore di Pescara. «Non possiamo certo tollerare che durante una manifestazione in un luogo pubblico si possano far proseliti verso l’uso di droghe».
Minimizza l’assessore Rudy D’Amico: «Carlo Masci dovrebbe meditare sui danni miliardari causati dall’amministrazione di cui ha fatto parte. Le manifestazioni dentro lo stadio hanno sempre provocato qualche inconveniente. Stavolta sono stati stimati danni per poco più di 600 euro, che verranno risarciti dagli organizzatori».
Per quello che ci riguarda, avendo assistito personalmente allo show di Manu Chao, possiamo dire due cose:
1. Non è vero che al concerto fossero presenti pochi spettatori. Si può parlare con tranquillità di oltre 10000 presenze, come abbiamo affermato nella recensione del 5 agosto 2003.
2. Un artista deve essere libero di affermare ciò che vuole, e NON PUO’ IN ALCUN MODO ESSERE ATTACCATO COSI' DURAMENTE PER QUELLO CHE PENSA, purchè se ne assuma la responsabilità. Noi per primi abbiamo rinfacciato a Chao alcuni comportamenti da star che non ci sono piaciuti, ma abbiamo anche detto che il concerto è stato bello e meritevole di apprezzamento. Avevamo omesso, nella nostra recensione, lo slogan sulla marijuana perché non ci sembrava “politicamente corretto”, ma al di là della condivisione o meno di tale frase è giusto avere rispetto per le idee altrui.

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