Beppe Stanco: se manca l' ispirazione una canzone non puo' nascere!
di: Laura Gorini
E' stanco si' ma solo di cognome e non affatto di fatto! Lui, il giovanissimo cantautore pugliese Beppe Stanco, non e' certamente il tipo che ama starsene con le mani in mano... E' stanco si' ma solo di cognome e non affatto di fatto! Lui, il giovanissimo cantautore pugliese Beppe Stanco, non e' certamente il tipo che ama starsene con le mani in mano: nel suo curriculum artistico puo' infatti vantare diversi singoli e soprattutto tanta attivita' live. Tuttavia non ha ancora pubblicato un suo cd. Per quale motivo? Lo abbiamo chiesto al diretto interessato...
Tanti concorsi e alcune vittorie. Numerosi concerti in tutta Italia e svariati singoli di successo:
mica male per uno che e' nato “stanco”!
Si', infatti: il mio cognome e' molto ironico, come d'altra parte anche tanti dei miei testi.
A parte gli scherzi: se dovessi dire di che cosa sei davvero stanco, che cosa risponderesti?
Stanco di qualcosa in particolare no. Pero' potrei dire stanco di tutti i meccanismi che ci sono nell'ambiente artistico, come del resto in qualsiasi campo lavorativo.
E quali sono questi meccanismi?
Non li dico perche' fa comunque parte del gioco.
D'accordo: cambiamo argomento! Sei nato come animatore turistico e solo successivamente sei diventato cantante e musicista... Chi o che cosa ti ha avvicinato al mondo della musica?
Piu' o meno dall'eta' di quindici anni ho iniziato a scrivere le mie prime canzoncine: tutte storte e con ritornelli strani oltre che con strofe che si reggevano a mala pena in piedi! Poi a diciannove anni ha incominciato a lavorare come animatore in villaggi turistici del Gargano (FG), poi ancora Sardegna, Calabria e Abruzzo. Insomma, ormai lo avete capito: la passione per la musica nella mia vita c'e' sempre stata, anche se poi- per dirla tutta- nei villaggi turistici non cantavo! E comunque esercitavo questa professione per soli tre mesi all'anno, mentre durante gli altri nove lavoravo alle mie canzoni. Le coccolavo, le riscrivevo e le limavo finche' e' arrivato il mio primo singolo “Nato Stanco” nel 2005. E da li' poi ho incominciato a fare tanti concerti e a scrivere in maniera piu' concreta canzoni.
A proposito: come nascono le tue canzoni?
Ogni canzone ha una storia a se', naturalmente, spesso pero' i miei pezzi nascono dal testo, se ho una frase o a volte anche una parola che mi gira in testa da qualche giorno.
Appena ho un minuto prendo la chitarra in mano (e nell'altra il mio iphone per registrare,altrimenti dimentico all'istante) e se la canzone "sadda fare" nasce l'ispirazione e tutto inizia a girare fin da subito! Quando invece ti rendi conto che l'ispirazione si ferma ad un certo punto, abbandoni tutto li' . Solo in pochi casi (almeno per quanto mi riguarda) riprendi in mano a distanza di tempo. Sai quanti brani ho a meta'? Tanti!
Sei un artista e quindi sei molto creativo. Ma cos'altro sei?
Sono un buon ascoltatore. Vuoi che ti faccia un esempio concreto?
Si', assolutamente!
Quando ascolto una canzone mi piace capire il testo, cosa dice, perche' lo dice, e come lo dice. Captare la melodia, comprendere come nasce e come si evolve. O ancora assaporare l'arrangiamento, notare come si svuota e come si riempie e soprattutto come poi esplode nel ritornello. E cosi' via!
E ora dopo tanti singoli, a quando la tua pubblicazione del tuo cd?
Di brani per completare un album ce ne sono moltissimi, ma stiamo rimandando per aspettare il momento giusto per uscire sul mercato. Sai, stiamo lavorando molto seriamente agli arrangiamenti con un team di lavoro davvero eccezionale con in prima linea Giuliano Boursier che ha prodotto il singolo “Mi fai girare la testa" e con Matteo Cifelli che ha mixato il brano. In piu' continuo a collaborare con Alberto Roveroni con il quale ho tra l'altro realizzato “Il Bilancio”, uscito nel 2009 che ha visto la partecipazione al basso del grande Saturnino Celani. Quindi, abbiate ancora un po' di pazienza, perche' quando uscira' ne sarete tutti soddisfatti!
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